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Cronaca

La Strage di Acca Larentia

La Strage di Acca Larentia

ll 7 gennaio 1978, a Roma, davanti a una sede del Movimento Sociale Italiano, in via Acca Larentia, un gruppo armato di terroristi sparò raffiche di mitra contro dei giovani militanti di Destra, che stavano uscendo in quel momento dalla sede per andare ad affiggere alcuni manifesti. Erano circa le 18.20…

Sotto il fuoco dei terroristi, caddero lo studente di medicina Franco Bigonzetti, di 20 anni, e lo studente Francesco Ciavatta, di soli 18 anni. Un altro militante rimase ferito, altri ancora riuscirono a salvarsi solo perché si barricarono dentro la sede, che venne crivellata di colpi dall’esterno.

Poche ore dopo l’agguato, si svolse una manifestazione di protesta dei militanti del MSI, durante la quale sorsero dei disordini. In mezzo ai tafferugli, il capitano dei carabinieri Edoardo Sivori sparò un colpo e centrò in piena fronte il militante del Fronte della Gioventù, Stefano Recchioni, di anni 19.

I morti della “Strage di Acca Larentia” furono così tre e tutti giovanissimi. I responsabili non furono mai trovati. L’attentato fu rivendicato da una sigla di estrema Sinistra, ma gli inquirenti non dettero molto credito alla rivendicazione. Dieci anni più tardi, a seguito delle rivelazioni di una pentita, furono arrestati alcuni militanti di Lotta continua, ma vennero poi assolti per insufficienza di prove. Una delle armi che furono usate nell’attentato fu poi rinvenuta in un covo delle Brigate rosse, che però non rivendicarono mai la strage, come erano solite fare…

Gli autori della strage di Acca Larentia sono dunque tutt’ora ignoti e c’è persino chi ipotizza, tra gli storici, che essa sia stata “pilotata” da una “regia esterna”, per innalzare il livello dello scontro. Fino a quel momento, infatti, erano stati solo i terroristi rossi a sparare; dopo la strage di Acca Larentia, cominceranno anche i neri… Quel 1978, insomma, iniziò davvero tragicamente…

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