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Il lungo addio (1973)

Film, cast, attori e registi
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lisa jean
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Il lungo addio (1973)

Messaggio da lisa jean »

Nel 1973, Altman è il golden boy del cinema americano grazie al successo di “MASH”. Dopo il grande successo di critica e pubblico (concordi come raramente accade), con la sua opera di destrutturazione di un mito collettivo (quello del fronte di guerra), si volge ad un altro stereotipo, ancora resistente, quello del detective puro impegnato in una lotta senza quartiere contro il male. E per il grande pubblico, quell’eroe aveva già un nome: Philip Marlowe, creatura letteraria di uno dei maggiori scrittori del Novecento (il cui valore, ahimè, resta ancora sottostimato), Raymond Chandler, la cui visione della vita, amara, disincantata, tragica, trovò un terreno naturale nell’hardboiled. Chandler ne fece il protagonista di sette splendidi romanzi, fra gli anni Trenta e i Cinquanta, poi la morte lo chiamò a sé, prima di completare l’ottavo, ma il pubblico si era già appassionato all’eroe con poche macchie e senza paure che lo schermo aveva immortalato più volte, soprattutto nell’interpretazione di Humphrey Bogart, che pareva nato per i ruoli da duro dal cuore d’oro, ferito dalla vita e capace di distinguere nettamente il bene e il male, pagando sempre di persona. Altman chiama a sceneggiare il più bello dei romanzi chandleriani, "Il lungo addio", la sceneggiatrice Leigh Brackett, esperta di quelle torbide atmosfere già da un quarto di secolo: sua, infatti, è pure la sceneggiatura de “Il grande sonno” (basato sull'omonimo capolavoro chandleriano), diretto dal grande Howard Hawks. Brackett, però, stavolta, si prende parecchie libertà: alleggerisce la trama (ma questa, in fondo, è quasi una necessità, dal momento che quella originale è ingarbugliatissima), attualizza la storia e cambia decisamente il finale. Inutile cercare in questo film gli ambienti misteriosi e le dark ladies che sono una parte fondamentale del mondo letterario di Marlowe (sarebbero credibili, nella California dei Settanta?). Ma la sorpresa maggiore viene dai personaggi: per esempio, chissà perché Terry Lennox, gentleman inglese dai modi forbiti e precocemente incanutito del romanzo ha lasciato il posto ad un personaggio tanto differente; lo stesso Marlowe, inaspettatamente, avrà il volto (e il corpo altissimo) di Elliott Gould, l’attore che ha già lavorato con Altman, proprio in “MASH” (è uno dei due protagonisti; l’altro è Donald Sutherland), e che, quindi, è quanto meno sorprendente vedere in questo ruolo. La scelta del protagonista è già un avvertimento: il Marlowe del film di Altman non sarà quello malinconico e pensoso della tradizione, ma di quello letterario avrà ancora la vocazione alla solitudine, l’ironia spesso tagliente, la sigaretta perennemente accesa e forse nient’altro; il Marlowe chandleriano era un buon Samaritano, un uomo che credeva profondamente nell’amicizia, non nell’amore (non più…); il Marlowe altmaniano sarà un ribelle, che non vorrà accettare il ruolo di loser che gli altri vorranno affibbiargli. Lo vediamo nel finale del film, così lontano, nei fatti e nella filosofia di vita che c’è dietro, dal romanzo: il congedo di Marlowe a chi l’ha tradito, arma alla mano, fa comunque meno male di quello sulla pagina scritta, che pesa come un macigno (è questo il “lungo addio”). Il tema del tradimento, forse, è il vero tratto comune fra il romanzo e il film, che, comunque, è proprio un bel film, anche visivamente (la fotografia è molto particolare). Tra gli attori, anche Sterling Hayden, tornato in attività in quel periodo (aveva lavorato anche ne "Il padrino"l'anno prima), dopo un periodo difficile nei Cinquanta.
Ultima modifica di lisa jean il mer 6 apr 2016, 6:57, modificato 1 volta in totale.
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lespaul
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Re: Il lungo addio (1973)

Messaggio da lespaul »

Non l'ho visto ma dopo cotanta presentazione, mi è venuta la voglia di vederlo.
Grazie, lisa jean.
:)
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lisa jean
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Re: Il lungo addio (1973)

Messaggio da lisa jean »

lespaul ha scritto:Non l'ho visto ma dopo cotanta presentazione, mi è venuta la voglia di vederlo.
...e farai proprio bene! em_ok2 Se puoi, però, leggi pure il romanzo ;)
Grazie, lisa jean.:)
Prego! :)
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lespaul
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Re: Il lungo addio (1973)

Messaggio da lespaul »

Conto di farlo anche se a parte Ian Rankin leggo molto poco il genere in questione...eccezion fatta per Conan Doyle.
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lisa jean
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Re: Il lungo addio (1973)

Messaggio da lisa jean »

lespaul ha scritto:Conto di farlo anche se a parte Ian Rankin

Non conosco questo autore. Grazie per la segnalazione (sempre in cerca di tesori nascosti...)
leggo molto poco il genere in questione...eccezion fatta per Conan Doyle.
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lespaul
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Re: Il lungo addio (1973)

Messaggio da lespaul »

E' l'autore dei racconti dell'ispettore John Rebus, dai quali credo abbiano tratto anche una serie di telefilm. Se vuoi cominciare, inizia con "Cerchi e Croci", piccolo consiglio ;)
Scusate l'OT em_fischia
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Whiteshark
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Re: Il lungo addio (1973)

Messaggio da Whiteshark »

Embelmatica del Marlowe Altmaniano la scenza iniziale, dove per convincere il suo gatto a mangiare, mette il cibo per gatti più scadente in una scatoletta del cibo preferito dal gatto stesso. :lol:
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