In caso di errore durante il login ("Il form inviato non è valido"), dovete cancellare tutti i dati del forum dalle impostazioni del vostro browser (cookies, dati, cache). Provate anche prima il "cancella cookie" che trovate in basso in tutte le pagine del forum (icona cestino se siete in visualizzazione mobile) e poi a cancellare dalle opzioni del browser. Chiudete le schede e riavviate. Se ancora non riuscite, non avete cancellato tutto (fate una prova da altro browser o dispositivo, vedrete che funziona).

La morte di Mao

Fatti, eventi e personaggi
Rispondi
Gaetano Hardy 59
Settantiano top
Settantiano top
Messaggi: 374
Iscritto il: mer 2 ott 2013, 23:02

Re: La morte di Mao

Messaggio da Gaetano Hardy 59 »

Ximanth ha scritto:Ho ricordi netti di quei giorni. La "rivisitazione" della sua figura iniziò a metterne in luce gli aspetti più controversi, aspetti che, nella mia ingenuità, erano stati scavalcati dalla cosiddetta "diplomazia del ping pong" che vide il leader cinese e il presidente Nixon avviare una fase di disgelo. Per me Mao era in primo luogo uomo di pace. Quello che molti, ma anche io, ai tempi si chiedevano, era come la Cina avrebbe reagito, quale ne sarebbe stato il futuro dal punto di vista politico e internazionale... beh... lo vediamo ora... :ninja:
Mao "uomo di pace"?!?
La mummia si starà rotolando dalle risate.
"Uomo di pace", lui che in tante dichiarazioni pubbliche (applaudite dai "cinesi" di casa nostra) riferiva che se il prezzo da pagare per la vittoria finale del socialismo era una guerra nucleare, gli sembrava in piccolo prezzo. Anche se tale guerra avesse dimezzato l'umanità. Uno dei suoi più celebri pensieri recitava "Il potere nasce dalla canna del FUCILE (infatti una rivista ultrarossa, si chiamava "IL FUCILE"). Certamente se ai tempi esisteva FB, Al Capone avrebbe messo "MI PIACE".
Aggiungo che la cifra di 100.000.000 (CENTO MILIONI) di vittime del comunismo cinese, che ho fornito nel mio precedente testo, è presa dal libro di Robert Conquest,"IL Costo umano del comunismo" . Libro che si ferma al 1959. A tale cifra si debbono le vittime di quei tre anni (1966-'69) di vera e propria guerra civile che andò sotto il nome di "Grande Rivoluzione CULTURALE Proletaria" (che poi, in realtà, di culturale ebbe solo il pretesto).
"Quando troverò chi mi darà ragione, MI SORGERA' IL DUBBIO DI AVERE TORTO" (W.A.)
Avatar utente
Insight
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 7605
Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20

Re: La morte di Mao

Messaggio da Insight »

Come ho cercato di esprimere nel messaggio introduttivo, nessuno può negare i crimini di Mao, ma da qui a farlo passare come il peggior criminale politico della Storia ce ne vuole e francamente mi sembra eccessivo. Come mi pare ingiusto non riconoscere anche i suoi meriti, quelli di aver dato una dignità al suo popolo, che nell'Ottocento è stato colonizzato e schiavizzato da noi occidentali...La Cina, un secolo prima di Mao, altro non era che terra di conquista e un serbatoio di oppio e prostitute per gli inglesi; e i cinesi in giro per il mondo erano considerati una razza inferiore, peggio dei neri, dappertutto emarginati, ghettizzati, discriminati e costretti a fare i lavori più umili. Con lui qualcosa è cambiato, la Cina se non altro è diventata uno Stato rispettabile, anzi un grande Stato.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie
Avatar utente
Whiteshark
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 3597
Iscritto il: ven 4 ott 2013, 16:25

Re: La morte di Mao

Messaggio da Whiteshark »

Gaetano Hardy 59 ha scritto:
Ximanth ha scritto:Ho ricordi netti di quei giorni. La "rivisitazione" della sua figura iniziò a metterne in luce gli aspetti più controversi, aspetti che, nella mia ingenuità, erano stati scavalcati dalla cosiddetta "diplomazia del ping pong" che vide il leader cinese e il presidente Nixon avviare una fase di disgelo. Per me Mao era in primo luogo uomo di pace. Quello che molti, ma anche io, ai tempi si chiedevano, era come la Cina avrebbe reagito, quale ne sarebbe stato il futuro dal punto di vista politico e internazionale... beh... lo vediamo ora... :ninja:
Mao "uomo di pace"?!?
La mummia si starà rotolando dalle risate.
"Uomo di pace", lui che in tante dichiarazioni pubbliche (applaudite dai "cinesi" di casa nostra) riferiva che se il prezzo da pagare per la vittoria finale del socialismo era una guerra nucleare, gli sembrava in piccolo prezzo. Anche se tale guerra avesse dimezzato l'umanità. Uno dei suoi più celebri pensieri recitava "Il potere nasce dalla canna del FUCILE (infatti una rivista ultrarossa, si chiamava "IL FUCILE"). Certamente se ai tempi esisteva FB, Al Capone avrebbe messo "MI PIACE".
Aggiungo che la cifra di 100.000.000 (CENTO MILIONI) di vittime del comunismo cinese, che ho fornito nel mio precedente testo, è presa dal libro di Robert Conquest,"IL Costo umano del comunismo" . Libro che si ferma al 1959. A tale cifra si debbono le vittime di quei tre anni (1966-'69) di vera e propria guerra civile che andò sotto il nome di "Grande Rivoluzione CULTURALE Proletaria" (che poi, in realtà, di culturale ebbe solo il pretesto).


Infatti le "analisi" più recenti parlano di circa 170 milioni...... più di Hitler e Stalin messi assieme.
Remember:

Cheap and fast is not reliable
Cheap and reliable is not fast
Fast and reliable is not cheap
Avatar utente
Insight
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 7605
Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20

Re: La morte di Mao

Messaggio da Insight »

Sì, ma solo perché vengono ricondotti alla politica di Mao tutti i morti in seguito alle carestie ed epidemie. Mi sembra veramente una forzatura, non si può parlare di genocidio consapevole, come per Hitler, Stalin, Pol Pot, eccetera, almeno non nei termini di centinaia di milioni di vittime.

Allora, ragionando così, quanti milioni di persone hanno ammazzato e continuano ad ammazzare gli Stati Uniti e tutte le potenze occidentali, che sfruttano i Paesi del terzo mondo e impediscono che si sviluppino economicamente? Quanti milioni di africani, indiani e sudamericani abbiamo ammazzato e continuiamo ad ammazzare noi?
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie
Avatar utente
Whiteshark
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 3597
Iscritto il: ven 4 ott 2013, 16:25

Re: La morte di Mao

Messaggio da Whiteshark »

Mao: il più grande assassino della storia

Continua la controversia fra gli storici se abbia ucciso più persone Hitler o Stalin. Il libro dello storico inglese Frank Dikötter Mao’s Great Famine. The History of China’s Most Devastating Catastrophe, 1958-1962 (Walker, New York 2010) ci ricorda che Mao Tse-Tung li batte di gran lunga entrambi, stabilendo record che forse superano anche Gengis Khan. Una cosa, secondo Dikötter, è sicura: il “Grande Balzo in Avanti” del 1958-1962 è il più grande crimine di tutti i tempi, la peggiore catastrofe mai causata da mano umana nella storia.

Si trattò di una corsa folle allo sviluppo economico attraverso la collettivizzazione lanciata da Mao nel 1958, dopo che Kruscev aveva promesso che in quindici anni l’economia russa avrebbe superato quella degli Stati Uniti. Mao rispose che nello stesso periodo, anzi prima, la Cina avrebbe superato la Gran Bretagna, e nel 1958 avviò una gigantesca campagna per concentrare tutti i contadini dell’enorme Cina in sole 28.000 grandi comuni, imporre ritmi di lavoro forsennati per costruire a tempo di record nuove dighe e canali e installare in ogni villaggio piccoli altiforni per produrre ghisa e altri materiali. Il piano era demente. Le dighe costruite frettolosamente cedettero, facendo – nel solo caso delle due barriere sul fiume Huai – 230.000 morti. Gli altiforni – in cui pure i contadini furono costretti a buttare di tutto, dalle pentole ai rivestimenti delle case, talora distrutte per questo scopo – produssero materiali ferrosi del tutto inutili.

Soprattutto, si distrussero le famiglie. Uomini e donne furono separati e inviati a lavorare fino a venti ore al giorno in unità separate, dormendo all’addiaccio o in casermoni o tende malsane e mangiando – pochissimo – nelle mense. Uno dei collaboratori di Mao dichiarò che era venuto il momento di riconoscere che “tutto è collettivo, anche le persone umane”.

Dikötter è il primo storico cui il governo di Pechino ha consentito di accedere a tredici dei trentuno archivi regionali cinesi, e a quattordici dei maggiori archivi comunali fra cui quelli di Nanchino, Canton e Wuhan. Si tratta di tesori di documentazione, ma non di una ricerca completa. Difficilmente questa sarà mai consentita dalle autorità cinesi, a meno di un cambio di regime. Se pure lo fosse, molti documenti sono irrimediabilmente perduti.

Il materiale è comunque sufficiente a tracciare un quadro allucinante. Ben presto i cinesi iniziarono a morire, o di fame o uccisi dalle milizie che temevano rivolte. Mao giunse perfino a commissionare degli studi sul numero di persone che, regione per regione, dovevano essere giustiziate per prevenire ogni rischio di rivolta, e a imporre “quote” di esecuzioni alle autorità regionali. La fame portò a diffusi episodi di cannibalismo, rigorosamente documentati negli archivi, e a un vero e proprio sterminio dei vecchi e dei bambini, separati dai familiari e concentrati in “Case della felicità” le cui razioni alimentari dal 1960 scesero a livelli così bassi che quasi tutti morirono. Ma molti finirono uccisi dalle milizie. Dikötter riporta che in un villaggio dove la maggioranza delle persone era già morta di fame furono allestite “trappole” con dolci e riso per vedere chi era disposto a rubare per sopravvivere. Chi ci cascava finiva in un sacco, dove era subito bastonato a morte dalla milizia.

Quanti morirono? Nessuno lo saprà mai con certezza, conclude lo storico, ma oggi le stesse fonti ufficiali cinesi parlano di una cifra minima di quarantacinque milioni di persone, riferita peraltro ai soli cinque anni del Grande Balzo in Avanti e non all’intera carriera di Mao.

Nel 1961 era diventato chiaro anche a molti esponenti del partito che la natura stessa si ribellava al folle progetto. “C’è una nuova battaglia – rispose Mao in un discorso –: abbiamo dichiarato guerra alla natura”. Ma alla fine, incalzato soprattutto da Liu Shaoqi che minacciava di organizzare una rivolta all’interno del partito, Mao nel 1962 dovette cedere e rinunciare al Grande Balzo in Avanti. Ma giurò di vendicarsi.

Nel 1966 scatenò la Rivoluzione Culturale, che uccise almeno altre 700.000 persone: tra cui, nel 1969, Liu Shaoqi, che fu prima imprigionato e poi lasciato morire, privato delle cure mediche per il suo diabete. Di tutti questi orrori qualcuno vorrà attribuire la colpa ai soli collaboratori del presidente. Ma il libro di Dikötter toglie ogni illusione sul suo ruolo. L’immane tragedia fu voluta e guidata personalmente da Mao Tse-tung.

di Massimo Introvigne (Avvenire, 28 aprile 2011)
Remember:

Cheap and fast is not reliable
Cheap and reliable is not fast
Fast and reliable is not cheap
Avatar utente
Insight
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 7605
Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20

Re: La morte di Mao

Messaggio da Insight »

Mah, insomma... Che si decidessero questi storici revisionisti coi loro numeri... 45 milioni, 70 milioni, 100, 200, 300... Sono discussioni che secondo me lasciano il tempo che trovano e comunque non riusciranno mai a dimostrare che Mao è stato peggio di Hitler, che ha ispirato e fatto mettere in piedi una macchina-industria dello sterminio, scientificamente calcolato per motivi razziali, unica in tutta la Storia dell'umanità e ha trascinato il mondo nella guerra più sanguinosa che ci sia mai stata.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie
Avatar utente
Whiteshark
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 3597
Iscritto il: ven 4 ott 2013, 16:25

Re: La morte di Mao

Messaggio da Whiteshark »

Infatti in un mio post sul poco invidiabile podio degli orrori ho sempre messo Stalin, Hitler e Pol Pot, in ordine non crescente. Sono i tre personaggi definizione per me di "male assoluto". Mao Zedong è stato numericamente su livelli probabilmente irraggiungibili, ma non ha mai creato l'industria come i tre soggetti sopra menzionati.
Remember:

Cheap and fast is not reliable
Cheap and reliable is not fast
Fast and reliable is not cheap
Avatar utente
Insight
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 7605
Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20

Re: La morte di Mao

Messaggio da Insight »

Anche questa storia del "male assoluto" mi ha sempre lasciato perplesso. Ma che significa "male assoluto"? E' una categoria religiosa? E' il diavolo, l'inferno? Stiamo attenti perché il male è nell'uomo, è dentro tutti noi, e dire che il "male assoluto" è stato Hitler, Stalin o Pol Pot o Mao può diventare una scusa per farci stare tutti con la coscienza a posto.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie
Gimli Il Nano
Settantiano guru
Settantiano guru
Messaggi: 891
Iscritto il: sab 24 feb 2018, 11:14

Re: La morte di Mao

Messaggio da Gimli Il Nano »

Whiteshark ha scritto:Infatti in un mio post sul poco invidiabile podio degli orrori ho sempre messo Stalin, Hitler e Pol Pot, in ordine non crescente. Sono i tre personaggi definizione per me di "male assoluto". Mao Zedong è stato numericamente su livelli probabilmente irraggiungibili, ma non ha mai creato l'industria come i tre soggetti sopra menzionati.
Sapete chi è l'unica donna che entra a pieno titolo in tale poco invidiabile gara?
G.K. Chesterton : "Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate".
Gimli Il Nano
Settantiano guru
Settantiano guru
Messaggi: 891
Iscritto il: sab 24 feb 2018, 11:14

Re: La morte di Mao

Messaggio da Gimli Il Nano »

Insight ha scritto:Anche questa storia del "male assoluto" mi ha sempre lasciato perplesso. Ma che significa "male assoluto"? E' una categoria religiosa? E' il diavolo, l'inferno? Stiamo attenti perché il male è nell'uomo, è dentro tutti noi, e dire che il "male assoluto" è stato Hitler, Stalin o Pol Pot o Mao può diventare una scusa per farci stare tutti con la coscienza a posto.
Il "male assoluto" non esiste. Il "male assoluto" è un assurdo metafisico. Il male esiste solo come assenza di bene (in altri tempi, chiunque avesse seguito il catechismo per la Cresima, avrebbe compreso il concetto). L'assenza ASSOLUTA di bene non esiste. Infatti, l'esistenza stessa è un bene. Se esistesse l'assenza assoluta, sarebbe un paradosso. Persino i dannati all'inferno, continuando ad esistere, non si trovano in una situazione di male assoluto. Anzi, loro (in specie i suicidi), cosa non darebbero per poter smettere di esistere .
G.K. Chesterton : "Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate".
Rispondi