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50 anni fa ci lasciava Giovannino GUARESChI

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Re: 50 anni fa ci lasciava Giovannino GUARESChI

Messaggio da Insight »

barbatrucco ha scritto:Certo, resta da chiedersi perché ad esempio uno scrittore altrettanto controverso come Curzio Malaparte, indipendentemente da certi dubbi approcci che ebbe verso il PCI, goda tutto sommato di un maggior credito come lo godono, per dire, Céline o Mishima che non erano esattamente dei "compagni trinariciuti", ma questo nulla toglie alla rilevanza della personalità artistica, comunque la si consideri.
Sicuramente c'è da chiederselo, ma per la risposta non si può stare più di un secondo ;)
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barbatrucco
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Re: 50 anni fa ci lasciava Giovannino GUARESChI

Messaggio da barbatrucco »

franz75 ha scritto:Caro Barba, ti assicuro che non mi sono affatto offeso ed anzi mi spiace che tu possa averlo pensato leggendo la mia risposta.
Ok, tutto a posto em_ok2
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Gimli Il Nano
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Re: 50 anni fa ci lasciava Giovannino GUARESChI

Messaggio da Gimli Il Nano »

.. “Anche Giovannino Guareschi oramai riposa al cimitero dei galantuomini. È un luogo poco affollato. L’abbiamo capito ieri, mentre ci contavamo tra di noi vecchi amici degli anni di gioventù e qualche giornalista, sulle dita delle due mani.”
Baldassarre Molossi, storico direttore della Gazzetta di Parma terminò con queste amare parole il suo articolo il giorno dopo i funerali.
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Re: 50 anni fa ci lasciava Giovannino GUARESChI

Messaggio da Insight »

Cosa si può pensare di persone che si danno dei galantuomini da sole?
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Re: 50 anni fa ci lasciava Giovannino GUARESChI

Messaggio da barbatrucco »

Ho avuto la stessa impressione, a prescindere dalla signorilità o meno di chi "si contava".

Certo, poteva essere un segno di signorilità e di rispetto presenziare alle esequie, ma Guareschi, politicamente, si era fatto nemici da un po' tutte le parti e andare al suo funerale avrebbe avuto l'inevitabile marchio dell'ipocrisia...

Se poi, e scrivo senza cognizione di causa, ci si sarebbe aspettato di vedere determinate personalità che non vennero anche per non dare una sorta di riconoscimento postumo, è un altro discorso, ma purtroppo fa parte del "gioco".

Alla fine, in questi casi, conta di più aver lasciato un segno al di là delle riserve e delle controversie.
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Re: 50 anni fa ci lasciava Giovannino GUARESChI

Messaggio da Whiteshark »

Guareschi contribuì alla vittoria della Dc e alla sconfitta del Fronte Popolare alle elezioni del 1948 ma contribuì pure a svelare le prime ipocrisie e corruttele dell'Italia del dopoguerra. Finì, com'era inevitabile, a pestare i piedi a troppa gente. Rarissimo caso di giornalista a venir davvero chiuso in galera per diffamazione, dopo la scarcerazione non fu più lui. In guerra era stato prigioniero in un lager tedesco: ma da lì era uscito in piedi. Dal carcere di San Francesco a Parma, nel 1955, uscì invece in piedi solo nell'onore e nella dignità: ma piegato nel morale e nel fisico.
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Re: 50 anni fa ci lasciava Giovannino GUARESChI

Messaggio da Insight »

Credo che proprio questo suo essere di parte, un vero e proprio "tifoso" della Democrazia Cristiana e acerrimo nemico e dileggiatore dei comunisti, lo releghi a scrittore "piccolo" e di "nicchia". Altri scrittori di Destra, per esempio quelli che sono stati più sopra citati, hanno comunque mantenuto un distacco, non si sono lasciati tirare per la giacchetta e usare come bandiera dalla loro parte politica. E ciò che appunto deve fare uno scrittore per essere considerato un grande.

Oltre a questo, gli ha giocato contro anche il fatto di essere per lo più uno scrittore umorista. La letteratura umoristica è comunque considerata una "sottocategoria". Anche Achille Campanile, in fondo, pur essendo oggi molto stimato da tutti, continua ad essere ricordato come il grande maestro della "letteratura umoristica". Si fa sempre questa precisazione e si stenta a considerare i libri di Campanile come letteratura e basta.
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Re: 50 anni fa ci lasciava Giovannino GUARESChI

Messaggio da Gimli Il Nano »

Guareschi non fu assolutamente un fan della DC. ANZI! Nel 1948 spinse a votarla come "male minore". Né più né meno di come farà Montanelli nei nostri '70 (Ricordate :"Turatevi il naso e votate DC"?!?). COMUNQUE, per chiarire il caso, mi sembra utile quest'altro articolo di 10 anni fa.
Giovannino Guareschi: un cattolico «con i baffi»
in carcere per satira
Mi pare doveroso ricordare che negli ultimi cinquant'anni in Italia, l'unico giornalista ed autentico umorista finito nelle patrie galere, fu l'indimenticabile Giovannino Guareschi

di Michele Brambilla
Guareschi contestò –in largo anticipo sui tempi– certe brutture della modernità, l'ingegneria genetica, l'aborto, perfino la nuova edilizia: il progresso, diceva, ci ha portato il cesso in casa (1).
(1) C'è da citare anche la RIFORMA LITURGICA e non solo. E' indimenticabile la vignetta con che mostra il Crocifisso rimosso.

In questo, guarda i casi della vita, era molto simile a Celentano. Ma lui sì che per una vignetta e un articolo su un giornale satirico (il suo "Candido") fu preso a bastonate: prima con venti mesi di galera, poi con un'emarginazione che durò fino alla sua morte.
Fa ridere sentire artisti, comici o giornalisti di sinistra che lamentano di essere stati emarginati dalla TV di Bernabei: in quella tv, e in quella successiva ancor di più, attori comici registi giornalisti critici eccetera eccetera di sinistra hanno avuto non solo spazio, ma a un certo punto anche un'indiscutibile egemonia, ancora più evidente nel mondo del cinema, del teatro, della musica, del giornalismo stampato e della scuola. In tutto quel mondo, invece, Guareschi è stato bandito per decenni. E non si dica che, rispetto a un Dario Fo o ad altri, fosse meno dotato.
Uomo dall'eccezionale capacità di fare le cose più diverse, Guareschi prima della guerra aveva contribuito al successo del "Bertoldo", poi aveva fondato "Candido", aveva scritto racconti e romanzi, inventato Don Camillo e Peppone, contribuito in modo determinante con le sue vignette sui comunisti "trinariciuti" e con i suoi manifesti («In cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no») alla vittoria della Dc nel 1948. *Eppure fu proprio la Dc a impallinarlo*.
Nel 1954 Guareschi scrisse su "Candido" che durante la guerra Alcide De Gasperi aveva chiesto agli angloamericani di bombardare l'acquedotto di Roma al fine di esasperare la popolazione e spingerla a ribellarsi agli invasori tedeschi. A sostegno della notizia, Guareschi pubblicò una lettera manoscritta da De Gasperi su carta intestata della segreteria di Stato vaticana. Lettera falsa, si è detto poi. Può darsi. Ma va precisato che al processo, nonostante la richiesta dell'imputato, non fu mai eseguita una perizia calligrafica, e i giudici si rifiutarono di ascoltare i testimoni della difesa.
È una leggenda –alimentata purtroppo anche da Montanelli– il presunto pentimento di Guareschi, che avrebbe, sia pur in privato, riconosciuto l'errore. Non è vero, Guareschi è sempre rimasto convinto che la lettera fosse autentica; i figli Alberto e Carlotta lo possono testimoniare. Comunque Guareschi fu condannato per diffamazione (non per falso) a un anno di galera, al quale si sommò una precedente condanna a otto mesi per una vignetta sul presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Guareschi scontò più di quattrocento giorni di duro carcere a Parma, e il resto con una sorta di arresti domiciliari.
Nessuno mosse un dito per difenderlo, anzi. Certo è che, il presunto "falsario" Enrico de Toma, grazie ad un curioso intrecciarsi di "insufficienza di prove" e di "sopravvenute amnistie", ebbe un trattamento molto più "soft". Anni dopo aver scontato la pena, Guareschi ricevette la beffa definitiva: un NON richiesto "Perdono del Capo dello Stato". Atto, quest'ultimo, che fa cadere la pietra tombale su tutto, impedendo, IN PERPETUO, di chiedere la revisione del processo.
Per dire il clima: su "Azione giovanile", organo ufficiale della Gioventù italiana di Azione cattolica, uscì questo titolo a otto colonne: "Guareschi ovvero lo scarafaggio". Sotto il titolo la foto di uno scarafaggio morto sul palmo di una mano e questa didascalia, redatta da quei giovani cattolici: «Quando certi individui ti danno la mano ti succede di provare un senso di ribrezzo». La logica dell'attacco era cristallina: Guareschi, per quel giornale, era «falso e disonesto anche e soprattutto se i documenti fossero stati veri: perché il vero scopo di Guareschi è di gettare discredito su una parte di cattolici, quella che fermamente è rimasta antifascista e democratica». Giovannino non si riprese mai più del tutto. Dovette lasciare "Candido", e faticava a trovare qualcuno che gli pubblicasse i racconti, non ne parliamo degli articoli.
Morì d'infarto, a soli 60 anni, il 22 luglio 1968.
Ai funerali si videro solo pochi amici: tra i giornalisti, Nino Nutrizio ed Enzo Biagi; dei vip, un solo nome, un figlio della stessa terra: Enzo Ferrari.
L'Unità titolò: "Malinconico tramonto dello scrittore che non era mai sorto".
Un'altra notissima testata cattolica, il settimanale "Il Nostro Tempo" (della curia di Torino), titolò: "Guareschi diede voce all'italiano mediocre". L'articolo, firmato da Edilio Antonelli, cominciava così: «Era un uomo finito»; e finiva così: «Fu in definitiva un corruttore».
Su l'Avvenire d'Italia don Lorenzo Bedeschi sentenziò la mediocrità dell'opera di Guareschi con questa poco "profetica" affermazione: «Peppone e don Camillo sono premorti al loro autore».
Il tempo è stato galantuomo, i libri di Guareschi sono ancora tradotti e venduti –a milioni di copie– in tutto il mondo, a dimostrazione di un talento che solo la censura, quella della manette e quella dell'emarginazione, poté cercare di soffocare.
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Re: 50 anni fa ci lasciava Giovannino GUARESChI

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Che la DC fra il 1945 e i primi anni Sessanta sia stata una continuazione del regime fascista, solo un po' più edulcorata e formalmente democratica, lo si sapeva benissimo... Non per niente nel '60 il governo Tambroni fu appoggiato dai missini...

La polizia di Scelba sparava sulla folla dei dimostranti e gli scioperi venivano soffocati nel sangue. Tutto questo evidentemente al signor Guareschi stava bene, visto che scriveva i manifesti elettorali per quella cricca di assassini mafiosi e finti democratici e si faceva beffe del popolo. Gli stava bene perché lui era un "buon borghese", di quelli grassocci, con la panza piena e l'orologio nel taschino del panciotto. Gli stava bene finché non hanno toccato lui...
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Re: 50 anni fa ci lasciava Giovannino GUARESChI

Messaggio da Gimli Il Nano »

Insight ha scritto:Che la DC fra il 1945 e i primi anni Sessanta sia stata una continuazione del regime fascista, solo un po' più edulcorata e formalmente democratica, lo si sapeva benissimo... Non per niente nel '60 il governo Tambroni fu appoggiato dai missini...

La polizia di Scelba sparava sulla folla dei dimostranti e gli scioperi venivano soffocati nel sangue. Tutto questo evidentemente al signor Guareschi stava bene, visto che scriveva i manifesti elettorali per quella cricca di assassini mafiosi e finti democratici e si faceva beffe del popolo. Gli stava bene perché lui era un "buon borghese", di quelli grassocci, con la panza piena e l'orologio nel taschino del panciotto. Gli stava bene finché non hanno toccato lui...
Amico,
hai elencato una serie di affermazioni a dir poco discutibili per non dire, (almeno di alcune) che si tratta di plateali sciocchezze, che si possono giustificare solo tenendo conto della tua disinformazione relativa. Per ora ti rispondo solo ad una. Quando tu scrivi :" Tutto questo evidentemente al signor Guareschi stava bene, visto che scriveva i manifesti elettorali per quella cricca di assassini mafiosi e finti democratici e si faceva beffe del popolo. Gli stava bene perché lui era un "buon borghese", di quelli grassocci, con la panza piena e l'orologio nel taschino del panciotto", OLTRE CHE, appunto, disinformato, ti riveli ingeneroso. Guareschi tutto è stato tranne " "buon borghese", di quelli grassocci, con la panza piena e l'orologio nel taschino del panciotto". Quelli che rispondono a tale descrizione, con gli stalinisti si sono sempre accordati. Idem con patate, per coloro che corrispondono all'altra descrizione :" assassini mafiosi e finti democratici". Solo che, i "borghesi grassocci..etc", ci tengono a darsi arie da progressisti. I tipi come Guareschi e come, per esempio, un altro cattolico intransigente quale fu il Professor Luigi Gedda, erano dei tipi indigesti, per tali personaggi. Hai letto cosa scrisse, ai tempi della condanna il giornale vicino a tali "progressisti"? « [Guareschi] è falso e disonesto anche e soprattutto se i documenti fossero stati veri: perché il vero scopo di Guareschi è di gettare discredito su una parte di cattolici, quella che fermamente è rimasta antifascista e democratica». Premesso ciò; premesso che, per dare LECITAMENTE a qualcuno dell'"assassino" e/o (peggio ancora) del "mafioso", lo si può fare solo dopo una sentenza DEFINITIVA della Magistratura al riguardo; premesso anche tanto altro, ti immagini cosa sarebbe successo se il Fronte popolare avesse vinto quel famoso 18 aprile del 1948? Si tratta di uno scenario, che, proprio nei nostri '70, fu rievocato da Berlinguer. Il leader comunista, ringraziava quel Dio in cui non credeva, per la sconfitta di allora. Un governo delle sinistre sarebbe stato costretto a dover far sparare sulla folla dei dimostranti e soffocare nel sangue gli scioperi, in misura ben maggiore di quanto fatto da Scelba. Le ragioni della geo-politica (accordi di Yalta) avrebbero impedito all'URSS (salvo che non volesse rischiare, non dico la guerra mondiale, cui non penso si sarebbe giunti, ma almeno un peggioramento generalizzato dei rapporti, in specie commerciali, con l'Ovest) di intervenire. Pertanto, per cercare di "ricostruirsi una verginità" ANCHE con gli Americani, il minimo che questo governo doveva garantire era una pace sociale ad OGNI COSTO. Pace sociale che avrebbe avuto bisogno del beneplacito dei peggiori capitalisti. Ne riparleremo.
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