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Weather Report

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egalli
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Iscritto il: gio 11 gen 2018, 17:41

Weather Report

Messaggio da egalli »

Salve a tutti,
mi sembra che di questo gruppo seminale non si sia parlato in dettaglio, e questo in effetti è un peccato. I Weather Report hanno rappresentato un'evoluzione dell'esperienza di jazz elettrico cominciata sul finire degli anni 60 da Miles Davis (ma non solo....), inglobando nella loro storia molti elementi differenti (black music, soul, funky, ma anche free e suggestioni etniche) in un coacervo meraviglioso e inimitabile. Per tutti coloro che magari avessero voglia di approfondire, provo a elencare quelli che per me sono i loro momenti fondamentali della loro storia durata per tutti i 70 e continuata per buona parte degli anni 80.
Nucleo fondamentale sono ovviamente il pianista Joe Zawinul ed il sassofonista Wayne Shorter entrambi transfughi dal gruppo di Davis, contornati via via da un numero impressionante di talenti, gente che ha ridisegnato buona parte della musica di stampo afro-americana degli ultimi 40 anni.
Comincio col dire che per me dei WR non c' nulla che non sia imprescindibile. Insomma sono come il maiale dove non si butta via niente :)

PRIMO PERIODO

1971 - Weather Report
1972 - I Sing the Body Electric
1972 - Live in Tokyo
1973 - Sweetnighter

Il primo periodo che può essere ricondotto almeno fino alla fuoriuscita di Miroslav Vitous (basso) dal gruppo è quello di maggior ricerca dove Zawinul e soci sperimentano le possibilità timbriche dell'elettronica in un contesto che tendeva a superare la visione di Miles del crossover tra generi.
In questo periodo la musica tende a non avere una struttura definita spandendosi e contraendosi tra spazi dove è la ricerca timbrica e gli aspetti legati alla dinamica tra le parti e gli strumenti, a dominare sulla struttura armonica (spesso di stampo modale). La musica prende corpo in una dimensione onirica,
dove la ritmica è soprattutto contrappunto e mai sfondo tra le parti. Periodo magico, musica magica, e tanta pazienza di ascolto per chi non è avvezzo alla ricerca timbrica (ma ampiamente ripagati dal godimento semplice e puro).

SECONDO PERIODO

1974 - Mysterious Traveller
1975 - Tale Spinnin
1976 - Black Market

Il periodo di passaggio tra la prima fase e quella straordinaria con l'avvento del bassista Jaco Pastorius. Si tende qualche volte a considerare come un periodo di minore intensità, ma questo è un errore. La musica si irrobustisce (si evidenziano l'arrivo di Alphonso Johnson al basso, ma anche di Chester Thompson alla batteria), il groove nero tende a farsi dominante. Mysterious Traveller è una cavalcata tra funky, suggestioni africane, soul sottotraccia. Tale Spinnin' (il meraviglioso Tale Spinnin') e implacabile nell'alternanza mai banale tra furori funky e aperture liriche, e Black Market rappresenta la porta verso il futuro. L'africa certo, ma anche e soprattutto musica come creatività pura, luogo di incontro di tutte le musiche afroamericane, astronave in partenza verso galassie inesplorate. Black Market è imprescindibile perchè è la risposta a chi chiedeva o cercava un luogo comune, una casa comune in uno spazio sonoro che da Stevie Wonder arriva fino a Sun Ra. E' il momento dell'arrivo di Pastorius...

TERZO PERIODO

1977 - Heavy Weather
1978 - Mr. Gone
1979 - 8:30
1980 - Night Passage
1982 - Weather Report

Si tende a considerare giustamente i Weather Report del periodo con Pastorius quello di maggior vena creativa e dei migliori risultati anche in termini di vendita. Il talento del più grande bassista che sia mai apparso su questa terra non poteva spostare non gli equilibri. Il gruppo per la prima da duocentrico (Zawinul-Shorter) diventa tricentrico.
E' il periodo questo della grande consacrazione del successo planetario dell'ingresso nel firmamento della musica. E' il periodo di Jaco, ma anche della semplificazione della proposta (per quanto semplificazione sia una parola forse inappropriata nel mondo sonoro dei Weather), dove lo sguardo si sofferma su contesti più funky e godibili ma mai banali. In questo senso il controverso Mr.Gone attirò molte critiche, ma andare a riascoltarlo oggi si scoprono idee con cui ci si possono fare 30 albums. Quello che stupisce è sempre e soprattutto il contesto timbrico unico ed inimitabile, la fusione tra tastiere e il sax (usato continuamente in maniera eterodossa), su una base dal groove micidiale. Jaco, Peter Erskine (batteria), Bob Thomas Jr. Manolo Badrena, Alex Acuna (batteria e percussioni), sono nomi che fanno venire i brividi per il livello tecnico, e Zawinul seppe metterli insieme, e come l'allineamento dei pianeti, abbiamo avuto per un attimo la fortuna di sentirli tutti insieme.... Il mio favorito? Night Passage ma solo di una spanna sopra del disco dal vivo 8:30. Da infarto anche la prima facciata del Weather Report dell'82.
La sequenza Volcano fo Hire-Current Affairs-N.Y.C. restituisce una visione della modernità della vita urbana di rara profondità ed efficacia (forse solo il Mingus di Pythecantropus Erectus c'era riuscito così bene....)

QUARTO PERIODO

1983 - Procession
1984 - Domino Theory
1985 - Sportin' Life
1986 - This Is This

Il periodo meno fortunato inteso come creatività. Ma siccome si parla dei Weather Report siamo sempre mille anni avanti rispetto a tutto il resto.... La partenza di Pastorius (sostituito dal bravo ma nulla più che volenteroso Victor Bailey) riduce il tasso creativo della squadra, ma meraviglie sono sparse anche tra questi solchi, fino alla fine, fino alla stretta di mano tra Zawinul e Shorter nella copertina interna di This Is This. La stretta di mano che è anche un addio definitivo, a chiusura di una parabola artistica inimitabile e per questo assolutamente unica.
A me piacciono questi un pò pallidi Weather di fine epoca ma se dovessi scegliere forse andrei su Procession e Sportin' Life per la gioia che sanno esprimere anche nella malinconia della fine di un'epoca.

Ciao
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Whiteshark
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Re: Weather Report

Messaggio da Whiteshark »

Il gigantesco limite dei WR, perlomeno leggendo la bellissima biografia di Wayne Shorter, era proprio nel carattere dei suoi componenti. Zawinul, rest in peace, era proprio "str...." (su questo posso dire che era sicuramente un uomo di una presunzione pari al talento, specie dopo aver letto una intervista in cui, alla domanda su quale musica ascoltasse, rispose "La mia !!"). E quasi ugualmente caratterialmente pessimo era Pastorius, carattere che tra l'altro ne determinò la tragica parabola. Leggendo come detto le note di WS, il suo progressivo "defilarsi" (lungi dall'essere manifestazione di mancanza di carisma), fu dettato dalla profonda insoddisfazione artistica conseguente al decadimento delle idee e del sound degli altri Weather Report. Zawinul e Pastorius facevano ormai a gara di smargiassate sul palco e fuori dal palco, era diventato un vacuo esibizionismo, a cui si accodò Erskine.
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Omero
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Re: Weather Report

Messaggio da Omero »

belle disamine ragazzi
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Insight
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Re: Weather Report

Messaggio da Insight »

Un gruppo per palati (rectius, orecchi) molto fini, che infatti io non sono mai riuscito a comprendere :)
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie
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Supersonic
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Re: Weather Report

Messaggio da Supersonic »

Di questo gruppo ho gli album "I sing the body electric" e "Heavy weather", dischi che mi piacciono molto.
All'epoca ricordo numerosi ascolti radiofonici di loro brani tratti da "Sweetnighter" e "Mysterious traveller". In riferimento al gruppo, penso sia meritevole di citazione anche "Native dancer" (Wayne Shorter featuring Milton Nascimento - 1975)
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Whiteshark
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Re: Weather Report

Messaggio da Whiteshark »

"I sing the body electric" è un disco strepitoso, un capolavoro assoluto. Mi piace moltissimo ascoltarlo mentre leggo.
Remember:

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