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Il vostro impianto Hi-Fi degli anni '70
- Arky
- Settantiano entusiasta
- Messaggi: 114
- Iscritto il: mer 13 nov 2013, 12:56
Il vostro impianto Hi-Fi degli anni '70
Con "cosa" ascoltavate la vostra musica nei mitici Settanta ?
Era epoca di grandi cambiamenti nell'elettronica di consumo, e di "democratizzazione" dell'alta fedeltà, con apparecchiature di qualità anche ottima finalmente concesse al pubblico a prezzi abbordabili (principalmente ad opera di costruttori giapponesi, Pioneer, Yamaha, Onkio e Nikko in primis....; Sony e Denon, insieme ai produttori americani, pur proponendo materiale di ineccepibile qualità e resa sonora, imponevano prezzi nettamente più elevati, talvolta irraggiungibili).
Riuscii a convincere mio padre all'acquisto del nostro primo complesso stereo nel 1974 (ricordo che non dovetti nemmeno faticare troppo per ottenere il consenso....). La scelta cadde su un sistema Pioneer "entry level" che, in breve tempo, dette voce alla nascente discoteca del sottoscritto (e non solo !). Il sistema era composto da un amplificatore integrato SA-6200, di potenza non elevata in assoluto ma adeguata (se usato a tutto volume) ad evocare le immediate e giuste rimostranze dei vicini. Come giradischi fu scelto un PL 15-D con trasmissione a cinghia, braccio "a esse" Pioneer, con testina Ortofon. I diffusori erano due Pioneer CS-E420 con woofer a sospensione pneumatica e tweeter a "dome", con resa acustica finale decisamente buona in considerazione delle dimensioni (e del prezzo) dei diffusori stessi.
A fine decennio (1979), netto salto di qualità con acquisto di un ampli integrato (sempre Pioneer) SA-8800 (quasi il top della gamma dell'epoca, 80 + 80 Watt RMS sufficienti per pilotare adeguatamente una coppia di diffusori Acoustic Research AR 92). Come giradischi fu scelto un Pioneer PL 520, direct drive con testina Shure. infine, a complemento del tutto, un registratore a cassette Pioneeer CTF-900, dalle generose dimensioni, con vano cassette "a vista" (una novità successivamente poco imitata...), tripla testina, doppio capstan e, naturalmente, Sistema Dolby B per riduzione del rumore di fondo; un vero gioiello, per l'epoca. Le cassette audio potevano finalmente fornire una buona resa sonora!!
Caratteristici di entrambi gli apparecchi erano i meters luminosi azzurri in linea, con effetto estetico decisamente notevole.
Tutto il materiale è ancora presente in casa, anche se le nuove tecnologie hanno reso buona parte delle apparecchiature obsolete... e quasi totalmente inutilizzate.
Peraltro all'epoca il sottoscritto, sempre incontentabile, avrebbe fatto pazzie per una coppia pre+finale McIntosh abbinato ad una coppia di diffusori JBL L-65 Jubal (tuttora i miei preferiti e dal suono... perfetto); in alternativa, una coppia di Infinity "Monitor IIa" a quattro vie, con cabinet a colonna.
Era epoca di grandi cambiamenti nell'elettronica di consumo, e di "democratizzazione" dell'alta fedeltà, con apparecchiature di qualità anche ottima finalmente concesse al pubblico a prezzi abbordabili (principalmente ad opera di costruttori giapponesi, Pioneer, Yamaha, Onkio e Nikko in primis....; Sony e Denon, insieme ai produttori americani, pur proponendo materiale di ineccepibile qualità e resa sonora, imponevano prezzi nettamente più elevati, talvolta irraggiungibili).
Riuscii a convincere mio padre all'acquisto del nostro primo complesso stereo nel 1974 (ricordo che non dovetti nemmeno faticare troppo per ottenere il consenso....). La scelta cadde su un sistema Pioneer "entry level" che, in breve tempo, dette voce alla nascente discoteca del sottoscritto (e non solo !). Il sistema era composto da un amplificatore integrato SA-6200, di potenza non elevata in assoluto ma adeguata (se usato a tutto volume) ad evocare le immediate e giuste rimostranze dei vicini. Come giradischi fu scelto un PL 15-D con trasmissione a cinghia, braccio "a esse" Pioneer, con testina Ortofon. I diffusori erano due Pioneer CS-E420 con woofer a sospensione pneumatica e tweeter a "dome", con resa acustica finale decisamente buona in considerazione delle dimensioni (e del prezzo) dei diffusori stessi.
A fine decennio (1979), netto salto di qualità con acquisto di un ampli integrato (sempre Pioneer) SA-8800 (quasi il top della gamma dell'epoca, 80 + 80 Watt RMS sufficienti per pilotare adeguatamente una coppia di diffusori Acoustic Research AR 92). Come giradischi fu scelto un Pioneer PL 520, direct drive con testina Shure. infine, a complemento del tutto, un registratore a cassette Pioneeer CTF-900, dalle generose dimensioni, con vano cassette "a vista" (una novità successivamente poco imitata...), tripla testina, doppio capstan e, naturalmente, Sistema Dolby B per riduzione del rumore di fondo; un vero gioiello, per l'epoca. Le cassette audio potevano finalmente fornire una buona resa sonora!!
Caratteristici di entrambi gli apparecchi erano i meters luminosi azzurri in linea, con effetto estetico decisamente notevole.
Tutto il materiale è ancora presente in casa, anche se le nuove tecnologie hanno reso buona parte delle apparecchiature obsolete... e quasi totalmente inutilizzate.
Peraltro all'epoca il sottoscritto, sempre incontentabile, avrebbe fatto pazzie per una coppia pre+finale McIntosh abbinato ad una coppia di diffusori JBL L-65 Jubal (tuttora i miei preferiti e dal suono... perfetto); in alternativa, una coppia di Infinity "Monitor IIa" a quattro vie, con cabinet a colonna.
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Un giorno senza sorridere è un giorno perso (Charlie Chaplin)
- ataru
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- Iscritto il: mer 25 set 2013, 0:33
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Re: Il vostro impianto Hi-Fi degli anni '70
L'alta fedeltà è da sempre un mio pallino e quindi passerei molto tempo a discuterne ma c'è il problema che il mio impianto è "ottantiano" (acquistato nel 1986), tuttavia ricordo molto bene il boom dell'alta fedeltà nel Decennio e che esso fu caratterizzato dal quasi assoluto monopolio giapponese, poi interrottosi nella decade successiva.
Pink Floyd in the flesh !
- Mauro Tozzi
- Settantiano VIP
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- Iscritto il: gio 31 ott 2013, 15:33
- Località: Roma
Re: Il vostro impianto Hi-Fi degli anni '70
Io ho un vecchio amplificatore Nikko NA-850 ancora funzionante: mio fratello lo comprò nel 1982, ma è sicuramente settantiano.
Occhi di gatto, un altro colpo è stato fatto!
Per far vincere i cattivi, basta che i buoni non facciano niente.
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- Settantiano entusiasta
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- Iscritto il: mar 1 ott 2013, 14:03
Re: Il vostro impianto Hi-Fi degli anni '70
Allora, papà aveva uno stereo credo della Philips, molto spartano, ma che faceva il suo dovere: piatto, ampli, due casse. Non ricordo quando entrò in casa, probabilmente a cavallo tra 60 e 70.
Di completamente mio avevo un Philips K7 di quelli col tasto unico.
Si sentiva una schifezza e infatti mi sono inventato i peggiori accrocchi per connettergli qualche altoparlante un po' più decente.
E siccome in queste cose sono quasi negato, era proprio la forza della disperazione che mi faceva ottenere qualche risultato.
Però potevo registrarmi i dischi e cominciare a costituire il mio universo musicale.
La situazione migliorò con l'avvento di un sistema quadrifonico Grundig nel '74, da quel momento il vecchio ma valido piccolo Philips passò nelle mani di noi figli e diventammo più indipendenti.
Inoltre, crescendo, avevamo sempre più facilmente accesso al nuovo impianto (e al salotto).
Il piatto del quadrifonico, un Dual a cinghia con chassis marchiato Grundig, è ancora in servizio nel mio impianto stereo del '91.
Di completamente mio avevo un Philips K7 di quelli col tasto unico.
Si sentiva una schifezza e infatti mi sono inventato i peggiori accrocchi per connettergli qualche altoparlante un po' più decente.
E siccome in queste cose sono quasi negato, era proprio la forza della disperazione che mi faceva ottenere qualche risultato.
Però potevo registrarmi i dischi e cominciare a costituire il mio universo musicale.
La situazione migliorò con l'avvento di un sistema quadrifonico Grundig nel '74, da quel momento il vecchio ma valido piccolo Philips passò nelle mani di noi figli e diventammo più indipendenti.
Inoltre, crescendo, avevamo sempre più facilmente accesso al nuovo impianto (e al salotto).
Il piatto del quadrifonico, un Dual a cinghia con chassis marchiato Grundig, è ancora in servizio nel mio impianto stereo del '91.
- EmozionalNeuronale
- Settantiano entusiasta
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- Iscritto il: mer 27 ago 2014, 14:41
- Località: quella che un tempo era un gran bel posto
Re: Il vostro impianto Hi-Fi degli anni '70
Come rosico, a quei tempi non ne avevo uno. Però sono andato a tutte le edizioni di "Suono - Una mostra da sentire", allestita ogni anno al Palazzo dei Congressi all'EUR. Se non sbaglio l'ingresso era gratuito per gli studenti, o comunque molto economico, perchè ogni anno ci passavo almeno quattro/cinque pomeriggi.
Visto che costava poco, mi immaginavo di essere prorpietario di un SAE Two con equallizzatore grafico, registratore Nakamichi serie Gold e diffusori ESB 7.05. In alternativa non disdegnavo i valvolari Mc Intosh...
Il bello era che potevo sentirli funzionare veramente, e poi a tutta fantasia...
Visto che costava poco, mi immaginavo di essere prorpietario di un SAE Two con equallizzatore grafico, registratore Nakamichi serie Gold e diffusori ESB 7.05. In alternativa non disdegnavo i valvolari Mc Intosh...
Il bello era che potevo sentirli funzionare veramente, e poi a tutta fantasia...
La musica è parola buttata fra la gente; suonarmela da solo non porta proprio a niente
Chi pensa che gli animali non hanno un'anima non ha mai guardato negli occhi un cane
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- Settantiano VIP
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- Iscritto il: sab 2 ago 2014, 22:09
Re: Il vostro impianto Hi-Fi degli anni '70
Io, per motivi anagrafici, mi sono interessato all'alta fedeltà negli anni 80.
Però, mio fratello, più grande di me di 8 anni, mi fece conoscere questo mondo proprio nei 70.
Mi ricordo, in particolare:
Le due fazioni più agguerrite, in realazione al livello medio/superiore del mercato, si dividevano tra gli estimatori della Marantz e quelli della Luxman. Anche se poi, al momento di concludere, cioè di acquistare, era tutto un altro discorso, perchè impianti di queste marche costavano tanti soldini.
Prettamente anni 70 era poi il nero caratteristico della Sansui, che dava, con i vari pezzi sistemati nel mobiletto, un bellissimo effetto scenografico ( ma anche tecnicamente era una marca valida ).
Mi pare poi di ricordare che Sansui era, tra i ragazzi dell'epoca, in aperta rivalità con Pioneer, credo, quest'ultima, la più rivoluzionaria, all'epoca, come elettronica, comandi e interfaccia.
Comunque, avevamo, io e mio fratello ( mi riferisco all'anno 1983 ) il seguente impianto:
Amplificatore Harman Kardon, non ricordo il modello, da un centinaio di watt
Casse Cerwin-Vega ( enormi! )
Piatto Dual, poi sostituito da un Technics
Varie piastre, tra cui una Aiwa
Però, mio fratello, più grande di me di 8 anni, mi fece conoscere questo mondo proprio nei 70.
Mi ricordo, in particolare:
Le due fazioni più agguerrite, in realazione al livello medio/superiore del mercato, si dividevano tra gli estimatori della Marantz e quelli della Luxman. Anche se poi, al momento di concludere, cioè di acquistare, era tutto un altro discorso, perchè impianti di queste marche costavano tanti soldini.
Prettamente anni 70 era poi il nero caratteristico della Sansui, che dava, con i vari pezzi sistemati nel mobiletto, un bellissimo effetto scenografico ( ma anche tecnicamente era una marca valida ).
Mi pare poi di ricordare che Sansui era, tra i ragazzi dell'epoca, in aperta rivalità con Pioneer, credo, quest'ultima, la più rivoluzionaria, all'epoca, come elettronica, comandi e interfaccia.
Comunque, avevamo, io e mio fratello ( mi riferisco all'anno 1983 ) il seguente impianto:
Amplificatore Harman Kardon, non ricordo il modello, da un centinaio di watt
Casse Cerwin-Vega ( enormi! )
Piatto Dual, poi sostituito da un Technics
Varie piastre, tra cui una Aiwa
- Insight
- Settantiano VIP
- Messaggi: 7633
- Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20
Re: Il vostro impianto Hi-Fi degli anni '70
Nel 1982 mio papà firmò un paio di cambiali e comprò: il registratore per ascoltare le cassette e quell'altro pezzo, che non ricordo come si chiama (equalizzatore?), della Sansui. il giradischi Technics con la puntina a parte della Shure e le casse grandi A/R. Soprattutto le casse pare che fossero un gioiello. Infatti sono l'unico pezzo dell'impianto che funzionerebbe ancora, dopo 32 anni, se fosse collegato a qualcosa.
Pareva che avessimo in casa la Gioconda. Mio papà e mio fratello maggiore erano talmente gelosi e protettivi verso queste reliquie dell'alta fedeltà, che mi proibivano di usarle da solo. Potevo ascoltare con l'Hi-FI solo in loro presenza e senza toccare nulla, nonostante avessi già tredici anni. Fiducia, eh?
Ecco perché per molti anni ho continuato ad ascoltare i Beatles con un vecchio registratore mono
Pareva che avessimo in casa la Gioconda. Mio papà e mio fratello maggiore erano talmente gelosi e protettivi verso queste reliquie dell'alta fedeltà, che mi proibivano di usarle da solo. Potevo ascoltare con l'Hi-FI solo in loro presenza e senza toccare nulla, nonostante avessi già tredici anni. Fiducia, eh?
Ecco perché per molti anni ho continuato ad ascoltare i Beatles con un vecchio registratore mono
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
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Anni 80? No, grazie- EmozionalNeuronale
- Settantiano entusiasta
- Messaggi: 274
- Iscritto il: mer 27 ago 2014, 14:41
- Località: quella che un tempo era un gran bel posto
Re: Il vostro impianto Hi-Fi degli anni '70
In qualità di studente di una scuola tecnica amavo molto lo hifi, sognavo e risognavo impianti che, durante le ore di lezione, montavo e smontavo sulla mia agenda (anche voi ne avevate una, no?).
A costo di grandi sforzi riuscii a convincere il mio papà a comprarmi uno scatolotto molto plasticoso della Philips, il cui unico pregio stava nel cambiadischi automatico (si impilavano fino a tre LP o cinque 45). Appena ebbi la disponibilità economica corsi in uno dei più famosi negozi di elettronica dell'epoca, ormai scomparso da svariati anni, e comprai due filtri crossover e due altoparlanti tweeter, per provare a far suonare meglio l'arnese, ma senza risultati positivi. Così mi adattai ad ascoltare la musica a casa di quei fortunati, e non erano molti, che potevano godere di una tale meraviglia.
Per avere il mio attuale impianto, di cui sono follemente innammorano nonostante la sua umiltà, dovetti aspettare il matrimonio, molti anni dopo.
Ma non mi lamento, in fin dei conti con quel vecchio giradischi Philips passai ore e ore creandomi un primo abbozzo di cultura musicale.
A costo di grandi sforzi riuscii a convincere il mio papà a comprarmi uno scatolotto molto plasticoso della Philips, il cui unico pregio stava nel cambiadischi automatico (si impilavano fino a tre LP o cinque 45). Appena ebbi la disponibilità economica corsi in uno dei più famosi negozi di elettronica dell'epoca, ormai scomparso da svariati anni, e comprai due filtri crossover e due altoparlanti tweeter, per provare a far suonare meglio l'arnese, ma senza risultati positivi. Così mi adattai ad ascoltare la musica a casa di quei fortunati, e non erano molti, che potevano godere di una tale meraviglia.
Per avere il mio attuale impianto, di cui sono follemente innammorano nonostante la sua umiltà, dovetti aspettare il matrimonio, molti anni dopo.
Ma non mi lamento, in fin dei conti con quel vecchio giradischi Philips passai ore e ore creandomi un primo abbozzo di cultura musicale.
La musica è parola buttata fra la gente; suonarmela da solo non porta proprio a niente
Chi pensa che gli animali non hanno un'anima non ha mai guardato negli occhi un cane
Chi pensa che gli animali non hanno un'anima non ha mai guardato negli occhi un cane
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- Settantiano top
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- Iscritto il: sab 27 set 2014, 9:05
- Località: Pavia e dintorni
Re: Il vostro impianto Hi-Fi degli anni '70
Ero nanerottola e quindi usavo apparecchi semplici: mangiadischi, fonovaligia e a fine decennio anche registratore a cassette. Mio papà ascoltava la sua amata classica e lirica con un radiofonografo del decennio precedente ma ancora perfettamente funzionante, oggi sarebbe "vintage". Solo negli 80 passai allo stereo ed ero privilegiata perché molte mie amiche (i cui genitori evidentemente non erano appassionati di musica come il mio e quindi non erano comprensivi verso le figlie) dovevano accontentarsi ancora del piccolo apparecchio a cassette
- Ian
- Settantiano top
- Messaggi: 325
- Iscritto il: ven 27 feb 2015, 18:37
Re: Il vostro impianto Hi-Fi degli anni '70
Io...anzi, mio fratello più grande, dopo anni di mangiadischi Minerva color rosso , è riuscito a far acquistare ai mie, come regalo di epifania, il radiomarelli stereo st 40, visto sul catalogo universale dell'epoca, cioè Vestro , per una cifra assurda ai giorni nostri, nel senso costosissimo e cioè 123.000£ se non ricordo male , parlo del 1977-78, senza dire che non era un super impianto, ma a quei tempi sappiamo benissimo che l'elettronica costava parecchio, senza poi dire, che i prezzi di Vestro erano abbastanza abbordabili, nel senso che in un negozio di allora, l'avremmo pagato sicuramente di più. Mi ricordo benissimo appena arrivo' il postino con la lettera di ritiro (non c'erano i corrieri, aspettamo quasi un mese) presso l'ufficio postale, non stavamo nella pelle, lui più di me, oltretutto la scelta era la sua, anche se il regalo era anche un po' per me, dato il suo costo e l'accordo che feci con i imie, fu di "sacrificarmi" anche il mio regalo di epifania, nel senso che non dovevo pretendere anche un regalo per me...insomma era per entrambi.
Comunque ce l'ho ancora e funzionante. Ho trovato un immagine sulla rete, ed è esattamente questo sotto, solo che sotto l'interruttore rosso a sx, dove c'è scritto radiomarelli, sul mio c'è anche la scritta Vestro...che non ci piacque molto , dato che sulla foto del catalogo non la riportava, ma vabe', quello era il meno.
Mi ricordo alla prima accensione, senza neanche pensarci, subito volume a tutta e appena partì il suono, abituati al mangiadischi e alla radio transistor, ci guardammo stupiti e con le mani sulle orecchie e ridevamo come non mai . A pensare che sentendolo oggi, i watt e la potenza sarebbero irrisori, oltre la qualità audio, ma è stato come far vedere un panino con la mortadella ad uno che non mangia da 1 settimana
Comunque ce l'ho ancora e funzionante. Ho trovato un immagine sulla rete, ed è esattamente questo sotto, solo che sotto l'interruttore rosso a sx, dove c'è scritto radiomarelli, sul mio c'è anche la scritta Vestro...che non ci piacque molto , dato che sulla foto del catalogo non la riportava, ma vabe', quello era il meno.
Mi ricordo alla prima accensione, senza neanche pensarci, subito volume a tutta e appena partì il suono, abituati al mangiadischi e alla radio transistor, ci guardammo stupiti e con le mani sulle orecchie e ridevamo come non mai . A pensare che sentendolo oggi, i watt e la potenza sarebbero irrisori, oltre la qualità audio, ma è stato come far vedere un panino con la mortadella ad uno che non mangia da 1 settimana