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Fischer - Spasskij, la sfida del Secolo

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galerius
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Fischer - Spasskij, la sfida del Secolo

Messaggio da galerius »

Il 1972 è una data importante per il gioco degli scacchi e più ampiamente per la storia del costume.
Nell'estate di quell'anno ebbe infatti luogo a Reykjavík la sfida tra il campione in carica, il sovietico Boris Spasskij, e lo sfidante, l'americano Robert ( Bobby ) Fischer.
L'evento ebbe una risonanza che andava ben al di là del valore sportivo in sé ( nonostante l'eccezionale forza di gioco dei contendenti ) ; vi si volle vedere uno scontro tra il sistema comunista e quello capitalista, tra Oriente e Occidente, tra l'uomo prodotto di un apparato ( cosa quantomai ingiusta, nel caso di Spasskij ) e l'individualista che vince solo contro tutti forte del suo sogno.

I campioni non si assomigliavano : tanto era posato, riflessivo, squisito nei modi e incapace di rancori Spasskij quanto lunatico, socialmente goffo e spesso aggressivo, specie nei confronti dell'establishment ( scacchistico ma non solo ) Fischer. Nonostante questo, i rapporti fra i due non erano affatto ostili sul piano personale, tutt'altro. La loro amicizia continuerà fino alla morte di Fischer, con frequenti, reciproci attestati di stima e di solidarietà ( memorabile la lettera inviata da Spasskij a Bush dopo l'arresto di Fischer in Giappone, su mandato americano ).
L'evento si concluse, come tutti sanno, con la netta prevalenza di Fischer ( risultato - oltre che della pressione psicologica del Sistema che doveva suo malgrado rappresentare - anche del carattere del campione sovietico, cui mancava in buona sostanza la 'mentalità assassina' dell'avversario ). Dopo quasi trent'anni di assoluto ( meritato ) predominio sovietico il titolo tornava ad Ovest. Ci sarebbe rimasto per poco, poiché Bobby - per il rifiuto da parte della FIDE di accogliere le sue condizioni di gioco - non avrebbe disputato il match con Karpov, nel 1975.

La sfida di Reykjavík ebbe come naturale una vastissima eco anche in Italia, e molti giovani presero interesse al gioco proprio in quel periodo. Dal punto di vista del costume fu però un fuoco di paglia ; spenti i riflettori, gli scacchi tornarono a essere una specie di 'ghetto' pressoché ignorato dai mezzi di comunicazione.
Si sarebbe dovuta attendere la metà degli anni '80, con il travagliato scontro Kasparov-Karpov, per avere un ritorno di popolarità del gioco e una minima attenzione da parte di giornali e televisione.

Immagine
Ultima modifica di galerius il ven 27 nov 2015, 19:54, modificato 1 volta in totale.
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Betelgeuse
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Re: FIscher - Spasskij, la sfida del Secolo

Messaggio da Betelgeuse »

Sono d'accordo: FIscher - Spasskij 1972 è la sfida di scacchi più famosa di tutti i tempi, con un clamoroso impatto mediatico, a cui si sono avvicinati ( solo avvicinati ) nei tempi recenti Karpov e soprattutto Kasparov.
Naturalmente non ricordo la sfida in tempo reale ( nel 1972 neppure sapevo come si giocava a scacchi, e comunque ero troppo piccolo ), ma mi interessai alla sfida più tardi, grazie ad alcune pubblicazioni e libri sul tema. Nel triennio 1978/1980 gli scacchi erano il mio gioco preferito, che poi ho progressivamente mollato a causa degli impegni con le superiori, che ho cominciato in quel periodo.
Personalità eccentrica e istrionica, quella di Fischer, con la sua tecnica mostruosa, ma anche una serie di riti e richieste intransigenti agli organizzatori dei vari tornei, di cui la letteratura scacchistica è piena.
Addirittura, dopo il ritiro, si diceva che giocasse su Internet in incognito, anche se questo non è mai stato provato. Questo per descrivere il personaggio, assolutamente fuori dagli schemi, e diversissimo dal serafico e pragmatico Spasskij.
Dopo quel 1972 gli scacchi ebbero un boom in Italia, che coinvolse negli anni successivi molti ragazzi, che cominciarono ad entusiasmarsi per questo gioco ( come il sottoscritto ).
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galerius
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Re: Fischer - Spasskij, la sfida del Secolo

Messaggio da galerius »

La stessa cosa è valsa per me ( all'epoca della sfida avevo quasi undici anni ), anche se poi ho dovuto accettare il fatto di essere un giocatore non completamente sprovveduto ma, insomma...mediocre.
Ma l'interesse è rimasto ; mi considero un 'tifoso' degli scacchi, e tutto è partito da quell'estate irripetibile, da una scacchiera coi pezzi di plastica e dalle prime partite giocate con mio padre su un traballante tavolo da picnic...
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Betelgeuse
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Re: Fischer - Spasskij, la sfida del Secolo

Messaggio da Betelgeuse »

D'accordissimo, Galerius :)
Anzi, ne approfitto per lanciare un invito anche a chi non è iscritto e legge queste righe: ricominciamo a giocare a scacchi, ritagliamoci i nostri tempi e raduniamoci intorno a una scacchiera, magari in poltrona, con musica settantiana in sottofondo, e gustando un cognac ( essissì, abbiamo l'età per farlo em_redface ). Ma per favore, in quell'oretta, ALMENO IN QUELL'ORETTA, spegniamo il cellulare, OK? ;)
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Whiteshark
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Re: Fischer - Spasskij, la sfida del Secolo

Messaggio da Whiteshark »

Spassky e Fischer si conobbero nel 1960 a Mar della Plata (Argentina) in occasione di un importante torneo internazionale di scacchi. Spassky, ventitrenne, stava affinando il suo stile personale basato su una visone flessibile del gioco che mirava ad anticipare le mosse dell’avversario. Il diciasettenne Fischer, che percepiva ogni partita come una guerra, impostava la propria strategia sull’attacco puro. «L’obiettivo è spezzare la mente degli avversari, voglio vederli contorcersi», diceva.

Un diverso approccio alla scacchiera che rifletteva una diversità caratteriale: cpme detto da Galerius, Spassky era educato e umile, portato al confronto con gli altri e non ossessionato dagli scacchi; amava la musica, la lettura e da ragazzino era stato un promettente centometrista. Fischer invece era ossessionato dalla scacchiera, un rifugio da un mondo che fin da piccolo stentava a capire. Fin dalla tenera età si pensava che Bobby fosse afflitto dalla sindrome di Asperger, una sorta di autismo che comporta la compromissione delle relazioni sociali, comportamenti ripetitivi e stereotipati e l’ossessivo impegno in interessi molto ristretti.

All’età di dodici anni Bobby Fischer era già maestro, a tredici campione, a sedici aveva abbandonato la scuola facendo degli scacchi il suo lavoro. In Russia, invece, Spassky aveva perfezionato la sua tecnica e sbaragliato tutti i maggiori rappresentanti del panorama scacchistico russo, riuscendo addirittura sconfiggere il leggendario tattico Mikhail Tal. Nel 1969 divenne campione del mondo battendo il connazionale Tigran Petrosian. Boris come Bobby divenne un eroe nazionale, ma il primo viveva questa situazione con un forte disagio, mentre il secondo era ossessionato dal successo.

Nel 1970 venne organizzato a Palma di Maiorca il torneo dei candidati per sfidare il campione del mondo. Contro ogni pronostico Fischer vinse una dopo l’altra tutte le cinque partite, ottenendo la possibilità di sfidare il campione del mondo in carica: Boris Spassky.
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Insight
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Re: Fischer - Spasskij, la sfida del Secolo

Messaggio da Insight »

Io non sono mai stato un vero giocatore, so soltanto come si muovono i pezzi. Ma siccome mi sono sempre scontrato con avversari più o meno del mio livello di principiante, diciamo che non ho sfigurato... Qualche volta ho vinto qualche altra ho perso.

Di questa sfida so poco/nulla. Una curiosità, se qualcuno lo ricorda o comunque lo sa: in Italia per chi dei due si faceva il tifo?
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Re: Fischer - Spasskij, la sfida del Secolo

Messaggio da galerius »

Insight ha scritto: Di questa sfida so poco/nulla. Una curiosità, se qualcuno lo ricorda o comunque lo sa: in Italia per chi dei due si faceva il tifo?
Ad essere sincero non me lo ricordo, Insight ( anche perché all'epoca non leggevo i quotidiani e nel pieno della sfida eravamo in giro con la roulotte, quindi niente tv )...presumo - sottolineo presumo - che ci fosse una certa parzialità per Fischer che era l'outsider della situazione, mentre Spasskij era forse più considerato un 'burocrate' degli scacchi ( cosa ingiusta, come detto prima, perché è sempre stato un giocatore stupendo e fantasioso ). Inoltre un russo campione del mondo non faceva notizia, un americano sì, specialmente se era un tipo bislacco e fuori dagli schemi come Fischer.
Ricordo una copertina - ad opera penso di Franco Bruna - del Corriere dei Ragazzi che raffigurava i due come re degli scacchi, ma con Fischer più alto e col suo famoso sorriso cavallino e Spasskij piccolino e con un'aria abbattuta...questo è l'unico ricordo 'mediatico' diretto che ho :)
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Mauro Tozzi
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Re: Fischer - Spasskij, la sfida del Secolo

Messaggio da Mauro Tozzi »

Dal sito di La storia siamo noi: "Scacco matto. La guerra fredda di Bobby Fischer"

http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/punt ... fault.aspx
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Per far vincere i cattivi, basta che i buoni non facciano niente.
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Re: Fischer - Spasskij, la sfida del Secolo

Messaggio da Insight »

Ho capito. Grazie, Galerius :) Un personaggio singolarissimo questo Fischer. Mi sa che o lo amavi o lo odiavi...
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Re: Fischer - Spasskij, la sfida del Secolo

Messaggio da galerius »

Insight ha scritto:Ho capito. Grazie, Galerius :) Un personaggio singolarissimo questo Fischer. Mi sa che o lo amavi o lo odiavi...
Di niente :)
Se ti interessa avere una panoramica dei campioni da metà Ottocento agli anni '70 ( fino all'avvento di Fischer ) e di altri aspetti scacchistici ti consiglio La psicologia del giocatore di scacchi dello psicanalista ( e campione del gioco lui stesso ) Reuben Fine, pubblicato da Adelphi, lettura piacevolissima anche se non se ne condivida l'impostazione freudiana di fondo.
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