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Atom heart mother

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ataru
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Atom heart mother

Messaggio da ataru »

Primo disco dei Pink Floyd del Decennio: capolavoro assoluto o disco interlocutorio ? Progressive, rock sinfonico o cosa ? La parola agli amici del forum. :geek:
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Supersonic
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Re: Atom heart mother

Messaggio da Supersonic »

Penso che sia uno degli album fondamentali dei Pink Floyd. L' ascoltai per la prima volta ad anni di distanza dall' uscita. Fui molto impressionato dalla suite ed apprezzai molto anche "If". Se non ricordo male, i testi tradotti vennero pubblicati sul settimanale "Ciao 2001", nella rubrica "Sotto le note" a cura di Fiorella Gentile.
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ataru
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Re: Atom heart mother

Messaggio da ataru »

Il punto focale del disco è senz'altro la suite omonima anche se il resto non è certo di qualità meno elevata. A distanza di anni, David, nel riparlare della genesi dell'opera, mise in luce il fatto che purtuttavia in quel periodo il quartetto era in una fase un pò pigra e che spogliata dai cori e dalle pomposità orchestrali, Atom Heart Mother sembrava, a detta di Gilmour, "...un tema da film western con sequenza d'accordi...". Va comunque indubbiamente riconosciuto il giusto merito a Ron Geesin, autore della magniloquente overture ed al grande Alan Parsons, qui alla prima collaborazione con i Floyd. Riguardo il lato b (sto parlando ovviamente di vinile, siamo o non siamo settantiani ? em_biggrin) è difficile dire quale sia la migliore anche se ho sempre amato moltissimo Summer '68 di Wright (R.I.P.) e Alan's Psychedelic Breakfast, pezzo, a parer mio, persino sottovalutato a volte. em_band
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aleprog
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Re: Atom heart mother

Messaggio da aleprog »

Concordo, Summer 68 forse la più bella del lato B (non perchè ricorda la prima estete della mia esistenza :) ). Per la suite ottimo inzio e ottima fine, parti centrali un po' meno riuscite
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ataru
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Re: Atom heart mother

Messaggio da ataru »

aleprog ha scritto:Concordo, Summer 68 forse la più bella del lato B (non perchè ricorda la prima estete della mia esistenza :) ).
Ho sempre considerato Wright un musicista molto dotato, anzi del quartetto era forse quello con il senso della melodia più spiccato; peccato che la sua indole un pò pigra lo abbia in parte penalizzato, oltre ai ben noti "problemi" di convivenza con Waters, da un certo punto in poi. :ninja:
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Moonchild
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Re: Atom heart mother

Messaggio da Moonchild »

Sicuramente un capolavoro.Penso che sia molto difficile collocare quest'album .Certo la lunghezza del brano ci porta a pensare che sia progressive,le parti orchestrali un rock sinfonicoma personalmente lo colloco a se stante:Sicuramente ha aperto molte strade ,forse paragonabile a " 20 century..." dei King Crimson.
Un miscuglio ben confezionato di psichedelia,ballate,cori da (azzardo un po )New Age :? La grande idea di
"Alan Psychedelic Breakfast" emozioni sonore di oggetti di tutti i giorni ,e qui si sente la mano di Ron Geesin, che i Pink Floyd riprenderanno poi in " Money" o " Time" e in diversi altri brani.
Per concludere personalmente lo colloco a se stante e come piattaforma per un progressive da li a venire.

em_bye
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Whiteshark
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Re: Atom heart mother

Messaggio da Whiteshark »

Disco strano, a volte mi sembra splendido, a volte non riesco ad ascoltarlo tutto. Anche se debole, "If" rimane la mia preferita.
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Re: Atom heart mother

Messaggio da Betelgeuse »

Secondo me i capolavori dei Pink Floyd sono altri.
Atom heart mother ( buon disco, anche se fin troppo pompato ) è inferiore a Saucerful Of Secrets, a Wish You Were Here, allo stesso The Wall ( ripulito però da certi pezzi i-n-a-s-c-o-l-t-a-b-i-l-i :mrgreen: ), al sottovalutatissimo Momentary Lapse Of Reason, mentre con il meraviglioso The Piper At The Gates Of Dawn il confronto è chiuso in partenza...
Con gli altri se la può giocare ;)
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ataru
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Re: Atom heart mother

Messaggio da ataru »

Sempre a proposito di Summer '68, pare che "Endless river", disco dei Pink Floyd in uscita il prossimo 10 Novembre (già considerato un omaggio a Richard Wright), conterrà un pezzo intitolato Autumn 68 !!... E' da considerarsi un seguito del pezzo scritto da Wright e contenuto nel disco oggetto del presente topic ? Ai posteri l'ardua sentenza...; comunque, e sia detto per inciso, è davvero strano trovarsi a dover constatare come il buon Richard abbia avuto molti più riconoscimenti al suo talento dopo aver lasciato questo mondo piuttosto che prima, eppure non era tanto difficile capire che l'ago della bilancia del Pink Floyd Sound era lui. em_innocent
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barbatrucco
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Re: Atom heart mother

Messaggio da barbatrucco »

Totalmente d'accordo Ataru, l'apporto di Wright era fondamentale.
Era un po' come fosse il "respiro" nella musica floydiana: non ci fai caso, perché è un fatto naturale, ma è indispensabile.
E in attesa del nuovo lavoro, eccoci qui a parlare di un classico che, come giustamente avete scritto, apre anche cronologicamente, ma non solo, gli anni '70.
Il precedente Ummagumma, uscito nel tardo 1969, chiuse anche sul piano musicale i loro primi anni e la precedente decade, ma allo stesso tempo fu un ponte col nuovo Decennio e si può, anzi, già considerare un disco settantiano, soprattutto in rapporto alla prima metà del periodo (e lo stesso si può dire di molta musica, non solo floydiana, di quegli ultimi anni '60).
Atom Heart Mother segna un'altra tappa (si potrebbe dire un salto di qualità) nelle ambizioni artistiche, e malgrado i Floyd non ne saranno mai pienamente soddisfatti e abbiano avuto bisogno del contributo di Ron Geesin, che sudò sette camicie per far quadrare la celebre suite, resta forse non un capolavoro, in quanto per certi versi disco a sé stante (sia nella loro produzione sia nel rock in generale, come ha scritto Moonchild) ma di sicuro una pietra miliare della loro carriera e della moderna musica popolare.
E' un disco che amo riascoltare di tanto in tanto e che ha la capacità di trasportarmi in una dimensione che descriverei come "sospesa", non propriamente "onirica" ma surreale, come quella di un paesaggio bucolico in cui si stagliano improvvise, in qualche angolo, costruzioni di sapore industriale stile "Centre Pompidou", mentre in lontananza si intravedono contadini e fattori dall'abbigliamento vagamente futuristico, più che campagnolo.
Ciò è vero soprattutto per la suite, ma anche, passando all'altro lato, If, coi suoi sporadici e quasi impercettibili ronzii bizzarri e il testo lievemente inquietante, contribuisce a questa atmosfera.
Summer '68 è un giro in carrozza in una magniloquente e pastorale vallata in cui si diffondono echi di musica classica, jazz e dei Beach Boys meno frivoli (un'influenza, questa, percepibile nei primi anni e di cui, forse, questo brano è l'ultimo esempio o quasi) e una melodia direttamente imprestata dai canti del maggio parigino, come suggerisce il titolo, anche se il testo sembra piuttosto parlare di un amore breve e fuggevole.
Fat Old Sun si allontana ancor più da visioni avveniristiche ed è una tipica ballata country/folk dai toni qua e là ecclesiali e ancora una volta pastorali, chiusa da un assolo quasi hendrixiano.
Alan Psychedelic Breakfast e da un lato il trionfo di Wright, e dall'altro una fantastica "chiusa" che gioca sull'alternanza tra i suoni più banali della quotidianità domestica e uno stile di nuovo classicheggiante, ma più rassicurante e privo della pomposità della suite a traino dell'album.
E infine la copertina, come del resto il titolo, rendono meravigliosamente queste sensazioni, e a questo proposito voglio raccontarvi un piccolo aneddoto personale.
Pochi anni fa, una mattina, avevo dovuto recarmi per lavoro in una località di montagna, comunque raggiungibile in auto senza troppo disagio. Al ritorno, uscendo dal paese e discendendone la strada di collegamento, decisi di inserire nel mangianastri proprio Atom Heart Mother: data la bella stagione, avevo i finestrini aperti, e quando il brano era ormai lanciato, a un volume sostenuto ma senza esagerare, mi resi conto che da ambo i lati della strada, sui prati che la costeggiavano e tra le rocce, c'erano dei piccoli gruppi di mucche che mi guardavano, con la loro espressione fissa e curiosa, quasi beffarda e inquisitoria, mentre con andatura lenta e solenne come la musica scendevo il monte, una curva dopo l'altra. Credo di non aver mai più provato, né prima né dopo, la precisa sensazione di aver attraversato la copertina di un disco e di esserci finito dentro, e per un attimo ho pensato che non stavo percorrendo delle curve con la mia auto, ma di trovarmi seduto dentro la testina di un giradischi, attraversando i solchi di uno delle opere più iconiche dei Pink Floyd...
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Ultima modifica di barbatrucco il lun 31 ago 2015, 10:10, modificato 1 volta in totale.
Resta di stucco, è un barbatrucco!
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