L'amaro caso della baronessa di Carini

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Domenica 23/11/1975 alle 20.30 sul Nazionale, va in onda la prima delle 4 puntate dello sceneggiato:
"L'amaro caso della baronessa di Carini", soggetto e sceneggiatura di Lucio Mandarà. Musiche di Romolo Grano. Regia di Gabriele D'Anza.
Clicca sulla miniatura per ingrandire Con Ugo Pagliai (Luca Corbara), Janet Agren (donna Laura D'Agrò), Adolfo Celi (don Mariano D'Agrò), Paolo Stoppa (don Ippolito), Enrica Bonaccorti (Cristina), Guido Leontini (don Carmelo), Vittorio Mezzogiorno (Enzo Santelia-Domenico Galeani), Arturo Dominici (il principe di Castelnuovo), Loris Bazzocchi (Rosario), Ugo Bonardi (Nele Carnazza), Harold Bromley (Lord Bentinck), Gisela Hahn (La barunissa Caterina), Giovanni Pallavicino (dott. La Xiura), Biagio Pelligra (Ignazio Buttera), Claudio Previtera (Don Pietro La Grua).
Clicca sulla miniatura per ingrandire Sceneggiato ispirato ad un'antica ballata tramandata nel corso dei secoli.
Ci troviamo nella Sicilia del 1812, la prima costituzione federale, sta per entrare in vigore ponendo fine ai privilegi dei feudatari. Il Ministro delle Finanze, il Principe di Castelnuovo, incarica il suo uomo di fiducia, Luca Cordara
Clicca sulla miniatura per ingrandire di fare delle indagini sul possesso dei feudi. Luca parte dal feudo del Barone di Carini
Clicca sulla miniatura per ingrandire Giunto sul posto, gli uomini del barone Don Mariano D'Agrò, stanno pestando un cantastorie, Nele Carnazza, reo di aver cantato una ballata in cui si narra la morte della Baronessa di Carini
Clicca sulla miniatura per ingrandire uccisa tre secoli prima per questioni d'onore.
Luca non viene visto di buon occhio, trova l'amicizia del solo cantastorie, di Don Ippolito Ventignano che lo ospita, e della figlia del notaio, Cristina.
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Clicca sulla miniatura per ingrandire Dalla "ballata", Luca intuisce che le terre del barone sono state in realtà da lui sottratte con la forza, all'amante della baronessa uccisa.
Il barone nel frattempo è minacciato da un'oscura setta, i "Beati Paoli" e, sospettando Luca di essere uno di loro, viene rinchiuso dal barone in un suo castello abbandonato. Luca riesce a scappare grazie, forse, alla stessa baronessa di Carini, che però, interrogata, nega di averlo aiutato. Ad aiutare lei è invece proprio Luca durante una battuta di caccia nelle terre del barone.
Tornato da Nele per raccogliere ulteriori indizi dalla ballata, lo trova morto. Sorpreso da un uomo di Don Mariano, scappa e si ritrova nelle mani degli incappucciati...

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La Ballata di Carini, su testo di Otello Profazio è musicata da Romolo Grano e cantata da Luigi Proietti:

[franz75]

Sceneggiato un po' particolare ma godibilissimo.
Ricordo di averlo visto qualche anno fa sulla benemerita "Rewind" di Raistoria. Donne del forum scusate la considerazione non particolarmente nobilissima ma Janet Agren era proprio una gnocca da paura.
Ricordo un Pagliai un poco ingessato, mentre come sempre efficacissimo Celi nelle parti di "vilain". Memorabile anche Stoppa...la canzone, poi, penso sia davvero un "must" degli anni '70, un po' come la sigla di "Gamma".

[galerius]

Janet Agren era davvero carina ( anche se con dei tratti del volto un po' 'duri' per i miei gusti ).

Lo sceneggiato mi era piaciuto all'epoca, anche se non lo ricordo più così bene, ho solo degli sprazzi ( Paolo Stoppa in mezzo alle galline - è possibile ? - le riunioni dei Beati Paoli nella caverna, e ovviamente le scene dell'uccisione dell'antica barunissa ). Da recuperare.

[Insight]

Dei Beati Paoli ne ho già parlato nella discussione sugli "spaghetti" infantili, mi facevano molta paura Lo sceneggiato me lo ricordo poco, ma sono sicuro che era bello.

[lisa jean]

Ricordo benissimo lo sceneggiato, che mi piaceva molto. Come nel caso di "Sandokan", però, mi rattristò molto la fine dei malcapitati amanti. Bellissima la sequenza "cinquecentesca", con la bella Gisela Hanh nel ruolo della "barunissa".
La sigla era molto suggestiva, per la musica ed il testo. Mi colpì che il castello dello sceneggiato fosse molto meno imponente di quello vero

[lespaul]

Rivisto poco tempo fa e, almeno per me, non ha perso nulla del suo fascino. Un grande sceneggiato che da piccolo mi fece perdere la testa per lei, Janet Agren
Curiosità: il castello che si vede è quello di Nerola, alle porte di Roma, già proprietà degli Orsini. Lo sceneggiato infatti, è quasi tutto girato nel Lazio; la stessa residenza di Don D'Agrò è in realtà, Villa Parisi a Frascati, e così via.