Hardcore (1979)

[lisa jean]

Alla fine del Decennio, Paul Schrader è già un affermato sceneggiatore (con perle come "Complesso di colpa", diretto da De Palma e"Taxi driver", per la regia di Scorsese), quando, dopo un esordio non particolarmente memorabile con "Tuta blu", dirige questo suo secondo film. E' la storia di un facoltoso industriale del Midwest, di rigidi principi morali e religiosi, la cui figlia adolescente, improvvisamente scomparsa, entra nel mondo dei filmetti a luci rosse. L'uomo, lasciati i rassicuranti ambienti d'origine, dovrà affrontare un allucinante viaggio nell'inferno del sottobosco hollywoodiano, incappando in situazioni che a lui, diversamente, mai sarebbero capitate. Nella febbrile ricerca della figlia sarà aiutato da una giovane prostituta, con la quale, in fondo, scoprirà di avere qualcosa (o molto?) in comune (quando l'uomo confesserà che per cui il sesso è privo di importanza, la ragazza dirà inaspettatamente che anche per lei è così). Alla fine del film, siamo sconcertati come il pover'uomo, nè emerge alcuna redenzione. Nei panni dello sventurato padre l'immenso George C. Scott: la scena di lui che guarda il film porno della figlia è di grande impatto emotivo. Un film per niente buonista, amaro come pochi altri, di un cineasta che sa affrontare in un modo sofferto e profondamente personale temi come la colpa o la fede religiosa. Consiglio la visione anche del suo terzo (e più famoso film), "American gigolo", ma quello è un film ottantiano!

[barbatrucco]

Ricordo di averlo visto in tv anni dopo, in effetti la prima cosa che mi è tornata in mente non appena ho capito di quale film si parlasse, e prima ancora di leggere tutto il post, è la scena da pugno dello stomaco di lui che "nella febbrile ricerca della figlia", come hai scritto, si ritrova a vederne il filmino porno.
Terribile, e anche a me sono rimaste impresse la bravura dell'attore nel rendere il dramma, concreto e interiore, del protagonista, che si ritrova anche a fare i conti con se stesso, e, come sempre hai scritto, la mancanza di redenzione.

[galerius]

Ricordo anche il momento di orrore e di angoscia che Scott vive quando, fingendosi un cliente, vede lo 'snuff movie'...un altro bel pugno nello stomaco.

[barbatrucco]

Sì, decisamente un film disperato, forse un poco sensazionalistico e "verista" fin dalla locandina ("Oh mio Dio, quella è mia figlia!"), ma con un tema del genere è comprensibile e, nel complesso, riesce a mantenersi credibile, senza scivolare in una morbosità ammiccante che sarebbe stata davvero fuori luogo e in malafede.

[Whiteshark]

Curiosità: negli USA il film era vietato ai minori di 17 anni (come scritto nel trailer).