Roma bene

[Antonio68]

“So’ più incrociati questi che le vacche da latte” –
“Un giorno all’anno siamo più ricchi noi, il 31 marzo, quando facciamo la dichiarazione dei redditi” -
“Con voi, chissà perché, io mi trovo sempre – scusi l’espressione – a rimestare con le mani nella merda!” -
Queste le parole del Commissario Quintilio Tartamella (Nino Manfredi) rivolte alla cosiddetta “Roma bene”, ambiente verso cui nutre profonda disistima.
Le sue indagini non guardano in faccia a nessuno e così, con l’aiuto dell’olio di ricino, recupera un prezioso orecchino ingoiato da un barone decaduto e cleptomane (Vittorio Caprioli), sbugiarda una duchessa (una Virna Lisi in splendida forma) che in combutta con i figli ha simulato un rapimento per estorcere denaro al marito (Philippe Leroy) e si ritrova promosso ispettore affinché non indaghi più sulla morte di un armatore ucciso dalla radio “caduta” nella vasca da bagno. Un chiaro omicidio ma gli alti papaveri di mezzo mondo hanno interesse a salvaguardare la reputazione della vedova.
Il finale è un quadro apparentemente idilliaco ma un paio di incredibili leggerezze costituiscono una punizione divina che ha il suo clou nel tragico appello finale ...principessa…principe…conte…duchessa…assessore…

Film del 1971, regia di Carlo Lizzani, ed un cast di eccezione. Oltre i già citati vi sono Gastone Moschin nei panni di un empio monsignore, Irene Papas, Senta Berger, Umberto Orsini, Franco Fabrizi ed Enzo Cannavale nel ruolo dell’agente Tognon.

[barbatrucco]

Lo ricordo vagamente ma ho presente l'atmosfera che hai ben descritto. La colonna sonora, o comunque l'interpretazione del tema musicale, era a cura di un esordiente Riccardo Cocciante che qui si faceva ancora chiamare Richard (forse il suo nome all'anagrafe?).

[Antonio68]

Le musiche sono di Bacalov, le canzoni "Rhythm", "Don't bring me down" e "Don't memory lane" sono effettivamente cantate da Richard Cocciante, come dai titoli di coda.

Nel cast anche Gigi Ballista, Minnie Minoprio, Gigi Rizzi, Evi Maltagliati, Mario Feliciani e Vittorio Sanipoli.
Enzo Cannavale, doppiato, parla con un marcato accento veneziano; il suo personaggio è un agente non propriamente sveglio come lo stesso Commissario non manca più di una volta di sottolineare.

Altro particolare, nel soggiorno della casa della duchessa (Virna Lisi) un po' tutti si divertono ad immergersi, vestiti e no, in una specie di piscina asciutta piena solo di piccolissimi pallini bianchi, tipo polistirolo. Sembra divertente ma anche pericoloso se tali pallini vengono inalati.

[lespaul]

Mai visto e debbo rimediare

[RebekahMikaelson]

Mai visto ma la trama me ne fa venire voglia: sembra divertente

[Realpower]

Mai visto ma la trama me ne fa venire voglia: sembra divertente

Come molti film dell'epoca era "Amaramente divertente" con una nemesi finale,magari meritata per l'infingardaggine dei protagonisti,angosciante col cagnolino che abbaiava sul ponte del panfilo mentre in acqua ormai non c'era più nessuno........

[Whiteshark]

Ricordo molto bene la frase del Commissario Tartamella al momento della sua "promozione": "Fa sempre piacere essere promossi per aver fatto il proprio dovere....". Bel film, specie il tragicomico finale.

[franz75]

Causa piccola sosta ai box di qualche giorno, ho rivisto sul tubo questo film, che non vedevo più da tanti anni.
Devo dire (e non è la prima volta) che tanto mi aveva divertito ed entusiasmato vent'anni fa, tanto l'ho un poco ridimensionato adesso.
Non tanto per le prove attoriali (e qui Lizzani dimostra di essere davvero un grande maestro): memorabili quelle di Manfredi (con le azzeccate citazioni dantesche), Caprioli e Cannavale (doppiato con clamoroso accento veneto), quanto piuttosto per tutto l'impianto del film.
Giusto mettere alla berlina i vizi di un'alta borghesia e dei nobilastri "incrociati fra loro come le vacche", però il fatto che non ce ne sia manco uno di almeno un pochettino migliore degli altri, secondo me finisce per inficiare un po' tutta l'atmosfera. Questione di gusti personali, eh...non amo moltissimo questo nichilismo spinto all'eccesso.
Detto questo, peccato per i personaggi di Orsini e Ballista, che avrebbero meritato un approfondimento un poco più...approfondito; grande come al solito Gastone Moschin, anche se il suo personaggio è onestamente il più assurdo di tutti.
Altra nota di merito, il clamoroso gineceo che affolla la pellicola: penso che raramente si siano trovati tali e tante bellezze in un'unica pellicola.
Splendente (e volgarissima) Virna Lisi ("se non mi dai i soldi non ti faccio giocare più a buco mio buco tuo"), bellissima la Mercier (così diversa dalla morettina innamorata di Manfredi vista in "Anni ruggenti"), il cui personaggio è forse il più antipatico in assoluto del film (una moglie fedifraga e bisessuale che fa pure la puttana di alto bordo...e ad un certo punto si ritrova davanti il marito come cliente); seducente la Berger (che tresca con monsignor Moschin per le sue speculazioni edilizie); tenebrosa la Papas (che, poveraccia, per riuscire ad ammazzare il marito miliardario Feliciani, deve farsi aiutare dalla madre), azzeccata perfino la Minoprio, che compare nella festa iniziale in un piccolo cameo con le sue mossette da sigla di "Sai che ti dico?"
Momenti clou della pellicola (oltre al memorabile finale, con l'appello di Caprioli ai morituri): l'olio di ricino al ladruncolo Caprioli, Cannavale che si stupisce delle "vongole d'alta montagna", Franco Fabrizi (grandioso!) che schiatta per troppa attività fisica (in palestra, in piscina...e a letto) e Moschin che transitando non troppo lontano dallo yacht oramai vuoto degli amici ghigna cinicamente "meglio tenere le distanze...".
Detto ciò...al netto di tutti i difetti, averne di film del genere, al giorno d'oggi!

[Insight]

Credo proprio di non aver mai visto questo film, ma cosi', a occhio e a naso, direi che non mi sono perso un granche', almeno per quanto riguarda i miei gusti, anche estetici.
Spiace che attrici di livello come Virna Lisi abbiano accettato delle parti che vedrei meglio interpretate da attricette come la Fenech...Per il resto, anche a me non piace il manicheismo di certi registi (e anche scrittori) italiani, che tagliano la realta' con l'accetta e mettono il male tutto da una parte...

[Whiteshark]

Il finale, però, è sempre qualcosa che ti rimane impresso.