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La febbre del sabato sera
- Mauro Tozzi
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La febbre del sabato sera
Il film che lanciò John Travolta, i Bee Gees e la disco music. L'album della colonna sonora fu il disco più venduto di sempre fino all'uscita di Thriller di Michael Jackson.
Il successo del film, tra l'altro, fu del tutto inaspettato, dato che era stato girato con pochi mezzi e con attori del tutto sconosciuti all'epoca.
Trailer originale del film:
Il successo del film, tra l'altro, fu del tutto inaspettato, dato che era stato girato con pochi mezzi e con attori del tutto sconosciuti all'epoca.
Trailer originale del film:
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Re: La febbre del sabato sera
Quando uscì al cinema ero troppo piccolo per andare a vederlo... Se non sbaglio, era vietato ai minori di 14 anni. Mio fratello ne aveva 13, ma lo lasciarono passare lo stesso
L'ho visto molto tempo dopo. Mi piace, soprattutto la musica, che resterà sempre. Ma anche la storia non è male. Quando Travolta alla fine dà il premio alla coppia di portoricani, si prova un piacevole senso di giustizia.
E' stato indubbiamente un "cult", ma non posso dire di averlo vissuto pienamente perché avevo solo 9 anni.
L'ho visto molto tempo dopo. Mi piace, soprattutto la musica, che resterà sempre. Ma anche la storia non è male. Quando Travolta alla fine dà il premio alla coppia di portoricani, si prova un piacevole senso di giustizia.
E' stato indubbiamente un "cult", ma non posso dire di averlo vissuto pienamente perché avevo solo 9 anni.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
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Anni 80? No, grazie- nick'61
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Re: La febbre del sabato sera
In effetti sorprese un pò l'enorme successo per un film divenuto poi un punto di riferimento per quel genere di vita. Ricordo dalle mie parti il proliferare di "insegnanti" di disco music sulle Tv locali, davvero penosi a dir poco. Alcuni si facevano chiamare Travoltino.
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Re: La febbre del sabato sera
E "travoltini", ricordo, venivano detti - un po' spregiativamente - non solo gli assidui della discoteca, ma in genere quei ragazzi che adottavano un certo tipo di abbigliamento e si atteggiavano in una certa maniera. Erano un po' gli antesignani del cosiddetto 'riflusso'. Un classico travoltino stagionato potrebbe essere l'Ivano dei Viaggi di Nozze.nick'61 ha scritto:In effetti sorprese un pò l'enorme successo per un film divenuto poi un punto di riferimento per quel genere di vita. Ricordo dalle mie parti il proliferare di "insegnanti" di disco music sulle Tv locali, davvero penosi a dir poco. Alcuni si facevano chiamare Travoltino.
Attento, Black Jack, perché adesso ti tingo...sarebbe "ti tengo", ma è per far rima con...GRINGO...!
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Re: La febbre del sabato sera
Ho sempre preferito il sequel, anche se qui ormai siamo OT...
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Re: La febbre del sabato sera
La discomusic in realtà era un fenomeno diffuso già da alcuni anni. Il film secondo me era davvero bello e significativo anche se la bellezza della colonna sonora ne ha un pò offuscato il valore ma del resto stiamo parlando di quella che è forse la miglior soundtrack della storia del cinema. Un appunto va fatto, a parer mio, sulla qualità della musica anni '70 rispetto a quella dei decenni successivi: si è parlato del successo di Saturday night fever e di Thriller, ebbene penso che non ci sia paragone; sarà che non sono mai stato un fan di Michael Jackson ma secondo me fra i best seller del Decennio come appunto SNF, ma anche Dark side of the moon e altri ancora, e quelli ottantiani o anche successivi, c'è un abisso.Mauro Tozzi ha scritto:Il film che lanciò John Travolta, i Bee Gees e la disco music. L'album della colonna sonora fu il disco più venduto di sempre fino all'uscita di Thriller di Michael Jackson.
Pink Floyd in the flesh !
- Mauro Tozzi
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Re: La febbre del sabato sera
Tra i brani della colonna sonora ci fu anche una versione disco della Quinta di Beethoven.
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Re: La febbre del sabato sera
Penso che la sitcom in cui John Travolta interpretava lo studente Vinnie Barbarino sia stata intitolata in Italia "I ragazzi del sabato sera" proprio per richiamare questo film con cui condivideva il protagonista
- lespaul
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Re: La febbre del sabato sera
Mentre invece il titolo originale credo fosse Kotter o qualcosa di simile, dal cognome del professore
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Re: La febbre del sabato sera
Sì, Kotter, il baffone riccioluto, e infatti mi pare proprio che la serie fosse precedente al film e può darsi che, senza di questo, non l'avremmo nemmeno mai vista in Italia o addirittura sulla Rai, dove fu trasmessa la prima volta, credo all'interno di un ciclo di "Buonasera con..." non ricordo quale conduttore (forse i Cetra?).
Riprendendo quello che ha scritto Ataru, questo film fu in un certo senso sia lo zenith sia il nadir del fenomeno "disco", perché da un lato lo consacrò e sdoganò definitavamente, essendo comunque già diffuso e funzionando, in questo senso, specie nei paesi come il nostro che lo vivevano di riflesso, e dall'altro arrivava nel momento in cui, pur con qualche anno di gloria ancora a disposizione, era destinato ad un fisiologico declino non tanto per l'esplosione del punk, che rappresentava comunque un altro ambito sociale e musicale per quanto indirettamente influente, quanto in ralazione agli albori della new wave e a quel rapido diffondersi, anche nel pop, di stilemi, sonorità e ritmiche elettroniche e in particolare nella nuova costola, direttamente concorrenziale, della "euro-disco" (vedi Cerrone o le produzioni di Moroder, a suo nome o per Donna Summer, o quei progetti alla Rockets che si rifacevano a una scenografica "space age").
Riprendendo quello che ha scritto Ataru, questo film fu in un certo senso sia lo zenith sia il nadir del fenomeno "disco", perché da un lato lo consacrò e sdoganò definitavamente, essendo comunque già diffuso e funzionando, in questo senso, specie nei paesi come il nostro che lo vivevano di riflesso, e dall'altro arrivava nel momento in cui, pur con qualche anno di gloria ancora a disposizione, era destinato ad un fisiologico declino non tanto per l'esplosione del punk, che rappresentava comunque un altro ambito sociale e musicale per quanto indirettamente influente, quanto in ralazione agli albori della new wave e a quel rapido diffondersi, anche nel pop, di stilemi, sonorità e ritmiche elettroniche e in particolare nella nuova costola, direttamente concorrenziale, della "euro-disco" (vedi Cerrone o le produzioni di Moroder, a suo nome o per Donna Summer, o quei progetti alla Rockets che si rifacevano a una scenografica "space age").
Ultima modifica di barbatrucco il ven 17 ott 2014, 15:52, modificato 1 volta in totale.
Resta di stucco, è un barbatrucco!