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Il caso Moro, diario dei 55 giorni

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Antonio68
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Re: Il caso Moro, diario dei 55 giorni

Messaggio da Antonio68 »

La parabola discendente di Noschese, che lo porterà alla depressione e, quindi, al suicidio, si acuisce proprio in quel periodo. Non a caso in uno speciale a lui dedicato, dopo un'infinità di sketch, si cambia scena radicalmente ed appare in tutta la sua crudezza lo scenario di Via Fani. Come dire "ora è tutto finito..."
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Whiteshark
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Re: Il caso Moro, diario dei 55 giorni

Messaggio da Whiteshark »

Anche in quel frangente comunque le istituzioni nazionali (in quel caso quella sanitaria) dimostrarono una imbarazzante inadeguatezza, facendo circolare per una clinica un uomo armato affetto da depressione. Semplicemente allucinante.
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Guszti
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Re: Il caso Moro, diario dei 55 giorni

Messaggio da Guszti »

Vorrei tornare su "Domenica in", ricordando che in quel periodo la costernazione in quello studio si toccava con mano, anche perché il 25 Marzo era appena morta Patrizia Giugno, animatrice della trasmissione fino a tre mesi prima.

Per quanto riguarda Noschese, è uno dei grandi misteri italiani.
(OT). Come mai è sparito per quattro anni (1974-77)? Si parla di grave depressione dovuta alla fine del matrimonio - è stato visto pochissime volte in quel periodo - ma c'è una voce secondo la quale Bernabei lo aveva fatto "esiliare", in quanto un divorziato di successo, anche lavorativo, sarebbe stato controproducente per l'esito del referendum del 1974. A sostegno di questa tesi si porta anche lo stesso trattamento toccato a Walter Chiari (Sanremo '74 a parte) e il fatto che i due siano rientrati in RAI, occasionalmente, in uno dei primi varietà scritti dopo la cacciata di Bernabei e la lottizzazione ("Totanbot", con la Zanicchi). A discapito della tesi, invece, si fa notare che i due, poi, siano tornati ad essere emarginati fino al '78 (ma forse erano subentrate altre ragioni politiche: Noschese era entrato nella P2 e Chiari aveva "sparato" una vergognosa battuta apologetica su Mussolini, a Piazza Navona a Roma nel 1975. (Fine OT).
Comunque Alighero era depresso e soffriva di ipocondria, lo dicono tutti quelli che gli stavano vicini in quel periodo, e il fatto che un evento esterno tanto tragico fosse arrivato a rovinargli il rientro in TV, deve avergli dato il colpo di grazia.
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Insight
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Re: Il caso Moro, diario dei 55 giorni

Messaggio da Insight »

Non vorrei fare il leguleio, ma su Noschese c'è già un topic aperto. Lasciamo a Moro quel che è di Moro? :)
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Whiteshark
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Re: Il caso Moro, diario dei 55 giorni

Messaggio da Whiteshark »

Concordo.
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Re: Il caso Moro, diario dei 55 giorni

Messaggio da franz75 »

Una diecina di giorni fa, a "Prima Pagina" è stato citato un articolo di Bianconi sul Corsera a seguito di un libro appena uscito (cercando in rete, ho letto che l'autore si chiama Riccardo Ferrigato), nel quale si mettono in evidenza alcune modifiche che Paolo VI apportò alla sua celebre lettera agli uomini delle Brigate Rosse.
In particolare, a parte alcune clausole di stile (era stato modificato un "curialese" un poco troppo spinto, specie in alcune forme di cortesia che, visti gli interlocutori, erano sembrate non molto appropriate), venne modificata la frase più nota e controversa: quella che invitava i brigatisti a rilasciare Moro "semplicemente, senza condizioni" (una perfetta sintesi della "linea dura", come fa notare Gian Maria Volonté/Aldo Moro nel film di Ferrara, a dispetto della vignetta di Forattini, vergognosamente insultante, che uscì su Repubblica nei giorni successivi alla pubblicazione della lettera).
Pare infatti che la redazione iniziale dicesse "senza alcuna IMBARAZZANTE condizione", cosa che fa presumere che la Segreteria di Stato (o chissà...direttamente lo stesso Paolo VI) avesse qualche trattativa sotterranea in corso per tentare di far rilasciare il politico democristiano.
Inoltre, leggevo che nel libro si parla anche di due lettere che la moglie di Moro fece pervenire a Paolo VI, dove gli chiedeva di interessarsi personalmente del caso.
Che dire...complimenti allo studioso che si è preso la briga di far emergere questi documenti, anche se penso fosse una cosa che, magari senza avere alcuna prova concreta, tanti di voi che all'epoca erano in grado di seguire la vicenda (io avevo solo tre anni), potevano avere pensato.
E' noto che Papa Montini era amico personale di Aldo Moro (mi pare la loro amicizia risalisse all'epoca dell'università quando erano rispettivamente segretario ed assistente spirituale della FUCI) e quindi non mi stupisco che avesse tentato una qualche mossa per sbloccare la situazione in modo favorevole a Moro.
Penso che l'omicidio del politico pugliese sia stato in effetti il colpo di grazia alla sua salute fisica e psicologica già provata da tanti anni di contestazione e di feroci attacchi personali, dopo la pubblicazione dell'"Humanae Vitae": morì infatti pochi mesi dopo.
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Re: Il caso Moro, diario dei 55 giorni

Messaggio da Insight »

Su quel famoso inciso "senza condizioni", che pare proprio non esistesse nella prima stesura, si disse soprattutto che era stata la Presidenza del Consiglio a volerlo, leggi: Andreotti.
Ad ogni modo tutti lo interpretarono, soprattutto i brigatisti, come una definitiva chiusura ad ogni margine di trattativa. Fu una "doccia fredda" per le "colombe" che volevano trattare e per i brigatisti che cercavano un "riconoscimento politico".

Quanto alla trattativa segreta del Vaticano, è quasi certo che ci fu e che venne raccolta anche un' ingente somma di denaro per pagare un riscatto, si parla di 50 miliardi delle vecchie lirette.
Detta trattativa segreta fallì, sembra, per il rifiuto dei più intransigenti brigatisti, che non volevano "cedere" per vil denaro...

L'intervento di Montini, poi, oltre che da Eleonora Moro, fu sollecitato ancora prima con una lettera dello stesso Moro, ormai nota.

Personalmente, sull'operato di Montini nell'affaire Moro, sono della stessa opinione di Moro, che nella sua ultima e famosissima lettera scrisse: "Il Papa ha fatto pochino...".
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Antonio68
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Re: Il caso Moro, diario dei 55 giorni

Messaggio da Antonio68 »

Quel "senza condizioni" non piacque neanche alla signora Moro che lì capì che non si sarebbe scesi a nessun patto per la liberazione del marito. Moro-ostaggio ce l'aveva con il mondo intero, atteggiamento comprensibile sino ad un certo punto, ma mi chiedo cosa avrebbe potuto praticamente fare Paolo VI se non richiamare la coscienza di persone non certo a lui devote. Verosimile è l'offerta di denaro, operazione che si sarebbe svolta naturalmente nel segreto più assoluto, un po' meno lo sdegnato rifiuto dei brigatisti se non altro perché con un cifra simile, allora, avresti acquistato mezza Roma.
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Re: Il caso Moro, diario dei 55 giorni

Messaggio da Insight »

Paolo VI avrebbe potuto fare quello che gli chiedeva la famiglia Moro, ovvero "sensibilizzare" il governo sulla trattativa. Non sottovalutiamo il potere del Vaticano in Italia. Se tutti i preti fossero stati mobilitati a favore della trattativa, forse le cose sarebbero andate diversamente. Così come faceva propaganda per la Dc e la faceva vincere le elezioni, la Chiesa avrebbe potuto mobilitarsi per salvare la vita di Aldo Moro. Se, appunto, non fosse stata invischiata e compromessa con la Dc, che aveva deciso per la fermezza.

Quanto ai brigatisti che rifiutano il denaro, non mi sorprende affatto, anzi sarebbe spaventoso il contrario, se dopo avere messo a ferro e fuoco il Paese per la loro battaglia "ideologica", avessero accettato i 50 ravioli, magari per andare a fare la bella vita su qualche isoletta dei Caraibi... :)
Non erano mica la banda Vallanzasca!
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Re: Il caso Moro, diario dei 55 giorni

Messaggio da barbatrucco »

Senz'altro un commando di brigatisti in pieno furore ideologico (tale da instillare l'iniziale convinzione che le masse popolari sarebbero state con loro e fino all'ultimo fermi nel cercare di ottenere quello che volevano, facendo capire subito che Moro rischiava la vita) difficilmente avrebbe ceduto all'offerta nonostante la probabilità di tentennamenti e discussioni tra i membri.
Un rilascio senza condizioni sarebbe equivalso per loro a perdere la faccia pur tenendo sotto silenzio il riscatto e questo, a mio modesto avviso, anche mascherando la cosa, mi si perdoni la crudezza, con una "supercazzola" di comunicato; ma soprattutto è difficile pensare alla disponibilità mentale, specialmente dei più intransigenti, ad accettare altro patto che non fosse quello già proposto da loro.

Approfitto del post per consigliare la visione di Corpo di Stato, monologo teatrale di Marco Baliani registrato il 9 maggio 1998 ai Fori Imperiali di Roma, a vent'anni dall'assassinio: vi si ripercorrono quei giorni e l'atmosfera ideologica degli anni '70 senza fare di Moro un "santino", per una volta, ma non dimenticando il dramma umano e quello del Paese: https://www.raiplay.it/video/2018/04/TE ... c555a.html
Ultima modifica di barbatrucco il sab 23 mar 2019, 0:16, modificato 1 volta in totale.
Resta di stucco, è un barbatrucco!
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