Clicca sulla miniatura per ingrandire La Golf di ogni epoca è un autentico totem del mercato automobilistico mondiale, che ha attraversato 5 decenni, ma, in particolare, la Golf settantiana, ha un'anima italiana.
Difatti, per la progettazione, fu studiata attentamente la Fiat 128, nonostante la destinazione finale che prevedeva una due volumi spaziosa e con diverse novità, meccaniche ed estetiche.
Ma c'è di più: La Volkswagen si affida, infatti, al noto designer Giorgetto Giugiaro, che cercò di superare sia le linee morbide e arrotondate del maggiolino, il modello più venduto della casa tedesca, sia le classiche forme a tre volumi, preferendo optare per una due volumi.
La nuova media tedesca si distingue già da subito per il giusto mix tra sportività ed eleganza, impronta che manterrà fino alla versione odierna. L'auto si distingue anche per gli interni, estremamente accoglienti, e per i materiali, molto curati.
I motori erano di potenza adeguata per il periodo, ed assicuravano buone prestazioni, che diventavano decisamente gagliardi con la versione GTI, con motore 1800 da 112 cavalli che spingeva l'auto a 183 chilometri all'ora.
La Golf contribuì molto, in Italia, a vivacizzare il mercato delle auto diesel, con la versione con motore 1500 da 48 cavalli, abbastanza vivace, considerata l'aura di diffidenza verso questa motorizzazione: la velocità massima, di 140 chilometri all'ora, era più che dignitosa.
Era l'inizio di una leggenda.
