Cronaca
Yokoi Shoiki, soldato fantasma
Il 24 gennaio 1972, dopo ventotto anni trascorsi nascosto sull’isola di Guam nell’Oceano Pacifico, il sergente Yokoi Shoiki, membro dell’esercito imperiale giapponese e arruolato nel 1941, finalmente si arrese.
La Seconda guerra mondiale, che vide fra l’altro in conflitto gli Stati Uniti e il Giappone, si era conclusa nell’agosto del 1945, con la resa dell’Imperatore Hirohito (dopo lo sgancio delle bombe atomiche).
Ma il sergente Yokoi non ne volle sapere della resa e continuò a considerarsi in guerra con gli USA, vivendo in una grotta e nutrendosi di frutta e corteccia d’alberi, insieme ad altri compagni che morirono prima di venire scoperti.
Dopo essersi finalmente arreso, Yokoi tornò in patria e fu celebrato come un eroe. Vide gli orrori della guerra, che aveva distrutto il suo Paese, e dichiarò di vergognarsi di essere tornato vivo.
Come lui tanti altri soldati giapponesi non accettarono la resa nell’agosto del 1945, considerandola disonorevole, e continuarono la loro “guerra personale” rimanendo nascosti nella giungla delle isole del Pacifico, finché molti anni dopo furono di volta in volta trovati e si consegnarono “ai nemici”.
Questi irriducibili combattenti del Sol Levante, tra cui Yokoi Shoiki, sono noti come i “soldati fantasma”.