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Antonello Venditti

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ataru
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Re: Antonello Venditti

Messaggio da ataru »

Il Venditti degli anni settanta non mi dispiaceva ma nei decenni successivi è diventato insopportabile, almeno a parer mio. Troppo ruffiano e commerciale, per non parlare di certi riff e giri armonici presenti in alcune sue canzoni, bellamente copiati da altri artisti. Oltre a questo non ho mai creduto alle sue fedi tanto sbandierate, nè quella politica (ostentata nei settanta ma quasi del tutto rimessa nel fodero successivamente), nè quella calcistica, mi ha sempre dato l'impressione di uno sempre pronto a cavalcare l'onda pur di accattivarsi più pubblico possibile; mi perdonino i suoi fans ma io la vedo così. :ninja:
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andrea12
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Re: Antonello Venditti

Messaggio da andrea12 »

ataru ha scritto:Il Venditti degli anni settanta non mi dispiaceva ma nei decenni successivi è diventato insopportabile, almeno a parer mio. Troppo ruffiano e commerciale, per non parlare di certi riff e giri armonici presenti in alcune sue canzoni, bellamente copiati da altri artisti. Oltre a questo non ho mai creduto alle sue fedi tanto sbandierate, nè quella politica (ostentata nei settanta ma quasi del tutto rimessa nel fodero successivamente), nè quella calcistica, mi ha sempre dato l'impressione di uno sempre pronto a cavalcare l'onda pur di accattivarsi più pubblico possibile; mi perdonino i suoi fans ma io la vedo così. :ninja:

Ci sono due o tre canzoni di Venditti abbastanza carine che risalgono agli anni 70... tante quante quelle carine di Drupi.
Certamente è stato un furbone che è riuscito a riciclarsi nei decenni cavalcando la parte dell'impegnato sociale. E' un ruolo che paga sempre e che non richiede tanta difficoltà nell'immedesimarsi...
Uno studente universitario, che a fine anni 60 si definiva tanto povero da non avere i soldi per la benzina dell'auto regalata dalla nonna, non è credibile se vuole far credere di non essere soddisfatto della società che tanto agio ha dato a lui e famigliari.
Suo padre chi era ? E gli zii ?.. Certamente non operai FIAT come il papà di Rita Pavone.
Una famiglia dove i regali ai nipoti universitari degli anni 60 erano le automobili non è il giusto contesto per dare credibilità ad eventuali esponenti dediti a raccontare quello di cui non hanno mai avuto esperienza. Cioè lavorare e vivere da proletari.
Nato ricco.. vissuto da ricco.. e diventato radical chic.. quanta banalità ed ipocrisia.
Mi domando perché non ci sia mai stato un partito di sx in Italia che abbia ufficialmente rinnegato l'appoggio "intellettuale" degli artisti ricchi.
A cosa serviva l'appoggio al partito comunista di miliardari come Gianni Morandi o di Milva o Venditti ?
Per carità.. c'era il rischio di rimanere fuori dal ricco giro delle feste dell'unità.. per i soldi che puzzano si può sempre tapparsi il naso..
Almeno De Andrè giocava a fare il fricchettone dopo aver passato infanzia e giovinezza circondato dai camerieri con i guanti bianchi che gli versavano il brodo caldo con il mestolo d'argento.
Questi sono i ricordi che hanno plasmato per sempre De Andrè... l'agio e la ricchezza...
A 20 anni si può solo far finta di rinnegare il proprio vissuto da ricco..salvo che non si riesca veramente a regalare tutto ai poveri.. cosa che De Andrè non ha mai fatto .. E poi perché avrebbe dovuto farlo ? Mica era scemo

Domanda: Oggi qualche "artista" potrebbe ancora prendere per i fondelli le persone mai cresciute mentalmente.. quelle che a 40-50-60 anni giocano ancora fare i rivoluzionari progressisti ?
Ops.. abbiamo freschi gli esempi dei Grillini e delle sardine razzolate dai Benetton con tanto di cane alla fotografia.


Gli artisti dovrebbero limitarsi a fare gli artisti...


PS.. E' chiaro che da buon Veneto io sono al 100% per l'autonomia ( l'indipendenza mi attira ma con delle perplessità ) che serve per responsabilizzare la gestione del territorio. La Sicilia spreca le sue risorse ( regali da Roma) per soddisfare solo i bisogni ingordi degli amministratori locali. Chiudendo il rubinetto cambierebbero anche loro diventando più responsabili.. a partire dal semplice cittadino.
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Re: Antonello Venditti

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I comizi della Lega li puoi fare da un'altra parte. E comunque Venditti non era affatto ricco, ma di famiglia medio borghese, figlio di un funzionario pubblico e di un'insegnante, non erano miliardari.
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Re: Antonello Venditti

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andrea12 ha scritto:
ataru ha scritto:Il Venditti degli anni settanta non mi dispiaceva ma nei decenni successivi è diventato insopportabile, almeno a parer mio. Troppo ruffiano e commerciale, per non parlare di certi riff e giri armonici presenti in alcune sue canzoni, bellamente copiati da altri artisti. Oltre a questo non ho mai creduto alle sue fedi tanto sbandierate, nè quella politica (ostentata nei settanta ma quasi del tutto rimessa nel fodero successivamente), nè quella calcistica, mi ha sempre dato l'impressione di uno sempre pronto a cavalcare l'onda pur di accattivarsi più pubblico possibile; mi perdonino i suoi fans ma io la vedo così. :ninja:

Ci sono due o tre canzoni di Venditti abbastanza carine che risalgono agli anni 70... tante quante quelle carine di Drupi.
Certamente è stato un furbone che è riuscito a riciclarsi nei decenni cavalcando la parte dell'impegnato sociale. E' un ruolo che paga sempre e che non richiede tanta difficoltà nell'immedesimarsi...
Uno studente universitario, che a fine anni 60 si definiva tanto povero da non avere i soldi per la benzina dell'auto regalata dalla nonna, non è credibile se vuole far credere di non essere soddisfatto della società che tanto agio ha dato a lui e famigliari.
Suo padre chi era ? E gli zii ?.. Certamente non operai FIAT come il papà di Rita Pavone.
Una famiglia dove i regali ai nipoti universitari degli anni 60 erano le automobili non è il giusto contesto per dare credibilità ad eventuali esponenti dediti a raccontare quello di cui non hanno mai avuto esperienza. Cioè lavorare e vivere da proletari.
Nato ricco.. vissuto da ricco.. e diventato radical chic.. quanta banalità ed ipocrisia.
Mi domando perché non ci sia mai stato un partito di sx in Italia che abbia ufficialmente rinnegato l'appoggio "intellettuale" degli artisti ricchi.
A cosa serviva l'appoggio al partito comunista di miliardari come Gianni Morandi o di Milva o Venditti ?
Per carità.. c'era il rischio di rimanere fuori dal ricco giro delle feste dell'unità.. per i soldi che puzzano si può sempre tapparsi il naso..
Almeno De Andrè giocava a fare il fricchettone dopo aver passato infanzia e giovinezza circondato dai camerieri con i guanti bianchi che gli versavano il brodo caldo con il mestolo d'argento.
Questi sono i ricordi che hanno plasmato per sempre De Andrè... l'agio e la ricchezza...
A 20 anni si può solo far finta di rinnegare il proprio vissuto da ricco..salvo che non si riesca veramente a regalare tutto ai poveri.. cosa che De Andrè non ha mai fatto .. E poi perché avrebbe dovuto farlo ? Mica era scemo

Domanda: Oggi qualche "artista" potrebbe ancora prendere per i fondelli le persone mai cresciute mentalmente.. quelle che a 40-50-60 anni giocano ancora fare i rivoluzionari progressisti ?
Ops.. abbiamo freschi gli esempi dei Grillini e delle sardine razzolate dai Benetton con tanto di cane alla fotografia.


Gli artisti dovrebbero limitarsi a fare gli artisti...


PS.. E' chiaro che da buon Veneto io sono al 100% per l'autonomia ( l'indipendenza mi attira ma con delle perplessità ) che serve per responsabilizzare la gestione del territorio. La Sicilia spreca le sue risorse ( regali da Roma) per soddisfare solo i bisogni ingordi degli amministratori locali. Chiudendo il rubinetto cambierebbero anche loro diventando più responsabili.. a partire dal semplice cittadino.
Sottoscrivo in toto. Personalmente non coltivo istanze politiche nè tantomeno lo farei su questo forum ma sono d'accordo sul fatto che molti artisti abbiano a volte cavalcato l'onda "politica" pur di ottenere maggiori consensi e lo dico perchè quando lo fanno quasi sempre le conseguenze sono nefaste, almeno secondo me. Un esempio illuminante è Nanni Moretti, come già dissi a suo tempo: lui non ha mai nascosto di essere di sinistra e fin qui tutto ok perchè questa è la sua opinione e lui ha tutto il diritto di averla, il problema è nato quando si è apertamente schierato e ha cominciato a fare comizi, girotondi, film su ordinazione (Il Caimano), etc.; ecco, a quel punto secondo me si diventa poco credibili a prescindere dalla sponda politica e lo dice un morettiano di vecchia data. Tornando a Venditti, personalmente l'ho spesso giudicato un ruffiano ma non certo per la sponda politica, semplicemente perchè, come dice giustamente Andrea gli artisti devono fare gli artisti e stop. :ninja:
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Re: Antonello Venditti

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Ma che significa "gli artisti devono fare gli artisti"? Ma dai, per piacere...la Canzone d'autore, impegnata, politica, esiste da tempo immemorabile... E Joan Baez, allora? E Bob Dylan?

L'arte può avere - e da sempre ha avuto - anche una funzione politica, di impegno sociale e civile... Persino la Divina Commedia è un'opera poetica, ma anche politica. Vogliamo dire che Dante non era un vero artista?
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Re: Antonello Venditti

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Insight ha scritto:Ma che significa "gli artisti devono fare gli artisti"? Ma dai, per piacere...la Canzone d'autore, impegnata, politica, esiste da tempo immemorabile... E Joan Baez, allora? E Bob Dylan?

L'arte può avere - e da sempre ha avuto - anche una funzione politica, di impegno sociale e civile... Persino la Divina Commedia era un'opera poetica, ma anche politica. Vogliamo dire che Dante non era un vero artista?
Spero che non vorrai mettere sullo stesso piano la levità di Joan Baez o di Bob Dylan con Venditti, per non parlare di Dante. Forse non hai ben compreso il senso di alcuni interventi. Un artista può benissimo avere le sue idee politiche (ci mancherebbe, è un suo sacrosanto diritto...) ma quando le sbandiera con troppa insistenza oppure non perde occasione per frequentare raduni di pubblico politici allora mi viene il sospetto che lo stia facendo apposta per accattivarsi una certa ulteriore fetta di pubblico e quindi mi diventa poco credibile. Come mai nei settanta Venditti era comunista duro e puro e poi nei decenni successivi certe sue convinzioni sono state molto meno (o forse per niente) ostentate ? Per questo personalmente ritengo che un artista dovrebbe essere superiore a questo e mai cadere in certi trabocchetti perchè certe cose hanno vita breve, è un pò come seguire le mode: magari li per li acquisti una maggiore popolarità forse ma quando la moda finisce tu affondi con essa.
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Re: Antonello Venditti

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Allora, primo: non scrivete che "gli artisti devono fare gli artisti" perché non significa nulla, visto che anche gli artisti impegnati politicamente sono artisti.

Secondo, cosa avrebbe dovuto fare Venditti, continuare a cantare negli anni Ottanta e Novanta "meritiamo un'altra vita più giusta e libera..." e "unità per noi" e "compagno di scuola" e "le botte e le barricate e il sessantotto" e "bomba o non bomba", ecc?.

L'impegno politico corrisponde a una fase della sua vita e del suo percorso artistico. Poi questo periodo è passato, non solo per lui ma per tanti altri. Gli anni Ottanta erano gli anni del riflusso, il "privato" ha prevalso sul "politico" e l'impegno è venuto meno. In tutti, non solo in lui. Quindi?
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Re: Antonello Venditti

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Insight ha scritto:Allora, primo: non scrivete che "gli artisti devono fare gli artisti" perché non significa nulla, visto che anche gli artisti impegnati politicamente sono artisti.

Secondo, cosa avrebbe dovuto fare Venditti, continuare a cantare negli anni Ottanta e Novanta "meritiamo un'altra vita più giusta e libera..." e "unità per noi" e "compagno di scuola" e "le botte e le barricate e il sessantotto" e "bomba o non bomba", ecc?.

L'impegno politico corrisponde a una fase della sua vita e del suo percorso artistico. Poi questo periodo è passato, non solo per lui ma per tanti altri. Gli anni Ottanta erano gli anni del riflusso, il "privato" ha prevalso sul "politico" e l'impegno è venuto meno. In tutti, non solo in lui. Quindi?
Quindi sarebbe il caso di riflettere sul perchè di certi "impegni politici" ad orologeria, è così difficile da capire ? Eppure credevo di essermi spiegato abbastanza bene...; se, come tu stesso mi confermi, il buon Venditti ha visto venir meno le sue simpatie politiche di sinistra dopo i settanta, un motivo ci sarà pure, no ? Non potrebbe essere che negli ottanta la sinistra non andava più tanto di moda e quindi non gli conveniva più ? Si dice che negli anni ottanta abbia addirittura sbandierato simpatie socialiste (sic !). In certe condizioni è obiettivamente difficile pensare che non lo faccia per convenienza personale, dai...; a me personalmente ha sempre dato l'impressione di essere uno che lo fa per questo, è un parere personalissimo ma io la vedo così.
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Re: Antonello Venditti

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Forse nel personale su certe cose avrà cambiato opinione, ma non mi risulta che si sia impegnato come artista politico con altre bandiere... Semplicemente non ha più cantato canzoni impegnate, s'è messo a cantare d'amore in maniera frivola, amen.

Ci sono fior di giornalisti che erano di Lotta Continua e poi sono diventati i tirapiedi del signor B...francamente prendersela con Venditti perché non è più impegnato a Sinistra, mi sembra molto ingeneroso. Lui poi è soltanto un cantautore, non ha mai avuto la responsabilità che può avere un giornalista-opinionista-intellettuale, che all'improvviso cambia casacca...
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Re: Antonello Venditti

Messaggio da andrea12 »

Insight ha scritto:Forse nel personale su certe cose avrà cambiato opinione, ma non mi risulta che si sia impegnato come artista politico con altre bandiere... Semplicemente non ha più cantato canzoni impegnate, s'è messo a cantare d'amore in maniera frivola, amen.

Ci sono fior di giornalisti che erano di Lotta Continua e poi sono diventati i tirapiedi del signor B...francamente prendersela con Venditti perché non è più impegnato a Sinistra, mi sembra molto ingeneroso. Lui poi è soltanto un cantautore, non ha mai avuto la responsabilità che può avere un giornalista-opinionista-intellettuale, che all'improvviso cambia casacca...
Ci vuole coraggio definire fior di giornalisti i leccapiedi...

Insight o ci sei o ci fai.. per non renderti conto che ognuno può predicare quello che gli pare ed eventualmente perdere la credibilità e meritarsi le critiche ?.. Uno ricco che pontifica con slogan marxisti degni del liceale ritardato anni 60-70 non è coerente e soprattutto è contradittorio.. E tutto quello che viene costruita su una premessa contradittoria è fuffa...Detto questo ci sono due situazioni.
Uno non è intelligente da non accorgersi della propria contraddizione....ed ha una colpa mitigata dal suo scarso intelletto ( può essere ricco per meriti non suoi.. visto la scarsa intelligenza )... oppure è intelligente ( e ricco per meriti suoi e di famiglia ) e consapevole di voler solo prendere in giro chi non si accorge della sua contraddizione.
Solo gli idioti ( che non diventano mai ricchi se non vincendo al lotto o per fortuna famigliare) ed i buontemponi tenterebbero di costruire qualcosa su una premessa palesemente falsa.. ovvero far credere di essere marxisti scendendo dalla Rolls..
Dunque uno come Venditti ( ed altri ricchissimi artisti ) prende solo in giro e dimostra poco rispetto per le persone. Un ricco radical chic perfino maleducato.
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