[ Anni 60] Viaggio allucinante

[Quickdraw]

Sono d'accordo con te Insight riguardo ai remake, probabilmente sarà spettacolare dal punto di vista degli effetti speciali, ma non avrà assolutamente lo stesso effetto dell'originale.

Come ho già detto i film di adesso sono per ovvie ragioni più "ricchi", ma il carisma non potranno mai averlo...

[lespaul]

D'accordissimo con voi, ragazzi!

[barbatrucco]

D'accordo anch'io, c'è stata un'indubbia progressione degli effetti speciali ma, come sottolineato, a volte non c'è la storia e, quel che è peggio, può persino mancare il carisma degli attori nel tirar fuori personaggi che rendano godibili trame o copioni non eccezionali. Non che sia tutto così per fortuna, e quanto agli effetti ci sarebbe da considerare il rovescio della medaglia di certa computer - grafica da quattro soldi che può capitare di vedere, cui chiaramente si ricorre per semplificarsi la vita e contenere i costi, tale da far rimpiangere un Harryhausen o un Rambaldi.
La sospensione dell'incredulità va a farsi benedire e finiscono col funzionare meglio, se di standard almeno decente, vecchie produzioni anche in bianco e nero.
Non sarà un caso che ancor oggi, almeno a mio parere, i risultati migliori vengono ottenuti in genere "sporcandosi le mani" con costumi e scenografie vere, pensando dopo ad esaltare il risultato mediante computer - grafica e altri accorgimenti del caso. Del resto, la post-produzione si faceva anche prima che subentrasse il computer, e nemmeno è detto che quest'ultimo migliori sempre il risultato di partenza, se usato male.

Viaggio allucinante (fra l'altro trasmesso dalla Rai proprio negli anni '70) è certamente un grande esempio di come sfruttare appieno un'intuizione semplice, persino ingenua, ma geniale, e conserva tutt'ora un grandissimo fascino anche visuale per quel senso di "alieno" ben descritto da Quick - il che è straordinario, dato che si tratta pur sempre di un viaggio, per quanto avventuroso e problematico, nel corpo umano!
Immagino che fu realizzato avendo a disposizione un grande budget, e la produzione sebbe ben impiegarlo, ma la cosa importante è che ci sono sì l'azione e l'incanto degli occhi, ma soprattutto c'è il film, un grande film di fantascienza. E' anzi interessante che tecniche di microchirurgia non troppo diverse da quest'idea di base (esclusa ovviamente la miniaturizzazione umana ) siano diventate una realtà.

[hal9000]

una curiosita': il romanzo da cui e' tratto e' di Isaac Asimov ! E credo sia l'unica trasposizione cinematografica di una sua opera.

ciao

[Insight]

Grazie dell'informazione. Ho letto poco Asimov (Io robot e ancora qualcos'altro che non ricordo... Uomini? Astronavi?... Boh), se un giorno capita mi procurerò questo romanzo.

[Mauro Tozzi]

una curiosita': il romanzo da cui e' tratto e' di Isaac Asimov ! E credo sia l'unica trasposizione cinematografica di una sua opera.

No, c'è stato anche il più recente Io, robot (2004) con Will Smith.

[hal9000]

Vero...... ma gli sceneggiatori si sono presi tante e tali liberta' da essere un'altra cosa, Io robot per giunta era una serie di racconti di cui quello del film non faceva neppure parte anzi una cosa appena ispirata.@

[Insight]

Beh, meglio così... Ultimamente, più si sforzano di essere fedeli ai romanzi e più vengono fuori delle "ciofeche" inguardabili (mi riferisco soprattutto ai film per la tv)... I registi e gli sceneggiatori di oggi non sanno più nemmeno copiare... (A parte le solite lodevoli eccezioni).

[Gius]

Adesso che mi viene in mente, pare che una delle scene più "difficili" da girare fu quella in cui gli attori, dei veri gentiluomini che non osavano, dovettero essere "costretti" dal regista a rimuovere con convinzione gli anticorpi ANCHE dal seno di Raquel Welch.

Accidenti che sacrifici si devono fare, nel corso della carriera di un attore.

[Insight]

Ero molto piccolo quando vidi per la prima volta questo film, credo a 5 anni, ed effettivamente la scena degli anticorpi che stritolano la ragazza fu una tra quelle che ricordo più angoscianti. A tutto pensai, quando vidi quella scena, tranne che al seno della ragazza. Ma sinceramente non ci ho pensato neanche tutte le altre innumerevoli volte che l'ho vista.