L’auto di De Mauro venne ritrovata abbandonata la sera del giorno dopo, ma di lui non si ebbe più alcuna notizia né fu mai ritrovato il suo corpo.
Mauro De Mauro era nato a Foggia nel 1921. In gioventù aveva aderito al fascismo e allo scoppio della guerra si era arruolato volontario nella famigerata X MAS di Junio Valerio Borghese, col quale rimase poi legato anche negli anni successivi. Dopo l’8 settembre del ’43, si era arruolato nella Repubblica Sociale. Nella Roma occupata dai nazisti, era stato agli ordini del questore Pietro Caruso, l’uomo che consegnò a Erich Priebke i 335 prigionieri rinchiusi nel carcere Regina Coeli, poi massacrati alle Fosse Ardeatine dalle SS.
Dopo la Liberazione, De Mauro fu comunque prosciolto dall’accusa di aver commesso crimini di guerra e si dedicò al giornalismo. Si rivelò un ottimo cronista, lavorando prima al Tempo di Sicilia e al Mattino di Sicilia, e, infine, a L’Ora.
Come cronista de L’Ora, De Mauro seguì la vicenda della misteriosa morte del presidente dell’ENI Enrico Mattei, precipitato con il suo aereo personale mentre rientrava da un viaggio a Catania, il 27 ottobre 1962.
Indagando non solo come giornalista, ma anche su incarico privato del regista Francesco Rosi, che realizzò poi, nel 1972, il film Il caso Mattei, pare che De Mauro fosse giunto in possesso di materiale “scottante”, che comprovava la mano di Cosa Nostra nel sabotaggio dell’aereo e che individuava nel mandante dell’omicidio, Eugenio Cefis (il quale prese poi il posto di Mattei alla presidenza dell’ENI): un’ipotesi avanzata anche da Pasolini nel suo ultimo e incompleto romanzo, Petrolio (vedi su questo argomento, in Letteratura, il topic: “Frocio e basta”).
Altre possibili spiegazioni sul rapimento e la scomparsa di De Mauro, sono quelle di una vendetta di Cosa Nostra, dal momento che il giornalista, già nel 1962, aveva pubblicato su L’Ora un vero e proprio “organigramma” delle società malavitose e mafiose, avendolo scovato tra i verbali di polizia degli anni Trenta; oppure quella di un suo collegamento con l’oscura vicenda del “golpe Borghese”, che si consumò poco dopo la sua scomparsa, nel dicembre di quello stesso 1970.
L’ipotesi più probabile, comunque, a detta di quasi tutti i pentiti di mafia (in primis Tommaso Buscetta), è quella che collega la sua sparizione al caso Mattei.