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Il presepe e l'albero di Natale
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- Settantiano VIP
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- Iscritto il: sab 2 ago 2014, 22:09
Re: Il presepe e l'albero di Natale
Nei 70, a casa mia, solo l'Albero.
Andavo letteralmente in estasi quando vedevo alberi di Natale accesi ad esempio nei giardini delle villette, o comunque all'esterno.
E vedere alberi illuminati, sempre all'esterno, mentre pioveva, era una scena di una bellezza inspiegabile, che tocca ancora oggi le corde della mia fantasia.
Oggi a casa mia abbiamo sia l'Albero che il Presepe.
Andavo letteralmente in estasi quando vedevo alberi di Natale accesi ad esempio nei giardini delle villette, o comunque all'esterno.
E vedere alberi illuminati, sempre all'esterno, mentre pioveva, era una scena di una bellezza inspiegabile, che tocca ancora oggi le corde della mia fantasia.
Oggi a casa mia abbiamo sia l'Albero che il Presepe.
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Re: Il presepe e l'albero di Natale
Allora ti dedico questa poesia che ho imparato in seconda elementare e che ricordo ancora:
"Alberello di Natale,
con le luci tutte accese,
dimmi chi le avrà sospese
quelle gaie tue stelline...
E quest'abito da festa,
te l'ha messo la foresta?
Su, dimmi, rispondi:
Chi è quel mago geniale
che t'ha vestito per Natale?".
"Alberello di Natale,
con le luci tutte accese,
dimmi chi le avrà sospese
quelle gaie tue stelline...
E quest'abito da festa,
te l'ha messo la foresta?
Su, dimmi, rispondi:
Chi è quel mago geniale
che t'ha vestito per Natale?".
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie- Quickdraw
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Re: Il presepe e l'albero di Natale
Insight ha scritto:Allora ti dedico questa poesia che ho imparato in seconda elementare e che ricordo ancora:
"Alberello di Natale,
con le luci tutte accese,
dimmi chi le avrà sospese
quelle gaie tue stelline...
E quest'abito da festa,
te l'ha messo la foresta?
Su, dimmi, rispondi:
Chi è quel mago geniale
che t'ha vestito per Natale?".
Grazie per la dedica!
Ma l'autore sei tu?
- Insight
- Settantiano VIP
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- Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20
Re: Il presepe e l'albero di Natale
No, non sono io l'autore... E' una poesia che ci avevano fatto scrivere sul quaderno a scuola, nei giorni prima di Natale, nel lontano dicembre del 1976. Non so chi sia l'autore. Poi avevamo dovuto impararla a memoria e uno alla volta il maestro ce la fece recitare in classe. Sono quelle cose che poi ti restano per sempre; a quei tempi, poi, si usava ancora, a scuola, far imparare le poesie a memoria (credo che tutti noi ci siamo passati). Ora la didattica moderna inorridisce all'idea. Imparare le cose a memoria è considerato inutile e addirittura stupido... Molto meglio insegnare ai bambini già in tenera età a usare il computer...
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Anni 80? No, grazie-
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- Località: Zena rossoblù
Re: Il presepe e l'albero di Natale
Nei '70 albero rigorosamente vero, enorme (una volta non entrava e mio padre gli segò la punta).
L'odore dell'albero era il collante ed il sottofondo del Natale. Per anni (fintantochè negli '80 non è arrivato quello finto) ho identificato il Natale con l'odore dell'albero.
Mi ci sdraiavo sotto e lo osservavo in ogni ramificazione ed entravo come un lillipuziano dentro quell'universo. E, lo confesso, lo sniffavo...
Il presepe era oceanico, pieno di particolari: il pozzo, la foresta (di rami veri), il paesello, la cascata ed il fiume, lo steccato, il focolare. Era...vivo, non erano statuine messe a caso ma sembrava un'istantanea di vita vera.
Venivano i parenti, di rito, a vedere il presepe di Angelo (il nome di mio padre).
Il primo giorno di rientro a scuola mia madre faceva sparire tutto e la magia finiva. Ma sapevo che in poco meno di un anno quella magia sarebbe ritornata.
L'amarezza vera è capire nel tempo che la magia è propria dei bambini e che crescendo realizzi che, si, c'era una magia che arrivava in quel periodo ma ora la vivi come un ricordo appunto di quando eri bambino, quella magia vera e autentica non la vivi più. Ci provo: mi metto ad altezza statuina ed osservo i personaggi del presepe, cerco di entrarci dentro (come quando entravo nell'albero) e di vivere quel momento assieme a loro. In questo modo mi avvicino a malapena a quello che provavvo 40 anni fa.
L'odore dell'albero era il collante ed il sottofondo del Natale. Per anni (fintantochè negli '80 non è arrivato quello finto) ho identificato il Natale con l'odore dell'albero.
Mi ci sdraiavo sotto e lo osservavo in ogni ramificazione ed entravo come un lillipuziano dentro quell'universo. E, lo confesso, lo sniffavo...
Il presepe era oceanico, pieno di particolari: il pozzo, la foresta (di rami veri), il paesello, la cascata ed il fiume, lo steccato, il focolare. Era...vivo, non erano statuine messe a caso ma sembrava un'istantanea di vita vera.
Venivano i parenti, di rito, a vedere il presepe di Angelo (il nome di mio padre).
Il primo giorno di rientro a scuola mia madre faceva sparire tutto e la magia finiva. Ma sapevo che in poco meno di un anno quella magia sarebbe ritornata.
L'amarezza vera è capire nel tempo che la magia è propria dei bambini e che crescendo realizzi che, si, c'era una magia che arrivava in quel periodo ma ora la vivi come un ricordo appunto di quando eri bambino, quella magia vera e autentica non la vivi più. Ci provo: mi metto ad altezza statuina ed osservo i personaggi del presepe, cerco di entrarci dentro (come quando entravo nell'albero) e di vivere quel momento assieme a loro. In questo modo mi avvicino a malapena a quello che provavvo 40 anni fa.
- barbatrucco
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- Iscritto il: sab 28 set 2013, 16:32
- Località: basso lazio
Re: Il presepe e l'albero di Natale
Belli i vostri ricordi
A casa mia, e a ripensarci credo fosse un peccato, si era molto più discreti nelle decorazioni: un alberello simbolico, anche se molto carino, che senza esagerazioni si poteva definire "da tavolo", alto all'incirca una ventina di centimetri e i cui aghi erano per lo più filamenti colorati di alluminio, un piccolo presepe e qualche decorazione appesa qua è la a suggerire il Natale, che sul piano visivo (e visionario) era percepito maggiormente nelle vetrine dei negozi e nelle case di parenti e amici, ma la cui atmosfera non per questo era meno sentita quando lo si trascorreva sotto il nostro tetto invece che "in trasferta", perché il calore di questa festa, quando c'è, non te lo toglie nessuno...
Posso dire che il piacere di decorare l'albero e allestire le statuine di un pur piccolo presepe non "già pronto" è qualcosa che ho scoperto e assaporato con gli anni, direi addirittura una volta trascorso, abbondantemente, il passaggio dall'adolescenza alla prima maturità, e così, naturalmente, mi sono dilettato anche quest'anno.
Mi ritrovo abbastanza in quel che dice DarkStar sul confronto tra l'emozione di ieri e quella di oggi, ma il significato e la magia della festa è tale (e lo dico da non credente) che, forse anche per il suo potere di creare un ponte col bambino che siamo stati, resta comunque qualcosa di intenso, amplificato poi quando mi capita di visitare, passeggiando per le piazze e i vicoli illuminati e abbelliti per l'occasione, i presepi artistici: lì, quella sensazione di ritorno all'infanzia si mescola con una malinconia più adulta e inevitabile, ma dolce, e non fa male
A casa mia, e a ripensarci credo fosse un peccato, si era molto più discreti nelle decorazioni: un alberello simbolico, anche se molto carino, che senza esagerazioni si poteva definire "da tavolo", alto all'incirca una ventina di centimetri e i cui aghi erano per lo più filamenti colorati di alluminio, un piccolo presepe e qualche decorazione appesa qua è la a suggerire il Natale, che sul piano visivo (e visionario) era percepito maggiormente nelle vetrine dei negozi e nelle case di parenti e amici, ma la cui atmosfera non per questo era meno sentita quando lo si trascorreva sotto il nostro tetto invece che "in trasferta", perché il calore di questa festa, quando c'è, non te lo toglie nessuno...
Posso dire che il piacere di decorare l'albero e allestire le statuine di un pur piccolo presepe non "già pronto" è qualcosa che ho scoperto e assaporato con gli anni, direi addirittura una volta trascorso, abbondantemente, il passaggio dall'adolescenza alla prima maturità, e così, naturalmente, mi sono dilettato anche quest'anno.
Mi ritrovo abbastanza in quel che dice DarkStar sul confronto tra l'emozione di ieri e quella di oggi, ma il significato e la magia della festa è tale (e lo dico da non credente) che, forse anche per il suo potere di creare un ponte col bambino che siamo stati, resta comunque qualcosa di intenso, amplificato poi quando mi capita di visitare, passeggiando per le piazze e i vicoli illuminati e abbelliti per l'occasione, i presepi artistici: lì, quella sensazione di ritorno all'infanzia si mescola con una malinconia più adulta e inevitabile, ma dolce, e non fa male
Resta di stucco, è un barbatrucco!
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- Settantiano VIP
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- Iscritto il: sab 21 mar 2015, 16:23
Re: Il presepe e l'albero di Natale
Ripesco questo topic, visto che le feste si avvicinano...In casa mia era d'obbligo riprendere gli scatoloni dei decori natalizi il giorno dell'Immacolata: per fortuna, era un giorno di vacanza, dunque potevo partecipare . Fino al '74, mia madre e mia sorella allestivano l'albero: un albero modesto, a dire il vero, ma che, decorato riccamente, diventava spettacolare, un vero tripudio di lucette, palline di vetro, pupazzetti e fili d'argento. In cima, il puntale dorato. Poi, sotto si piazzavano i regali , che aumentavano di numero a mano a mano che il gran giorno si avvicinava. Alla fine del '75, però, frequentavo il corso di preparazione per la Prima Comunione e chiesi a mia madre il Presepe. Un pomeriggio tornò dal giro per la solita spesa con un regalo che mi fece andare in brodo di giuggiole: passando da un emporio (luogo tipicamente settantiano al quale dovremmo forse dedicare un thread), notando in vetrina un Presepe, aveva deciso di acquistare i personaggi principali, giusto per ricreare la grotta: Maria, Giuseppe, il Bambino sulla mangiatoia, l'asino e il bue. Ah, che gioia! Credo di essere stata per un pomeriggio la bambina più felice del mondo! Mia sorella, bravissima in queste cose, creò successivamente una casetta di cartone e una stella cometa (con la stagnola!): l'incanto era perfetto! Mi ripromisi, però, di ottenere un Presepe completo l'anno successivo e, infatti, nel '76 ci recammo tutti all'Upim, dove comprammo la grotta (di legno e sughero), le palme, tanti personaggi, una cometa argentata, perfino un ponticello (mia sorella, stavolta, si inventò un torrente e perfino un laghetto). Ho ancora tutto questo materiale, e, di tanto in tanto, quando sono in vena, ricreo il Presepe che mi fece felice quando ero bambina. Comunque, di anno in anno, il Presepe si arricchiva di personaggi (tipici, almeno dalle mie parti, lo "spaventato" e l'"addormentato"), di casette e di luci. Un ultimo ricordo: avevo i walkie-talkie e li usai per fare uno scherzo ai miei: piazzai un apparecchio dietro la grotta e mi allontanai con l'altro in un'altra stanza vicina. Cantai un canto natalizio (non ricordo esattamente quale) e aspettai che qualcuno abboccasse...mia madre passò davanti al Presepe dopo qualche minuto
- Realpower
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Re: Il presepe e l'albero di Natale
Avendo un cognome molto assonante con quello della famosa Commedia di Eduardo de Filippo "Natale in casa Cupiello" non potevamo in famiglia non essere dei fan sfegatati del Presepe,a casa facevamo l'albero,decoravamo le stanze e quant'altro ma fare il presepe era un momento quasi sacrale: quello di casa era nato nei primi anni '60 quando ero piccolo e si è strada facendo arricchito ed ingrandito con nuove sovrastrutture,nuovi personaggi e paesaggi fino ad assumere nei tardi '70 dimensioni quasi monumentali;ogni anno qualche personaggio nuovo faceva capolino ed era simpatica la genesi dell'acquisto;nelle passeggiate pre-Natalizie con mio Padre a San Gregorio Armeno (Credo sia inutile spiegare cos'è....)vedevamo una statuina che ci colpiva e cominciavamo a creare una storia che riguardava quel personaggio finalizzata all'inserimento nel nostro Presepe,se quanto pensato ci soddisfaceva lo si prendeva e si dava il via ai lavori di posa,si perchè in genere non si trattava di appoggiarlo e via ma si creava anche il contesto per l'inserimento sulla scena:ad esempio per inserire un vecchio pastore costruimmo un ponte col das imprimendo,mentre era ancora fresco le impronte delle pecore che vi passavano sopra con lui che guardava verso la cometa.Bei ricordi e quanta nostalgia..........
“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali” (M. Gandhi)
- RebekahMikaelson
- Settantiano guru
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- Iscritto il: gio 11 giu 2015, 22:27
- Località: Piacenza
Re: Il presepe e l'albero di Natale
Stupendo, questo topic! XD
Adoro sentir raccontare i ricordi di Natale delle famiglie e immaginare, come se potessi riviverli con loro; forse proprio per questo sono tra i pochi che hanno apprezzato il film a cartoni "Un Natale" (A child's Christmas in Wales), trasmesso dai canali Rai per ragazzi negli scorsi anni, in cui un nonno racconta al nipote il Natale della sua infanzia.
Molto belle tutte le vostre testimonianze (che non sono da nonni, ovviamente, tutt'al più da zii o fratelli grandi ), doveva essere più magico per tutti quel periodo, nel Decennio.
Nella mia famiglia,da quanto mi hanno raccontato, il Natale settantiano non era molto diverso da quello che ho poi vissuto negli anni 90 da bambina, tranne per il fatto che non c'erano così tanti regali tecnologici e gli addobbi luminosi erano più semplici, anche se in generale anche più avanti abbiamo sempre preferito le decorazioni più tradizionali a quelle vistose e plasticose stile USA, dove le luminarie spesso fanno assomigliare le case a vere e proprie...piste di atterraggio
L'albero (o meglio gli alberi: ne abbiamo anche di piccoli per le stanze da letto e la cucina) è sempre stato uno ecologico e, visto che i miei erano "verdi" cercavano di farlo durare più anni possibile: quello alto settantiano ha fatto in tempo a vedere anche me e quello uguale più piccolo c'è ancora ; lo facevano la prima domenica di avvento e, secondo l'uso svedese, introdotto dalla mamma, ma che faceva piacere anche a papà, vero fan del Natale, se ne andava solo il 13 gennaio, giorno di Knut. Li profumavano con un po' di essenza di pino, naturalmente non sintetica! Le decorazioni da appendere erano quelle tipiche del decennio, alcune erano in filigrana di plastica argentata, altre in plastica colorata, c'erano anche palloncini di vetro e le lucine erano pisellini colorati con i riflettori; c'erano anche alcuni cioccolatini cavi da appendere, a forma di elfo o pallina, incartata in alluminio colorato. Fino a metà anni 90 non c'erano i fili di perle argentate, ma le ghirlande a fili argentati, che ora sono tornati di moda. Qualche pezzo c'è ancora, tra cui,per fortuna, gli uccellini a molla ma purtroppo non ho mai potuto vedere, se non in foto come piccolo particolare, la fata con la testa e le braccia di porcellana con ali e vestito di tulle che faceva da puntale all'albero più grande: si è rotta negli anni 80 Mia sorella la chiamava Trilli. La casa era poi decorata soprattutto con rametti di abete finto decorati con nastri rossi, pigne e neve spray, addobbi nordici di paglia, elfi e folletti vari,questi soprattutto in cucina, ghirlande per porte e stelle da finestre e tante, tante candele: un'atmosfera che in piccolo ricordava quello del Natale di "Fanny e Alexander" di Bergman; ovviamente è sempre stato molto bello soprattutto per i bambini e, anche ai miei tempi, preferivo godere quell'atmosfera di casa che uscire,nelle vacanze di Natale; è così anche adesso .
C'è sempre stato anche il presepe, fatto ogni anno con cura da papà, che amava miniature e plastici e, oltre a comprarne, creava anche qualche elemento con materiali tipo sughero, stuzzicadenti, bastoncini da gelato...non mancava il muschio vero (che anche più avanti abbiamo sempre raccolto in campagna e fatto seccare) piccole pietre e rametti da usare come "legna"; di solito veniva costruito sotto l'albero della sala, che veniva legato sopra una colonnina per sollevarlo.
Un'altra "istituzione", quando c'era neve, era quella di costruire sul balcone (dovrebbe essere in giardino,ma stiamo al secondo piano ) una lanterna di neve, cioè un piccolo igloo fatto di palle di neve con un buco in alto dove infilare un vasetto di vetro con una candelina accesa e se avanzava neve, anche un piccolo pupazzo.
Clicca sulla miniatura per ingrandire
OT: un po' di anni fa, contagiata dalla passione per i paesaggi di papà, ne ho costruito uno fisso e "atipico": è il villaggio degli elfi di Babbo Natale, con la cascata, una grotta dove si estraggono le gemme, la cascata col lago, il trenino e come personaggi, simpatici elfi e dispettosi trolls che si nascondono in ombra
Adoro sentir raccontare i ricordi di Natale delle famiglie e immaginare, come se potessi riviverli con loro; forse proprio per questo sono tra i pochi che hanno apprezzato il film a cartoni "Un Natale" (A child's Christmas in Wales), trasmesso dai canali Rai per ragazzi negli scorsi anni, in cui un nonno racconta al nipote il Natale della sua infanzia.
Molto belle tutte le vostre testimonianze (che non sono da nonni, ovviamente, tutt'al più da zii o fratelli grandi ), doveva essere più magico per tutti quel periodo, nel Decennio.
Nella mia famiglia,da quanto mi hanno raccontato, il Natale settantiano non era molto diverso da quello che ho poi vissuto negli anni 90 da bambina, tranne per il fatto che non c'erano così tanti regali tecnologici e gli addobbi luminosi erano più semplici, anche se in generale anche più avanti abbiamo sempre preferito le decorazioni più tradizionali a quelle vistose e plasticose stile USA, dove le luminarie spesso fanno assomigliare le case a vere e proprie...piste di atterraggio
L'albero (o meglio gli alberi: ne abbiamo anche di piccoli per le stanze da letto e la cucina) è sempre stato uno ecologico e, visto che i miei erano "verdi" cercavano di farlo durare più anni possibile: quello alto settantiano ha fatto in tempo a vedere anche me e quello uguale più piccolo c'è ancora ; lo facevano la prima domenica di avvento e, secondo l'uso svedese, introdotto dalla mamma, ma che faceva piacere anche a papà, vero fan del Natale, se ne andava solo il 13 gennaio, giorno di Knut. Li profumavano con un po' di essenza di pino, naturalmente non sintetica! Le decorazioni da appendere erano quelle tipiche del decennio, alcune erano in filigrana di plastica argentata, altre in plastica colorata, c'erano anche palloncini di vetro e le lucine erano pisellini colorati con i riflettori; c'erano anche alcuni cioccolatini cavi da appendere, a forma di elfo o pallina, incartata in alluminio colorato. Fino a metà anni 90 non c'erano i fili di perle argentate, ma le ghirlande a fili argentati, che ora sono tornati di moda. Qualche pezzo c'è ancora, tra cui,per fortuna, gli uccellini a molla ma purtroppo non ho mai potuto vedere, se non in foto come piccolo particolare, la fata con la testa e le braccia di porcellana con ali e vestito di tulle che faceva da puntale all'albero più grande: si è rotta negli anni 80 Mia sorella la chiamava Trilli. La casa era poi decorata soprattutto con rametti di abete finto decorati con nastri rossi, pigne e neve spray, addobbi nordici di paglia, elfi e folletti vari,questi soprattutto in cucina, ghirlande per porte e stelle da finestre e tante, tante candele: un'atmosfera che in piccolo ricordava quello del Natale di "Fanny e Alexander" di Bergman; ovviamente è sempre stato molto bello soprattutto per i bambini e, anche ai miei tempi, preferivo godere quell'atmosfera di casa che uscire,nelle vacanze di Natale; è così anche adesso .
C'è sempre stato anche il presepe, fatto ogni anno con cura da papà, che amava miniature e plastici e, oltre a comprarne, creava anche qualche elemento con materiali tipo sughero, stuzzicadenti, bastoncini da gelato...non mancava il muschio vero (che anche più avanti abbiamo sempre raccolto in campagna e fatto seccare) piccole pietre e rametti da usare come "legna"; di solito veniva costruito sotto l'albero della sala, che veniva legato sopra una colonnina per sollevarlo.
Un'altra "istituzione", quando c'era neve, era quella di costruire sul balcone (dovrebbe essere in giardino,ma stiamo al secondo piano ) una lanterna di neve, cioè un piccolo igloo fatto di palle di neve con un buco in alto dove infilare un vasetto di vetro con una candelina accesa e se avanzava neve, anche un piccolo pupazzo.
Clicca sulla miniatura per ingrandire
OT: un po' di anni fa, contagiata dalla passione per i paesaggi di papà, ne ho costruito uno fisso e "atipico": è il villaggio degli elfi di Babbo Natale, con la cascata, una grotta dove si estraggono le gemme, la cascata col lago, il trenino e come personaggi, simpatici elfi e dispettosi trolls che si nascondono in ombra
What we see and what we seem is but a dream. A dream within a dream...