Campionato di calcio di serie A 1969-70

[Betelgeuse]

Positiva la stagione dell'Inter, che al secondo posto in campionato, aggiunge una semifinale in Coppa delle Fiere, in pratica la futura Coppa UEFA.
La squadra è al secondo anno della gestione del Presidente Ivanoe Fraizzoli, subentrato al Presidente dei grandi trionfi, Angelo Moratti.
Mentre per la panchina si provvede con Heriberto Herrera, già allenatore della scudettata Juventus del 1966-67.
La squadra è praticamente la stessa, con poche differenze, rispetto all'Inter euromondiale di metà decennio, con alcune differenze, come la presenza del fortissimo centravanti Boninsegna, e la partenza di alcuni elementi come Domenghini. La squadra riesce a trovare un giusto mix tra esperienza e qualche sprazzo di novità. L'andazzo, tra l'altro, continuerà con grandi risultati, dato che la stagione successiva vincerà lo scudetto.
In questa non riesce a tenere il passo del Cagliari, a causa di alcune sconfitte, soprattutto nel girone di andata, ma con caparbietà conquista comunque il simbolico piazzamento del secondo posto in classifica, riemergendo in qualche modo dopo un paio di stagioni anonime e piatte.

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Tutto sommato di buon livello il campionato della Juventus.
Comincia, tra l'altro, a delinearsi l'ossatura di quella squadra che negli anni 70 vincerà diversi scudetti: infatti Furino, Morini, Cuccureddu, Marchetti e l'astro nascente, il giovanissimo Anastasi, vanno a completare una rosa composta da veterani come Haller, Del Sol, Salvadore, Castano, Leoncini, solo per citare alcuni.
Non c'è più da tempo Omar Sivori, indubbiamente il giocatore più rappresentativo della storia juventina degli ultimi 10 anni, e neppure l'eclettico Cinesinho.
La squadra cambia dunque pelle, con un ringiovanimento per la verità graduale e moderato, che permette di disputare un torneo di buon livello, in cui riesce spesso ad avvicinare il Cagliari, fino ad arrivare ad un solo punto, e mancando l'appuntamento con la vittoria nello scontro diretto a Torino, finito con un pareggio per 2-2.
La squadra poi, nelle ultime tre giornate, tira i remi in barca, permettendo all'Inter il sorpasso nella conquista dell'aleatorio secondo posto.
Una buona prestazione per i bianconeri, in chiaroscuro negli anni 60, con un solo scudetto vinto in 10 anni, nel 1967, ma mai protagonisti ad alti livelli nel resto del decennio.
Il ringiovanimento graduale ma costante, porterà i suoi frutti a cominciare dallo scudetto 1971-72, vinto tra lo stupore generale, avendo la meglio sulle milanesi, allora favorite.

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[Quickdraw]

Dici bene sui bianconeri di Torino, tutto sommato non ci si può lamentare visto il disastroso inizio. Carniglia non fu in grado di riassestare una squadra con diversi nomi nuovi. Quattro sconfitte nelle prime otto giornate richiedono un urgente cambio di rotta, e si ricorre a Ercole Rabitti,

responsabile del settore giovanile. In quello stesso periodo, nel mercato autunnale, arriva Cuccureddu dal Brescia.
Clicca sulla miniatura per ingrandire Alla nona giornata bisogna andare a rendere visita al formidabile Cagliari dell'ancor più formidabile Gigi Riva. La Juve ritrova un pò d'orgoglio e la quadratura del cerchio e riesce a pareggiare proprio con Cuccureddu, la rete iniziale di Domenghini.
Da quella giornata, grande sequenza, con otto vittorie consecutive, poi qualche pareggio e ancora vittorie, fino alla partita di ritorno con la capolista, a soli due punti di distacco.
Sappiamo come è andata in quella partita dell'anno, con la Juve in vantaggio e poi raggiunta e con Lo Bello che fa il bello e il cattivo tempo.
Il distacco resta di soli due punti, ma evidentemente i giocatori pagano a livello emotivo, dopo sedici risultati utili consecutivi, ti arriva la sconfitta di Firenze; ormai è finita, anche i nerazzurri effettuano il sorpasso, dopo le sconfitte di Lazio e Bari.
Comunque una stagione da protagonisti e Boniperti in quell'anno diventa amministratore delegato e consigliere tecnico, si stanno preparando le basi per tante belle imprese.

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Così come sopra evidenziato, in questo campionato c'è la migliore prestazione difensiva di tutti i tempi, con lo scudettato cagliari che subisce soltanto 11 reti in 30 partite. All'inverso c'è il poco invidiabile primato del Bari, che mette a segno soltanto 11 reti in 30 gare, stabilendo il peggiore score di tutti i tempi.
Capocannoniere di quella poco prolifica squadra è Mario Fara, con 4 reti.
Tra l'altro, ben 4 degli 11 gol, il Bari li segnerà in sole 2 partite, Bari-Brescia 2-0 alla 19a giornata e Bari-Juventus 2-1 alla 30a e ultima giornata.
Ciò significa che la squadra pugliese rimase a secco in ben 21 incontri dei 30 del torneo.