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Pol Pot al potere in Cambogia

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Pol Pot al potere in Cambogia

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ll 13 maggio 1976, Saloth Sar, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Pol Pot, assunse formalmente la carica di Primo Ministro della neonata Repubblica comunista della Cambogia (Kampuchea Democratica) e diede inizio a uno dei più efferati genocidi della Storia.
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Pol Pot, nato in Cambogia nella città di Prek Sbauv nel 1925, dopo aver studiato sia nel suo Paese che in Francia ed avere abbracciato l’ideologia marxista (appresa soprattutto attraverso l’interpretazione di Jean Paul Sartre), fu tra i fondatori, negli anni Sessanta, del Partito comunista rivoluzionario dei Khmer Rossi.

Dopo il ritiro dei francesi dall’Indocina, nel 1954, la Cambogia divenne uno Stato indipendente, governato da Norodom Sihanouk, che avviò una campagna di repressione di tutte le formazioni comuniste della Cambogia. I Khmer Rossi, che inizialmente erano una fazione abbastanza insignificante, appoggiati dalla Cina di Mao, crebbero di numero e di importanza, fino ad organizzare un’opposizione armata contro il governo di Sihanouk.

Scoppiata la guerra del Vietnam con gli Stati Uniti, furono gli americani stessi, nel 1970, a rovesciare Shianouk, sospettato di fiancheggiare i Viet Cong, e a mettere al suo posto il generale Lon Nol. Shianouk, per tutta risposta, si schierò con Pol Pot, rinforzando ulteriormente il partito dei Khmer Rossi. Quello stesso anno, inoltre, gli americani invasero la Cambogia, considerata un’ “enclave” dei Viet Cong.

Dopo il ritiro delle truppe statunitensi, nel 1973, Pol Pot continuò la guerra a fianco di Sihanouk contro il governo del generale Lon Nol, fino a rovesciarlo due anni più tardi. Nel 1975 tornò così al potere Sihanouk.
Un anno dopo, Pol Pot si sbarazzò del suo alleato “moderato” Sihanouk e portò i Khmer Rossi al potere da soli.
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Divenuto Primo Ministro (mentre il Presidente era Khieu Samphan), Pol Pot iniziò il suo “programma di riforme” di ispirazione comunista (specialmente maoista), da lui stesso denominato “Il Super Grande Balzo in avanti”, che aveva lo scopo di “azzerare tutto” e di instaurare, dopo aver fatto tabula rasa, una nuova società comunista.

La proprietà venne collettivizzata e la popolazione cambogiana – compresi bambini, donne e anziani – di conseguenza, fu costretta dai Khmer Rossi ad abbandonare le città e a raggiungere le campagne per dedicarsi forzosamente all’agricoltura, lavorando duramente, come degli schiavi, all’interno di “fattorie comuni”.

Mentre le città si svuotavano e iniziavano le deportazioni di massa, Pol Pot avviò contemporaneamente una spietata repressione contro quelli che considerava i suoi oppositori, facendoli imprigionare e sottoporre a terribili torture prima di eliminarli. Si scatenò nel Paese una vera e propria caccia alle streghe e chiunque fosse sospettato di essere un “intellettuale”, magari solo perché portava gli occhiali per la lettura, veniva imprigionato, sottoposto ad abominevoli torture e infine ucciso.

Chi morì durante le deportazioni di fame, di stenti, di malattia; chi venne imprigionato, torturato e ucciso; chi venne fucilato e gettato nelle numerose fosse comuni…

I Khmer Rossi, guidati e ispirati da Pol Pot, tra il 1976 e il 1979, diedero vita a uno dei più feroci regimi totalitari della Storia. La Cambogia fu quasi svuotata: più di un terzo della popolazione venne sterminato. E’ impossibile stabilire il numero esatto delle vittime, ma le stime più attendibili indicano una cifra di circa un milione e mezzo di morti, considerando che gli eccidi di massa iniziarono in realtà già nel 1975…
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Verso la fine del 1978, la Cambogia venne invasa dalle truppe vietnamite (il Vietnam infatti rivendicava da sempre la Cambogia) e Pol Pot fu costretto a fuggire in Thailandia. I vietnamiti instaurarono un governo composto sempre da Khmer Rossi, ma tuttavia “filosovietici”.

All’inizio del 1979, la Cina, che aveva sempre appoggiato Pol Pot, invase il Vietnam proprio per la “questione cambogiana” e diede luogo al breve conflitto “sino-vietnamita” (vedi più indietro in questa sezione).
Siccome Pol Pot a sua volta era sempre stato un “nemico” dell’Unione Sovietica, in questa fase egli ottenne l’appoggio non solo della Cina, ma anche degli Stati Uniti e riuscì così a ricostituire una propria “enclave” e a combattere un’ennesima guerra civile contro il governo instaurato dai vietnamiti.
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I vietnamiti lasciarono la Cambogia solo nel 1989. Saloth Sar – che oltre che come Pol Pot era conosciuto anche con altri pseudonimi, come ad esempio Fratello Numero 1, Pouk e Hai – morì tranquillamente nel suo letto la notte del 15 aprile 1998. Ed è certo che il mondo non lo rimpiangerà.
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Re: Pol Pot al potere in Cambogia

Messaggio da Whiteshark »

Poche persone (persone ?), personalmente credo solo Hitler e Stalin, possono essere equiparati a questo infame sanguinario nella definizione di "male assoluto". Un pazzo, assassino, boia, despota e tutto quanto non mi viene in mente. Mai dimenticherò le immagini dei sopravvissuti senza più lacrime da piangere durante la proiezione del film "S-21", fortunatamente disponibile per tutti (specie, spero, le nuove generazioni) in rete, assieme alle testimonianze di Tiziano Terzani. Immagini che andrebbero fatte vedere a tutti i politicanti, americani, russi, francesi ed inglesi, per far vedere loro a cosa può portare appoggiare e sovvenzionare colpi di stato. Spero che questo soggetto che riuscì a dimezzare la popolazione del suo paese in 5 anni bruci nel più profondo degli inferni, in compagnia dei tanti governanti che sapevano e non intervennero.
Ultima modifica di Whiteshark il dom 13 mag 2018, 22:22, modificato 1 volta in totale.
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Re: Pol Pot al potere in Cambogia

Messaggio da Guszti »

Ottimo, Whiteshark, ma nel rogo catartico io metterei anche una buona parte dei governanti che intervennero. I Khmer Rossi erano tre o quattro (non dico quattro gatti perché i gatti sono animali intelligenti) e senza l'aiuto dei cinesi, - come al solito convinti che sia tutto lecito - e degli statunitensi - che come sempre pensavano di poter gestire un soggetto come Pol Pot, al pari di Saddam Hussein, Siad-Barre, Mobutu e compagnia - sarebbero stati spazzati via.
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Re: Pol Pot al potere in Cambogia

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Più i cinesi, però, da quel che ne so io... Gli americani aiutarono direttamente Pol Pot solo dopo l'invasione vietnamita della Cambogia, quando il "Fratello numero 1" aveva già compiuto la maggior parte dei suoi massacri...
Vero, tuttavia, che la guerra del Vietnam comportò una destabilizzazione della Cambogia della quale Pol Pot approfittò... Soprattutto, poi, la deposizione di Sihanouk da parte degli Usa comportò una pericolosa alleanza tra Sihanouk stesso e i Khmer Rossi... Diciamo che l'aiuto degli Stati Uniti a Pol Pot fu più indiretto, involontario, che diretto. Mao, invece, appoggiò subito direttamente i Khmer Rossi, che del resto attuarono un programma di "riforme" identico a quello cinese.
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Re: Pol Pot al potere in Cambogia

Messaggio da Whiteshark »

In tragedie immani come questa ci sono colpevoli più o meno colpevoli, ma nessuno è veramente innocente.
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Re: Pol Pot al potere in Cambogia

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Almeno l'Urss una volta tanto non c'entra. Se i russi avessero messo le mani su Pol Pot l'avrebbero scorticato vivo.
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Re: Pol Pot al potere in Cambogia

Messaggio da Whiteshark »

I russi non c'entravano, gli europei si. E a distanza di 40 anni è incredibile pensare che ogni giorno nel nostro continente e specialmente in Italia ci si mobilitava, ed a ragione, contro la dittatura di Pinochet (che a conti fatti fece l'allucinante cifra di 40.000 morti), mentre il disumano genocidio della Kampuchea passò quasi sotto silenzio. Evidentemente quando le dittature erano di certi colori erano "meno dittature" di altre.
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Re: Pol Pot al potere in Cambogia

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In parte hai ragione, ma bisogna anche tener conto che le notizie dall'estremo oriente filtravano molto meno rispetto al Sud America... In Cile e in Argentina c'erano tanti immigrati italiani che sono scappati e hanno raccontato quello che succedeva... In Cambogia, praticamente, non c'erano europei...

Oltre a questo, è comprensibile, secondo me, che chi credeva nell'ideale comunista e allo stesso tempo era un sincero democratico, facesse difficoltà ad accettare che da quella stessa ideologia potesse scaturire una terribile dittatura... Insomma, un po' come certe mamme e certi papà che non si rassegnano mai al fatto che il proprio figlio è un delinquente, neanche quando i carabinieri vengono a prenderlo a casa :)
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Re: Pol Pot al potere in Cambogia

Messaggio da Whiteshark »

L’utopia perfettamente comunista dei khmer rossi è stata forse la rappresentazione più pura del concetto di totalitarismo. Così lontano dall’Europa, il folle e criminale sogno di poter cambiare l’Uomo che ha contraddistinto nazismo e comunismo ha raggiunto livelli mai raggiunti prima: non nella Germania hitleriana, né nella Russia stalinista, né nella Cina maoista. I khmer assoggettarono il paese ad un progetto di purificazione etnica e rieducazione sociale, che in realtà può essere visto come una fusione tra il nazionalismo e il mito della razza nazista e l’utopia della distruzione delle classi di stampo comunista.
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Re: Pol Pot al potere in Cambogia

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Chi ha scritto queste belle parole? Sono farina del tuo sacco? :) Non sono d'accordo con questo semplificato accostamento tra nazismo e comunismo, l'utopia comunista non si risolve in una pulizia etnica, nello sterminio di massa, nel mito della razza pura, ecc, ecc. Nazismo e comunismo sono radicalmente distanti come basi ideologiche e chi ha compiuto dei massacri in nome dell'ideologia marxista si è discostato non poco da quell'ideologia.
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