Il giardino dei Finzi-Contini

[barbatrucco]

L'onestà intellettuale ti fa onore
Fra l'altro, per restare in tema, può darsi mi fosse sfuggito il tuo stesso riferimento al "Il Romanzo di Ferrara", oppure lo hai aggiunto dopo e questo vuol dire che hai verficato e puoi confermare

[Insight]

No, no, quello l'avevo già scritto... Infatti a casa ho una specie di cofanetto che si chiama "Il Romanzo di Ferrara" con quasi tutte le opere di Bassani. Credo che siano pochi i suoi scritti che non rientrano in quel ciclo.

[barbatrucco]

Ah ecco, ero distratto io
Io avevo scritto di una trilogia, ma forse si tratta di molti più lavori.
Non l'ho letto, ma in quel ciclo dovrebbe rientrare ad esempio Gli occhiali d'oro, le cui vicende mi sembra siano anche citate di passaggio nei "Finzi-Contini" e, se non sbaglio, ugualmente trasposto in un film.

[Insight]

Vado a memoria, non ho voglia di controllare Il Romanzo di Ferrara contiene "Le cinque storie ferraresi", tra le quali c'è "La lunga notte del '43", che venne anch'essa trasformata in un bel film, e poi ci sono i romanzi "Gli occhiali d'oro", "Dietro la porta", "L'airone" e, naturalmente, "Il giardino dei Finzi-Contini".
Inizialmente la sceneggiatura del "Giardino" prevedeva addirittura un miscuglio dei personaggi degli altri romanzi di Bassani. Tra i frequentatori della villa Finzi-Contini c'era anche il professore omosessuale degli occhiali d'oro. Bassani si arrabbiò a tal punto, che queste parti poi furono tolte. Ma forse, come dici tu, qualche citazione nel film può essere rimasta. Nel libro, invece, non mi pare che ci siano citazioni agli occhiali d'oro. Ma su questo potrei sbagliarmi.

Complessivamente, considero Bassani un autore importante. Però non è proprio tra i miei preferiti, confesso che certe volte ho fatto un po' fatica a leggerlo La sua tematica preferita è quella dell'emarginazione (ebrei, omosessuali). Ma la sua narrazione è anche piuttosto freddina, molto realistica e dai toni bassi. Procede molto per immagini, tante descrizioni sembrano quasi dei quadri (infatti, lui era anche un grande esperto di pittura).

Non era davvero facile fare un film dal "Giardino" e misurarsi con un autore così difficile e dalla personalità complessa come Bassani. Credo che tutto sommato De Sica ci sia riuscito, anche se forse i suoi capolavori sono altri.

[queen_of_chinatown]

Segnalo anche un mio peccatuccio di gioventù: ho creduto per anni che il regista del "Giardino" fosse Luchino Visconti, non so se a causa dell'accuratezza formale del film o della presenza di Helmut Berger, forse entrambe

[queen_of_chinatown]

. Ma la sua narrazione è anche piuttosto freddina, molto realistica e dai toni bassi. Procede molto per immagini, tante descrizioni sembrano quasi dei quadri (infatti, lui era anche un grande esperto di pittura).

Non era davvero facile fare un film dal "Giardino" e misurarsi con un autore così difficile e dalla personalità complessa come Bassani. Credo che tutto sommato De Sica ci sia riuscito, anche se forse i suoi capolavori sono altri.

Leggendo il libro mi immaginavo Micol bambina con i capelli lunghi, forse per l'immagine della "ragazza dai capelli di lino"; invece nel film la piccola Micol ha i capelli a caschetto. E' stata una delle poche volte, forse l'unica, in cui ho provato la "delusione da film" che si dice assalga sempre le persone che vedono film tratti da libri che hanno letto, vedendo cose diverse da quelle che immaginavano leggendo (invece io di solito mi diverto a mettere a confronto l'immaginazione dei registi con la mia)

[barbatrucco]

Inizialmente la sceneggiatura del "Giardino" prevedeva addirittura un miscuglio dei personaggi degli altri romanzi di Bassani. Tra i frequentatori della villa Finzi-Contini c'era anche il professore omosessuale degli occhiali d'oro. Bassani si arrabbiò a tal punto, che queste parti poi furono tolte. Ma forse, come dici tu, qualche citazione nel film può essere rimasta. Nel libro, invece, non mi pare che ci siano citazioni agli occhiali d'oro. Ma su questo potrei sbagliarmi.
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Non era davvero facile fare un film dal "Giardino" e misurarsi con un autore così difficile e dalla personalità complessa come Bassani. Credo che tutto sommato De Sica ci sia riuscito, anche se forse i suoi capolavori sono altri.

Non ricordo nel film, ma sono piuttosto "sicuro" che a un certo punto, in un dialogo, o forse in una riflessione del protagonista, si faccia cenno, senza tanti giri di parole, a "quel professore omosessuale" o qualcosa in questi termini.
Non sapevo delle intenzioni iniziali di De Sica, e probabilmente Bassani si arrabbiò perché a quel punto sarebbe davvero venuto fuori un "mischione", per quanto l'idea sulla carta fosse interessante (ma non ho letto altri suoi romanzi oltre al "Giardino"); comunque sono d'accordo, film di livello, ma non certo il primo che venga in mente quando si pensa alla grandezza di De Sica e afflitto, per di più, da una serie di problemi nella lavorazione, come evidenziato lungo il thread.
Solo la maestria e la costanza del regista hanno permesso una tale riuscita.

[francilag67]

La prima volta che vidi il film di De Sica era il gennaio del 1978, non avevo nemmeno undici anni, ero in quinta elementare , con il programma di storia non eravamo ancora arrivati al Fascismo e quindi alla promulgazione delle leggi razziali, per cui non lo compresi fino in fondo, tanto è vero che a metà del film andai a dormire..
Lo rividi poi nel 1986, e stavolta, avendo letto durante l'estate precedente il libro di Bassani (in vista dell'esame di maturità dell'anno successivo, l'insegnate di italiano ci aveva "imposto" la lettura di testi alcuni scrittori dell'Ottocento e Novecento) compresi meglio il film.
In più è stato uno dei pochi casi in cui il film è stato abbastanza fedele al libro, tranne piccoli particolari (Alberto nel romanzo è bruno, mentre nel film è interpretato da Helmut Berger che è biondo )..
Commoventissima la scena finale, con quel canto ebraico in sottofondo ...

[Whiteshark]

Bel film, anche se non bello come il libro. Malinconico e disperante, mi ricorda la prosa Leopardiana.