Quando lo vidi fu il terrore della mia infanzia, senza se e senza ma. Quella stessa notte non riuscii a prendere sonno tranquillamente.
Ora che l'ho rivisto recentemente dico che è un capolavoro, una delle vette assolute della televisione italiana.
I personaggi, le ambientazioni, i paesaggi della campagna toscana, sono resi ancora più affascinanti dal bianco e nero.
E ancora: la recitazione degli attori, in stile forse più " teatrale " che cinematografico, ma ugualmente di grande spessore.
Nino Castelnuovo che si destreggia a meraviglia tra i misteri della trama, con un'aria sorniona e stralunata, quasi come se volesse prendere per i fondelli tutto e tutti
, anche se bonariamente. Si capisce che Castelnuovo si è divertito a girare questo sceneggiato...
Daria Nicolodi...bravissima, una carica drammatica non comune nell'interpretazione di un personaggio enigmatico.
E poi ancora Luciana Negrini, Mico Cundari, e anche il divo degli anni 40, Massimo Serato, anche se in una specie di cameo.
Memorabili alcuni momenti, con la scioccante apparizione di un personaggio a cavallo nella notte, o con angoscianti trame girate in interni, fino al finale, roboante e clamoroso, che però, forse, poteva essere fatto con più cura.
Questo sceneggiato segue idealmente " Il segno del comando ", che però personalmente non ricordo ( era il 1971 ed ero troppo piccolo ).
