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Ratataplan (1979)
- Insight
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Ratataplan (1979)
Primo film lungo di Maurizio Nichetti, uscito nelle sale nel 1979. Girato con pochi soldi, riscosse un notevole successo e rivelò Nichetti al grande pubblico.
Surreale e divertente, Ratataplan mette in scena le avventure/disavventure dell'ingegner Colombo, che si arrabatta nei difficili meccanismi della civiltà post industriale, ricordando il Charlie Chaplin di "Tempi moderni".
Ma allo stesso tempo un film delicato e pieno di poesia.
Memorabile la scena del bicchiere d'acqua portato sul vassoio in mezzo al traffico...
Qualcuno ha visto e ricorda questo film?
Surreale e divertente, Ratataplan mette in scena le avventure/disavventure dell'ingegner Colombo, che si arrabatta nei difficili meccanismi della civiltà post industriale, ricordando il Charlie Chaplin di "Tempi moderni".
Ma allo stesso tempo un film delicato e pieno di poesia.
Memorabile la scena del bicchiere d'acqua portato sul vassoio in mezzo al traffico...
Qualcuno ha visto e ricorda questo film?
Ultima modifica di Insight il mar 1 ott 2019, 10:18, modificato 1 volta in totale.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
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Anni 80? No, grazie- galerius
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Re: Ratataplan
L'ho visto non alla sua uscita - in quel periodo al cinema non andavo già più - ma successivamente, in televisione.
Sono d'accordo con Insight, è un film divertente e delicato allo stesso tempo.
All'epoca, ricordo, il suo successo fu accolto con malcelato fastidio dall'ambiente del cinema, specialmente da quello di 'intrattenimento' : come si permetteva questo perfetto sconosciuto di realizzare un'opera tanto diversa nella sua formula dalla solita, ormai frusta commedia all'italiana, spendendo poco e soprattutto incontrando il favore del pubblico ?
E allora avanti a dire che Nichetti non aveva inventato nulla, a sottolineare che si rifaceva alla comicità slapstick eccetera...cose in parte vere, ma che dette in quel momento suonavano livorose, ricordando certe signore anziane che riferendosi a una bella ragazza mormorano a proposito della bellezza dell'asino.
Sono d'accordo con Insight, è un film divertente e delicato allo stesso tempo.
All'epoca, ricordo, il suo successo fu accolto con malcelato fastidio dall'ambiente del cinema, specialmente da quello di 'intrattenimento' : come si permetteva questo perfetto sconosciuto di realizzare un'opera tanto diversa nella sua formula dalla solita, ormai frusta commedia all'italiana, spendendo poco e soprattutto incontrando il favore del pubblico ?
E allora avanti a dire che Nichetti non aveva inventato nulla, a sottolineare che si rifaceva alla comicità slapstick eccetera...cose in parte vere, ma che dette in quel momento suonavano livorose, ricordando certe signore anziane che riferendosi a una bella ragazza mormorano a proposito della bellezza dell'asino.
Attento, Black Jack, perché adesso ti tingo...sarebbe "ti tengo", ma è per far rima con...GRINGO...!
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Re: Ratataplan
Non l'ho mai visto, ma devo rimediare al più presto.
Raramente comunque ricordo un film con una critica tanto positiva come questo, e poi la trama molto bizzarra, invoglia alla curiosità.
La vicinanza negli anni ( 1979 e 1978 ), le trame irrituali, la presenza di due personaggi altamente innovativi e originali ( Maurizio Nichetti e Nanni Moretti ) fanno pensare che Ratataplan sia un pò la risposta a Ecce Bombo.
Raramente comunque ricordo un film con una critica tanto positiva come questo, e poi la trama molto bizzarra, invoglia alla curiosità.
La vicinanza negli anni ( 1979 e 1978 ), le trame irrituali, la presenza di due personaggi altamente innovativi e originali ( Maurizio Nichetti e Nanni Moretti ) fanno pensare che Ratataplan sia un pò la risposta a Ecce Bombo.
- barbatrucco
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Re: Ratataplan
Non saprei, personalmente trovo "Ecce Bombo" e "Ratataplan" due film lontanissimi avvicinati solo da una certa vena surreale e satirica che, qui sono d'accordo, potrebbe senz'altro giustificare un accostamento, o almeno un paragone, come esercizio di stile o analisi di un nuovo modo di fare commedia a cavallo tra anni '70 e '80.
Questo discorso avrebbe anzi più senso rispetto alla produzione più ampia, non limitata alle opere prime, dei due registi in quel periodo, che però a mio parere restano, ciascuno a loro modo, un unicum che non ha avuto molti emuli e Nichetti specialmente (senza contare la diversità della formazione: Nichetti, oltre a essere un mimo, veniva dal disegno e dall'animazione, e aveva già partecipato alla realizzazione di caroselli a cartoni animati). Forse i Giancattivi di "A ovest di Paperino" (1982) come anello di congiunzione tra i due autori potrebbero andarci vagamente vicini, ma è un azzardo.
Come accennavo i due film, sempre a mio personale avviso, sono molto diversi tra loro e forse, in questo limitato senso, si potrebbe parlare di "risposta" da parte di Nichetti, ma non so quanto consapevole (bisognerebbe verificare fra l'altro le date di uscita in sala): nel caso di Moretti, la commedia è basata essenzialmente sulla presa in giro di un linguaggio e di situazioni tipiche di una certa realtà giovanile dell'epoca un po' inconcludente, con deformazioni, insieme esileranti e malinconiche, dalle quali emerge con chiarezza una disperazione di fondo appena stemperata dall'ironia; Nichetti fa quasi un film muto, almeno nell'approccio, costruito su una comicità che sembra rifarsi a quella propria del cinema primordiale, radicata cioè nella "clownerie" e nella commedia dell'arte, e in cui viene descritto un mondo dove la fantasia è soffocata dal grigiore e continua però a rappresentare un'energia positiva, come lo è in fin dei conti il messaggio di fondo dell'opera.
Questo discorso avrebbe anzi più senso rispetto alla produzione più ampia, non limitata alle opere prime, dei due registi in quel periodo, che però a mio parere restano, ciascuno a loro modo, un unicum che non ha avuto molti emuli e Nichetti specialmente (senza contare la diversità della formazione: Nichetti, oltre a essere un mimo, veniva dal disegno e dall'animazione, e aveva già partecipato alla realizzazione di caroselli a cartoni animati). Forse i Giancattivi di "A ovest di Paperino" (1982) come anello di congiunzione tra i due autori potrebbero andarci vagamente vicini, ma è un azzardo.
Come accennavo i due film, sempre a mio personale avviso, sono molto diversi tra loro e forse, in questo limitato senso, si potrebbe parlare di "risposta" da parte di Nichetti, ma non so quanto consapevole (bisognerebbe verificare fra l'altro le date di uscita in sala): nel caso di Moretti, la commedia è basata essenzialmente sulla presa in giro di un linguaggio e di situazioni tipiche di una certa realtà giovanile dell'epoca un po' inconcludente, con deformazioni, insieme esileranti e malinconiche, dalle quali emerge con chiarezza una disperazione di fondo appena stemperata dall'ironia; Nichetti fa quasi un film muto, almeno nell'approccio, costruito su una comicità che sembra rifarsi a quella propria del cinema primordiale, radicata cioè nella "clownerie" e nella commedia dell'arte, e in cui viene descritto un mondo dove la fantasia è soffocata dal grigiore e continua però a rappresentare un'energia positiva, come lo è in fin dei conti il messaggio di fondo dell'opera.
Ultima modifica di barbatrucco il lun 3 ott 2016, 15:38, modificato 1 volta in totale.
Resta di stucco, è un barbatrucco!
- Whiteshark
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Re: Ratataplan
La gag del bicchiere d'acqua è ancora adesso mitica.
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Re: Ratataplan
Ho un ricordo molto particolare: l'ho visto in seconda visione e ricordo molto bene la data e l'ora, poiché poco dopo l'inizio del secondo tempo la terra tremò nella vicina Irpinia e fuggimmo tutti via.
Non ho ancora visto come va a finire.
Non ho ancora visto come va a finire.
- barbatrucco
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- Località: basso lazio
Re: Ratataplan
Ricordo particolare e, come si può immaginare, indelebile...
Merita di essere rivisto, considerato che lo lasciasti a metà (io lo vidi anni dopo in tv) e non si può che essere d'accordo col Bianco sulla sequenza del bicchiere
Merita di essere rivisto, considerato che lo lasciasti a metà (io lo vidi anni dopo in tv) e non si può che essere d'accordo col Bianco sulla sequenza del bicchiere
Resta di stucco, è un barbatrucco!
- Guszti
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- Iscritto il: mar 5 gen 2016, 15:57
Re: Ratataplan
Ogni volta che (ri)vedo questo film, lo trovo come la continuazione ideale delle splendida performance di Nichetti in "Allegro non troppo".
Sono bravi tutti: la Finocchiaro all'esordio, Osvaldo Salvi (lui e Nichetti avevano una scuola di mimo insieme a Gero Caldarelli, futuro Gabibbo, che qui ha una piccola parte), Roland Topor (uno dei comici francesi più famosi, all'inizio), anche la Angelillo fa la sua bella figura.
Detto Mariano scrive un bel tema musicale, Nichetti mette tutto il suo bagaglio di esperienze, e ne esce forse il suo film più riuscito. Anche se "Domani si balla" aveva una musica ancora migliore e una trama più profonda, e "Stefano Quantestorie" era semplicemente geniale nella realizzazione.
Ezio Greggio ha tentato di fare qualcosa di simile poco dopo ("Sbamm…") con risultati molto più modesti.
Sono bravi tutti: la Finocchiaro all'esordio, Osvaldo Salvi (lui e Nichetti avevano una scuola di mimo insieme a Gero Caldarelli, futuro Gabibbo, che qui ha una piccola parte), Roland Topor (uno dei comici francesi più famosi, all'inizio), anche la Angelillo fa la sua bella figura.
Detto Mariano scrive un bel tema musicale, Nichetti mette tutto il suo bagaglio di esperienze, e ne esce forse il suo film più riuscito. Anche se "Domani si balla" aveva una musica ancora migliore e una trama più profonda, e "Stefano Quantestorie" era semplicemente geniale nella realizzazione.
Ezio Greggio ha tentato di fare qualcosa di simile poco dopo ("Sbamm…") con risultati molto più modesti.
"Oggi studieremo il pentagono!" "E domani il Cremlino! Così… per equilibrare" - Mafalda
- Insight
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Re: Ratataplan
Stefano Quantestorie è forse il suo film che preferisco, insieme a Volere volare.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
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Re: Ratataplan
Guszti ha scritto:Ogni volta che (ri)vedo questo film, lo trovo come la continuazione ideale delle splendida performance di Nichetti in "Allegro non troppo".
Sono bravi tutti: la Finocchiaro all'esordio, Osvaldo Salvi (lui e Nichetti avevano una scuola di mimo insieme a Gero Caldarelli, futuro Gabibbo, che qui ha una piccola parte), Roland Topor (uno dei comici francesi più famosi, all'inizio), anche la Angelillo fa la sua bella figura.
Detto Mariano scrive un bel tema musicale, Nichetti mette tutto il suo bagaglio di esperienze, e ne esce forse il suo film più riuscito. Anche se "Domani si balla" aveva una musica ancora migliore e una trama più profonda, e "Stefano Quantestorie" era semplicemente geniale nella realizzazione.
Ezio Greggio ha tentato di fare qualcosa di simile poco dopo ("Sbamm…") con risultati molto più modesti.
Beh, caro Guszti, Greggio sarà validissimo in TV, ma come attore..... lasciamo stare !!
Remember:
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