Oggetti scolastici

[Mauro Tozzi]

E che era, l'asilo di Damien?

O di Harry Potter...

[Insight]

Boh, si usava così... Ogni bambino aveva un segno distintivo, io arrivai tardi ed era rimasto libero solo il serpente... Comunque era un serpentello disegnato come un cartone animato

[barbatrucco]

Vabbé, se era tipo Sir Biss allora mi tranquillizzo

[EmozionalNeuronale]

...e se fosse stato Kaa del Libro della Jungla???

...brrrrr...

[Insight]

No, no... Non era né l'uno né l'altro... A dire il vero non me lo ricordo bene, perché in asilo ci sono andato solo per un mese... Se non sbaglio era verde e con la lingua biforcuta rossa rossa

[queen_of_chinatown]

E questa matita, la ricordate? ...

La usavano per le correzioni maestri e professori... Segno blu, errore grave, rosso meno grave...

Io però la chiamavo la "matita di Paperinik" Perché mi era rimasta impressa una storia, in cui Paperinik usava questa matita per forzare la serratura di una porta...

Esistono ancora, io l'ho usata per un periodo in ufficio perché i codici colore mi erano di aiuto per alcune faccende. Per esempio, se dovevo mandare un fax a più destinatari, mi facevo un elenco degli stessi su cui facevo accanto ad ogni numero un segno rosso dopo l'invio e uno blu dopo l'arrivo della conferma di ricezione

Torno sulla matita bicolore: la mia maestra non la usava, non distingueva fra errori rossi e blu, lei usava per correggere solo il rosso. Alle superiori invece ho avuto una prof di inglese che, forse perché giovanissima, faceva un po' l'originale e correggeva in verde, ma vado OT perché erano gli 80. Ma adesso vorrei averla io una bella matita rossoblù ogni volta che navigo in forum e social network, per segnare tutti gli errori di ortografia degli altri utenti; ho notato che uno degli errori più frequenti è confondere "ce" e "c'è", p.es. trovo scritto "non c'è la faccio" invece di "non ce la faccio". Per non parlare delle doppie dove non vanno, o della loro assenza dove vanno, p.es non sopporto di vedere scritto "vizzio" o "bricciola". Io arrivo addirittura a gugolare i miei dubbi linguistici, immettendo stringhe di ricerca come "obiettivo o obbiettivo", "fucsia o fuxia", "dopodiché o dopo di che". Quando inventeranno un browser con matita rossoblù incorporata? Va beh che se una persona ignora di suo l'ortografia non sa nemmeno come si usa il correttore di Word, che già come matita rossoblù virtuale non è male. Per non parlare di quelle persone che mettono la punteggiatura assolutamente a caso, anche qui tento di fare un esempio: "Una sera mentre, tornavo a casa mi sono, imbattuto in una bella, ragazza vestita di rosso che, mi ha detto..." Non è forse vero che sarebbe più corretta così: "Una sera, mentre tornavo a casa, mi sono imbattuto in una bella ragazza vestita di rosso, che mi ha detto..."?

[queen_of_chinatown]

allora tornando un po' agli oggetti scolastici, soprattutto alle elementari, mi perdevo spesso a guardare le cartine geografiche appese (di solito italia fisica e politica) queste:



soprattutto quella politica e anche paesi della stessa mia regione, pensavo: "chissà quali popoli e culture ci saranno in questi posti? " eheheh...già da 100 km chissà cosa mi sembrava lontano.
Fatto sta che questa "fissa" della cartina me la porto tuttora , anche se adesso mi perdo con google earth (non voglio pensare se l'avessi potuto vedere all'improvviso in quegl'anni una cosa del genere).
Questa passione , fa capire benissimo che mi piace viaggiare, soprattutto con la moto...vabe' questo è un altro discorso.
Mentre un altro oggetto scolastico che per me, non lo paragonavo neanche al miglior fumetto (per le immagini) era questa:



Sarà sicuramente che le immagini erano tutte , o per la maggiore parte disegnate e a me affascinavano moltissimo. Poi ogni tanto c'era il megadisegno che prendeva le 2 pagine aperte...insomma, se lo riaprissi anche oggi penso che una mezzora resto a sfogliarlo anche adesso

Aah, il Conoscere! Ce l'avevo anch'io, ereditato da mio zio che aveva fatto il liceo negli anni 60. Certo, per una nanerottola era un paese delle meraviglie da sfogliare, ma visto con gli occhi di oggi può apparire un po' ingenuo. Per esempio perché era sempre segnata la pronuncia dei nomi stranieri, dato che in quegli anni non c'erano le conoscenze linguistiche di adesso (es.: Cambridge, pron. chèmbridg). Ricordo anche i quattro volumi gialli più piccoli, che approfondivano alcune materie ordinandole alfabeticamente: fu proprio la voce "medicina" a farmi scoprire che i nomi delle specialità mediche derivano quasi tutti dal greco. Alcune specialità mediche erano spiegate diffusamente, altre liquidate in due o tre righe che chiarivano l'etimologia del nome. Una di quelle liquidate era "ginecologo", su cui c'era scritto solo: da "gyne", donna, e "logos", studio, medico specialista in malattie che colpiscono solo la donna. Inutile dire che una nanerottola di terza elementare non poté fare a meno di chiedersi quali malattie colpivano solo la donna, ci voleva ancora qualche anno prima che fosse la vita a insegnarmelo

[cyke67]

Quanti argomenti in uno solo! L'enciclopedia "Conoscere" ce l'avevamo pure noi (o c'è la vevamo, queen? ;D ) anzi, è ancora oggi a casa dei miei! Certo che era scarsetta, ma a quel tempo mi affiscinava tanto. Ricordo soprattutto i dinosauri. Ricordo benissimo l'album Giotto e il compasso con tutti i suoi accessori che non capivo assolutamente a cosa servissero. Nella mia scuola grambiule nero con colletto bianco e fiocco blu per i maschietti (scudetto con bottoni automatici) e grambiule bianco e fiocco blu per le femminucce (ma io ero in una classe solo maschile).

[francilag67]

[quote="Maksim"]Alle medie, con mammà. Che fatica convincere i miei che nel tragitto casa-scuola non avrei incontrato il lupo o la regina degli acidi e non mi avrebbero arruolato a forza nelle BR.

Poi al liceo con l'autobus. Per chi è di Napoli, il 113 Vomero-Pianura. All'andata non era male, ma quanti ritorni mi sono fatto a piedi, in salita, morto di fame, dopo averlo aspettato un'ora o più!
quote]

Io per fortuna dalla terza elementare in poi sono andata a scuola a piedi da sola, nonostante fosse distante all'incirca millecinquecento metri in linea d'aria da casa mia (abitavo a Roma , Monteverde). Però ricordo che mia mamma volle accompagnarmi il primo giorno di prima media, ed io le dissi : OGGI SOLO EH?
Per fortuna che alcune mie compagne di classe ed io abitavamo abbastanza vicine, e quindi la strada sia all'andata che al ritorno si faceva in compagnia ..

Maksim, ma sei di Napoli/Vomero? Il mio primo amore era di li .. ed anche lui aveva una mamma apprensiva come la tua ! :-)

[francilag67]

Io ricordo La Bic a due colori.. Un mio compagno di classe alle elementari l'aveva a 24 colori, un pennone gigante!
E poi alle elementari le gomme da cancellare delle forme più strane ... Io ne avevo una a forma di barbapapà !
E in quinta elementare avevo voluto lo zainetto tipo militare perchè la cartella mi sembrava troppo ormai da bambina..