Pisa '79

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Il 24 novembre 1979, a Pisa, si svolse una pacifica manifestazione di protesta contro le violenze nei confronti degli omosessuali. La manifestazione, rimasta famosa con il nome di "Pisa '79", fu la prima organizzata dalla comunità LGBT ad essere autorizzata da una Questura e patrocinata da un Comune, e viene perciò ricordata ancora oggi come il primo "Gay Pride" italiano.

La marcia di protesta, alla quale parteciparono circa 500 persone, fu organizzata dal Collettivo Omosessuale Orfeo, come reazione all'omicidio di Dario Taddei, un omosessuale assassinato nel maggio di quello stesso anno in una pineta nei pressi di Livorno, proprio a causa del suo orientamento sessuale.

Un lungo corteo si snodo' per le vie della citta' toscana. Fu una manifestazione di orgoglio e di protesta contro l'odio e l'intolleranza nei confronti di tutte le persone ritenute sessualmente "diverse".

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Quello stesso anno a Washington, il 14 ottobre, si era svolta la prima marcia per i diritti degli omosessuali e delle lesbiche negli Stati Uniti (vedi il link viewtopic.php?f=19&t=1806)

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Se non altro, negli anni '70 c'era la buona abitudine di dare numeri reali sui partecipanti alle manifestazioni: i quattro gatti di Pisa erano....quattro gatti, non come ora quando i centomila diventano tre mlioni.

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Eravamo ancora agli inizi del Movimento LGBT, che in Italia aveva cominciato a muovere i suoi primi passi nei primi anni Settanta, incontrando un clima generale di ostilità e derisione, di indifferenza nella migliore delle ipotesi, e visto con diffidenza persino a Sinistra. Soltanto Lotta continua dava un piccolo spazio, in verità molto esiguo, alle rivendicazioni di gay e lesbiche.

In un siffatto contesto e in una piccola città come Pisa, 500 persone che un sabato mattina sfilano per le vie del centro e riempiono una piazza rivendicando l'orgoglio omosessuale, non sono poche. Ma soprattutto, al di là dei numeri, fu una manifestazione dal forte valore e significato simbolico. "Pisa '79", oltre ad essere stato il primo "Gay Pride" italiano, può essere considerata la "Stonewall" italiana.

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Come è iniziato tutto?

"Il Movimento omosessuale italiano è nato tra il '71 e il '72, sull'onda dei moti di Stonewall (il locale gay di New York nel quale fece irruzione la polizia nel '69, ndr). Il gruppo all'epoca gravitava tra Torino, Milano e Roma e aveva come riferimento la rivista "Fuori!" e il Partito Radicale. Alla fine degli anni '70 presero vita dei collettivi autonomi all'interno delle università che vennero ribattezzati "I cento fiori" in riferimento alle province italiane. Fu così che a Pisa creammo Orfeo, con allusione ai miti della classicità come era il collettivo Narciso a Roma. Eravamo giovani iscritti alle facoltà più diverse, da Medicina a Scienze politiche, ma avevamo un intento comune: ci sentivamo pronti a lottare, a essere protagonisti e non più solo spettatori".

Qual è stato il momento in cui avete capito era ora di scendere in piazza?

"Nell'estate del '79, a Capo Rizzuto, si tenne il primo campeggio gay d'Italia. Un esperimento che si rivelò uno straordinario connubio di politica, divertimento, libertà sessuale e scoperta di sé. Lì prendemmo consapevolezza di noi, tornammo nelle rispettive città entusiasti e consci che uniti potevamo contare e fare qualcosa.
Poco dopo fu organizzato un convegno a Roma nei locali dell'ex convento occupato vicino al Colosseo e decidemmo che dovevamo fare una manifestazione contro la violenza e per i diritti degli omosessuali. Tra l'altro in quel periodo c'erano stati diversi omicidi di ragazzi gay, un paio anche in Toscana".

Perché fu scelta proprio Pisa?

"A Roma la questura non dette l'autorizzazione per il corteo e allora lanciammo la candidatura della nostra città. Ci rimboccammo le maniche e in meno di un mese organizzammo tutto. Ottenemmo il foglio firmato dalla questura con il percorso che dovevamo seguire e poi il sostegno del Comune che, oltre al patrocinio, ci accolse per un convegno il giorno dopo e concesse una sala della biblioteca".

(Adriano Pini, attivista di Orfeo, intervistato da Repubblica)

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La prima manifestazione pubblica di omosessuali in Italia, ovviamente non autorizzata, si svolse il 5 aprile 1972 a Sanremo. Organizzata dal collettivo "Fuori!", sorto da poco...Vi partecipo' una quarantina di persone.

La manifestazione fu una protesta contro un congresso organizzato dal Centro italiano di sessuologia (di ispirazione cattolica) dedicato alle "devianze sessuali" e che prevedeva tra l'altro una sessione sull'omosessualita' e sulle "cure e i metodi terapeutici per debellarla...".
Qui veramente non si sa se ridere o piangere...