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Rapiti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Fatti, eventi e personaggi
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Insight
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Rapiti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Messaggio da Insight »

La sera del 27 agosto 1979, Fabrizio De Andrè e la sua compagna Dori Ghezzi furono rapiti in Sardegna, nei pressi di Tempio Pausania, da una banda dell'Anonima sequestri sarda...
Immagine
Tutta l'Italia seguì con apprensione la vicenda, che si concluse bene, con la liberazione dei due artisti, quattro mesi dopo. Fu però necessario pagare un riscatto.

La coppia fu tenuta prigioniera dai banditi nelle pendici del monte Lerno, presso Pattada (provincia di Sassari). Spesso i due furono tenuti incatenati, bendati o nascosti sotto dei teli di plastica; tuttavia, secondo quanto da loro stessi raccontato, non furono mai picchiati e vennero, anzi, trattati con una certa "civiltà" dai sequestratori...

Nonostante l'esperienza traumatica, dopo la liberazione, ebbero parole di comprensione e perdono per i banditi. "Noi ne siamo venuti fuori, mentre loro non potranno farlo mai", disse il buon Faber.
Ultima modifica di Insight il lun 23 dic 2019, 9:06, modificato 1 volta in totale.
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lespaul
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Re: Rapiti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Messaggio da lespaul »

Ricordo benissimo la vicenda e tra l'altro quello era un periodo in cui i rapimenti erano all'ordine del giorno...
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Ximanth
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Re: Rapiti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Messaggio da Ximanth »

Diciamo che se non avessi avuto da voi e da RaiStoria tale input per ricordare l'evento, il rapimento della coppia sarebbe rimasto nascosto nei meandri più lontani della mia memoria. Non so perché sia così, di certo è strano, anche considerando il fatto che, allora come prima e come oggi, la cronaca esercitava su di me più che una discreta attrazione. Ma tant'è... Eppure fu quello, forse, uno dei sequestri più - ovviamente - mediatici della nostra storia...
Noi siamo oggetto da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. E' papà; più ancora è madre.
Papa Giovanni Paolo I - Angelus del 10 settembre 1978
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Re: Rapiti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Messaggio da avvocato »

Insight ha scritto:La sera del 27 agosto 1979, Fabrizio De Andrè e la sua compagna Dori Ghezzi furono rapiti in Sardegna, nei pressi di Tempio Pausania, da una banda dell'Anonima sequestri sarda...
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Tutta l'Italia seguì con apprensione la vicenda, che si concluse bene, con la liberazione dei due artisti, quattro mesi dopo. Fu però necessario pagare un riscatto.

La coppia fu tenuta prigioniera dai banditi nelle pendici del monte Lerno, presso Pattada (provincia di Sassari). Spesso i due furono tenuti incatenati, bendati o nascosti sotto dei teli di plastica; tuttavia, secondo quanto da loro stessi raccontato, non furono mai picchiati e vennero, anzi, trattati con una certa "civiltà" dai sequestratori...

Nonostante l'esperienza traumatica, dopo la liberazione, ebbero parole di comprensione e perdono per i banditi. "Noi ne siamo venuti fuori, mentre loro non potranno farlo mai", disse il buon Faber.

Sì, onestamente vedere De Andrè e la Ghezzi fare i "buonisti", cercando di comprendere fino alla fine i loro rapitori, che altro non erano che criminali della peggiore specie, capaci di un gesto vile e così grave contro persone inermi ed innocenti, lasciò veramente allibito.
Anzi, a me personalmente nell'occasione ascoltare De Andrè e la Ghezzi fece letteralmente vomitare.
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barbatrucco
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Re: Rapiti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Messaggio da barbatrucco »

Beh, bisogna contestualizzare. De André distinse tra organizzazione criminale, verso cui espresse tutto il suo disprezzo, e bassa manovalanza chiamata a mettere in pratica i sequestri: oggettivamente (ma è un discorso che resta piuttosto valido anche oggi) chi finiva in quest'ultima ci si ritrovava il più delle volte perché non aveva scelta, e non ce l'aveva perché viveva in un contesto depresso e anche chiuso culturalmente (cose che spesso finiscono con l'influenzarsi).
Se non si aveva la possibilità di affrancarsi da questo in un modo o nell'altro, c'era la non piccola probabilità di andare a ingrossare le fila della malavita organizzata che, come sempre, ha terreno fertile in situazioni del genere. Naturalmente, così facendo, si vive un'esistenza ignobile tanto per la sofferenza che si distribuisce tanto perché una vita del genere non può che essere disgraziata, che si faccia "carriera", incarognendosi ulteriormente, o che si resti una bestia da soma spinta solo dalla necessità e dalla scarsa raggiungibilità di altre strade (pratica e culturale). Nell'una o nell'altra ipotesi se ne esce molto difficilmente, e nella seconda è anche peggio e si è veramente dei poveri disgraziati per quanto, e anche per questo, pericolosi.
La posizione di De André potrà indignare a un livello viscerale e senza soffermarsi sulla logica che la sorregge, ma appare del tutto coerente con il punto di vista filosofico e sociologico che ha manifestato per tutta la vita, e anche col legame che sviluppò con la Sardegna (arrivò persino a scrivere in sardo, per dire). Questo non vuol dire che si debba condividere per forza il suo pensiero, ma è ciò che lui e la compagna si sentirono di dire vivendo l'esperienza sulla loro pelle e, per quanto occorra sempre valutare le responsabilità e le personalità dei singoli individui (lungi da me giustificare piuttosto che limitarsi a motivare), è una ricostruzione non priva di senso sul fenomeno e le sue dinamiche.
lespaul ha scritto:Ricordo benissimo la vicenda e tra l'altro quello era un periodo in cui i rapimenti erano all'ordine del giorno...
Stessi ricordi. E' evidente che quando lo Stato ha reagito rendendo l'attività molto meno conveniente, c'è stato un netto calo dei sequestri.
Resta di stucco, è un barbatrucco!
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Mauro Tozzi
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Re: Rapiti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Messaggio da Mauro Tozzi »

De André espresse questo suo legame con la Sardegna nell'album Fabrizio De André, uscito nel 1981. Tutti i brani sono infatti legati in un modo o nell'altro all'isola, compreso Fiume Sand Creek, che paragona gli indiani d'America proprio ai sardi.
Occhi di gatto, un altro colpo è stato fatto!

Per far vincere i cattivi, basta che i buoni non facciano niente.
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Re: Rapiti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Messaggio da barbatrucco »

Giusta notazione, Mauro.
Fra l'altro, l'album (noto infatti, per via della copertina, anche col titolo non ufficiale "L'indiano") include tra le sue tracce quel Hotel Supramonte che racconta l'esperienza del rapimento.

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Re: Rapiti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Messaggio da avvocato »

Caro Barba, sta di fatto che questo giustificazionismo portato all'eccesso dai De Andrè onestamente mi continua a fare parecchio ribrezzo.
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barbatrucco
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Re: Rapiti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Messaggio da barbatrucco »

Per carità, come reazione a livello istintivo la capisco, ma, come ho scritto, De André non si mise di certo a tessere le lodi dell'Anonima Sequestri (né nella sua produzione artistica mi pare possano scorgersi apologie della criminalità organizzata in genere, anzi) e fece piuttosto l'analisi e i distinguo di cui ho parlato.
Un'analisi che, sul piano astratto e generale, ma per certi versi anche pratico, non mi sento proprio di smontare.
Poi è ovvio, come tu mi insegni, che bisogna sempre valutare la responsabilità personale, ma di questo era probabilmente conscio lo stesso De André pur nella sua personale visione filosofica.
Resta di stucco, è un barbatrucco!
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andrea12
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Re: Rapiti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi

Messaggio da andrea12 »

De Andrè ha 3 o 4 belle canzoni, ma non riesco a prenderlo sul serio... mi sembrava che avesse sempre qualcosa di finto... che recitasse un copione come fosse un attore ben pagato.( Ho visto un suo concerto ad ogni modo )
Fino a 18-20 anni i maggiordomi con guanti bianchi gli versavano la minestra sul piatto.. e lui dopo aver sorbito il brodo caldo andava a frequentare ( dice lui ) la "feccia" di Genova.
Capirai.. per lui era un divertimento..... giocare alla "feccia"...mentre gli altri erano la feccia.
Sapeva di avere sempre le lenzuola di lino profumate ogni qual volta lo volesse.. Si divertiva a frequentare le prostitute tessendo loro delle "lodi"...
Ma perché ci sono sempre dei ricchi che vogliono giocare ai poveri ?..
Anche il suo amico Villaggio sapeva di finto.. Disse che era "povero" durante la sua infanzia.. e che si ricordava dei tremendi viaggi in "auto" stretti stretti verso Cortina D'Ampezzo dove trascorreva le ferie.
Al mio paese ( a Vicenza ) negli anni 40-50 manco sapevano che esisteva Cortina e manco sapevano cosa erano le ferie in montagna. Le 5 o 6 famiglie che avevano l'auto in quel tempo.. avevano le donne di servizio e camerieri.. proprio come la famiglia De Andrè anche se meno ricchi..

Per la cronaca il riscatto è stato pagato dalla famiglia... Come vedete nascere nella bambagia serve sempre..
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