Lucio Dalla

[nick'61]

Malgrado la carriera del cantautore bolognese si sia dipanata su più decenni, è innegabile l'importanza dei '70 sulla sua produzione addirittura per alcuni la migliore sotto il profilo qualitativo.
Non vi pare?

[Supersonic]

Sul finire del decennio raggiunse il grande successo con gli album: "Come è profondo il mare" e "Lucio Dalla". In precedenza si era reso popolare con canzoni come "4-3-1943", "Fumetto", "Piazza Grande",", "Itaca", "Sylvie", "La casa in riva al mare" e "Nuvolari".

[Mauro Tozzi]

Aggiungiamo anche "Nuvolari":

[Alias]

Sono particolarmente affezionato a "Fumetto".
Il pezzo è del 1969, ma fu usato come sigla della trasmissione "Gli eroi di cartone" andata in onda, se non erro, nel 1970.

[Insight]

Alcune canzoni di Lucio Dalla sono tra le mie preferite in assoluto...Ad es. "L'anno che verrà": oggi (ma proprio oggi, adesso mentre sto scrivendo ) più che mai attuale...

Oltre a ciò, Dalla mi fa ricordare quando andavo in quinta elementare (1979-80) e in una classe che era vicina alla mia, la maestra (molto moderna) aveva permesso agli alunni di attaccare un poster di Lucio in classe

Così, durante il riposo, i ragazzini di questa classe ci invitavano, tutti orgogliosi, a vedere il loro poster di Lucio Dalla, che faceva bella mostra in mezzo alle carte geografiche dell'Italia e dell'Europa

Era una bella immagine del periodo "Ma cosa fanno i marinai", il Dalla per me più "classico": quello col berretto nero di lana, per intenderci.

Eh, bei tempi e bei ricordi per me; anche per questo quando l'anno scorso Dalla, purtroppo, se n'è andato, mi è scesa una lacrimuccia...

[galerius]

Anche a me era molto simpatico.
Oltre naturalmente alla canzone culto d'ordinanza per noi settantiani - Fumetto - e a 4 marzo 1943 la prima a colpirmi davvero fu Com'è profondo il mare. Ascoltandola capii che Dalla era un grande poeta, non solo un musicista di prim'ordine.

[Betelgeuse]

Gli anni 70 sono stati i migliori per Lucio Dalla, non c'è dubbio. E nel nostro decennio, Lucio ha anche ulteriormente sviluppato le sue grandi doti di polistrumentista, che ne hanno fatto la risposta italiana a Phil Collins.
Molto importanti le collaborazioni ( Ron, De Gregori, Roversi ), importantissimi per la sua crescita professionale, anche se c'è da dire che è proprio lui che ha dato maggiormente agli altri, in fatto di inventiva, di fantasia, di dimestichezza.
I suoi albums dei 70 sono contraddistinti da un inesorabile innalzamento, man mano, in termini di qualità, e direi che, almeno per quanto riguarda la sua vicenda artistica globale, la parola " genio " in questo caso non è abusata.
Certo, alcuni testi, alcuni arrangiamenti non sono facilmente assimilabili, ma questo non sposta di una virgola il contributo incalcolabile dato alla musica italiana.

[Mauro Tozzi]

Una cover di L'anno che verrà eseguita da un'interprete insospettabile, nientemeno che Cristina D'Avena (comunque anche Dalla cantò la sigla di un programma di cartoni... ):

[lisa jean]

Senza dubbio, un grande. Anch'io ritengo che la parte più pregevole della sua comunque sempre valida produzione sia rappresentata dai lavori realizzati nei Settanta: dagli inizi del decennio ( con l'imprescindibile "Storie di casa mia"), alla significativa collaborazione con Roversi (di questo periodo, ricordo benissimo un servizio su "Sorrisi e canzoni" in cui Lucio era vestito come un automobilista dei primi del secolo, credo in concomitanza con un programma Rai trasmesso), alla gloriosa conclusione di "Com'è profondo il mare" e "Lucio dalla".

[Mauro Tozzi]

Ogni volta che leggo o sento parlare di Tazio Nuvolari, mi si accende automaticamente il juke-box che ho nella testa e parte subito la canzone di Dalla...