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Il processo 7 aprile

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Il processo 7 aprile

Messaggio da Insight »

Il 7 aprile 1979, centinaia di militanti dell’area extraparlamentare Autonomia Operaia furono arrestati e inquisiti, specialmente a Padova, ma anche a Milano e a Roma. Tra di essi molti professori universitari, soprattutto della Facoltà di Scienze Politiche di Padova. Tra i nomi più eccellenti: Toni Negri, Emilio Vesce, Oreste Scalzone, Lanfranco Pace e Franco Piperno (questi ultimi, tuttavia, sfuggirono all’arresto rifugiandosi all'estero).
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A spiccare i mandati di cattura fu il sostituto procuratore della Repubblica di Padova, Pietro Calogero. Pesantissime furono le accuse: dalla costituzione di banda armata all’ insurrezione armata contro i poteri dello Stato, nonché la partecipazione ad attentati, omicidi, ferimenti e sequestri di persona. Sostanzialmente, si accusava i capi di Autonomia Operaia di avere addirittura organizzato e diretto le Brigate rosse e orchestrato il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro, avvenuto un anno prima.

Molto forte fu nei giorni seguenti l’impatto mediatico: i giornali uscirono con titoli a caratteri cubitali del tipo “Scoperti ed arrestati gli assassini di Moro” e lo stesso giudice Calogero, nel prosieguo delle indagini, chiese che l’inchiesta venisse fatta confluire in quella sul sequestro Moro.

Invece, gli arresti del 7 aprile 1979 portarono a celebrare due differenti processi, uno a Padova e l’altro a Roma. La sentenza di primo grado a Roma arrivò cinque anni più tardi e accolse gran parte delle accuse con pesanti condanne per tutti gli imputati (30 anni di reclusione per Negri). La sentenza di primo grado della Corte di Assise di Padova, invece, arrivò ben sette anni più tardi e si concluse con la condanna alla reclusione per più di 150 militanti di Autonomia Operaia.

Nelle sentenze di appello poi confermate dalla Cassazione alla fine degli anni Ottanta, per contro, la gran parte delle accuse venne a cadere, tutte le pene furono sensibilmente ridotte (la condanna per Toni Negri passò da 30 a 12 anni) e moltissime furono le assoluzioni. Il cosiddetto “Teorema Calogero”, secondo cui Autonomia Operaia era un’organizzazione terroristica direttamente collegata alle Br e pronta a guidare un’insurrezione armata contro lo Stato, sostanzialmente crollò.
__________________
Com’è noto, molti degli imputati eccellenti del “Processo 7 aprile” si sottrassero agli arresti: alcuni fin da subito, altri nel corso del lunghissimo processo, dopo aver scontato qualche anno di carcere preventivo. Fece molto discutere, in particolare, la vicenda di Toni Negri, che approfittando della sua elezione al Parlamento nelle file del Partito Radicale di Marco Pannella, nel 1983, fuggì latitante a Parigi, dove rimase fino al 1997, anno in cui si consegnò spontaneamente alla giustizia italiana per scontare gli ultimi anni di carcere.
Ultima modifica di Insight il ven 13 apr 2018, 14:18, modificato 1 volta in totale.
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Whiteshark
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Re: Il processo 7 aprile

Messaggio da Whiteshark »

Al di là della "simpatia" che posso avere per un maxiprocesso che ha preso il nome dalla data del...mio compleanno, rileggendo vari tronconi e articoli di giornale sui siti online di vari quotidiani (questi ragazzi di oggi, ignoranti pur avendo le biblioteche a portata di mano, mi fanno "disperare"), quel che maggiormente mi stupisce è la determinazione del PCI, specie quello veneto e padovano, nel fiancheggiare l'autorità dello Stato. Probabilmente (forse penso male..), il monolitico partito di Berlinguer non aveva affatto simpatie per tutti coloro che agivano alla sua "sinistra", specie in una città come Padova, dove l'ala autonomista palesemente intaccava lo spazio politico che il PCI sentiva come proprio.
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Re: Il processo 7 aprile

Messaggio da Insight »

Direi che non sbagli affatto... Nel 1977, dopo le contestazioni a Luciano Lama alla Sapienza, ci fu una rottura netta fra il Pci e i "movimenti", che accusavano il principale partito di Sinistra di aver tradito la causa proletaria con il compromesso storico.
Notare che invece gli odiati cugini socialisti, sempre in funzione anti Pci, facevano l'occhiolino agli Autonomi e a Lotta continua...

P.S. Parafrasando l'inizio del De bello gallico di Cesare, si potrebbe dire che "Sinistra est omnis divisa in partes... tres, quattuor, quinques?" :)
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Re: Il processo 7 aprile

Messaggio da Guszti »

Per amore di precisione, Toni Negri è stato spesso e volentieri dileggiato anche nelle pagine de "Il Male", dove scrivevano e disegnavano personaggi, come Vincino, mai stati molto vicini al PCI, ed altri, come Pazienza, collaborativi invece con i movimenti autonomi.
Anche all'interno dell'ultrasinistra c'era una spaccatura profonda, tra coloro che propagandavano l'eversione con ogni mezzo, e altri che invece - visto anche che l'assassinio di Moro e gli altri episodi cruenti di fatto avevano rinforzato l'idea di pentapartito, che di lì a poco avrebbe trionfato - puntavano ad una via senza violenza armata.
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Re: Il processo 7 aprile

Messaggio da Insight »

Sì, certo, e poi persino nelle Br ci fu una spaccatura in due diversi "partiti armati". Nemmeno tra chi praticava la lotta armata c'era uniformità di vedute. Comunque, insomma, la frattura più rilevante in questo post è certamente quella fra Sinistra extraparlamentare e istituzionale, che spiega perché il Pci fu un accanito sostenitore del "Teorema Calogero".
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Re: Il processo 7 aprile

Messaggio da franz75 »

Sicuramente giusta la vostra tesi.
Io ero ovviamente piccolino e non posso ricordare molto "in diretta". Una cosa però la ricordo benissimo: Calogero abitava due numeri civici più avanti della cara zia Lesbia (la sorella della nonna paterna) e ricordo che, per tanti anni, quando andavo a trovarla, c'era perennemente una camionetta dei carabinieri o della polizia (con tanto di uomini pesantemente armati) appostata davanti all'abitazione del magistrato.
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Re: Il processo 7 aprile

Messaggio da Insight »

Vivamus, mea Lesbia, atque amemus... :)

Io invece mi ricordo che, non subito, ma verso la fine di quell'anno, il professore di Matematica di mio fratello, che faceva la prima superiore, scomparve nel nulla... Era un Autonomo :)
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Re: Il processo 7 aprile

Messaggio da Whiteshark »

..un pò come l'assistente di chimica terrorista dell'indimenticabile commissario Spada, nella trilogia "La grande confusione".
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Re: Il processo 7 aprile

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Eh, eh... Però devo dire che, a parte il fatto che veniva spesso vestito con una specie di poncho e quasi sempre in sandali, era comunque un bravo insegnante, anche piuttosto esigente, e non parlava mai di politica in classe.

Invece alle elementari, quando io facevo la prima e la seconda, c'era nella scuola un maestro, che per fortuna non avevo io, "famoso" perché leggeva in classe l'Unità ai bambini della quinta :lol:
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Re: Il processo 7 aprile

Messaggio da Whiteshark »

Un perfetto esempio di "cattivo maestro", visto che in questo topic si parla di Toni Negri, il "cattivo maestro" per eccellenza, anche se io lo metto in seconda posizione, davanti a Sofri e dietro a Battisti.
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