L'Olanda del "calcio totale"

[Mauro Tozzi]

Negli anni '70, la più grande rivoluzione calcistica del decennio fu senz'altro quella promossa dalla nazionale olandese guidata in campo da Johan Cruyff e in panchina da Rinus Michels, che di fatto aveva travasato in nazionale buona parte della rosa dell'Ajax vincitrice di tre Coppe dei Campioni consecutive tra il 1971 e il '73. La formula del calcio totale prevedeva che nessun giocatore ricoprisse un ruolo fisso, ma fosse capace di inventarsi difensore, centrocampista o attaccante a seconda della necessità: uno schema che stupì il mondo e che trovò la sua consacrazione ai campionati del mondo del 1974 in Germania, che, benché vinti dai padroni di casa tedeschi, furono tuttavia segnati dalle prodezze di Cruyff e soci.

[lespaul]

Nel film di Sandro Ciotti "Il Profeta del gol", dedicato proprio a Johan Cruyff, si parla abbastanza di quella nazionale e del mondiale del 1974

[nick'61]

Avrebbero meritato più di chiunque altro il titolo mondiale.

[Quickdraw]

La Germania ha uno strano primato, quello di aver impedito il coronamento mondiale di molti grandi campioni.
Ricordo la grande Ungheria di Puskas, Czibor, Kocsis, che dopo averla travolta nelle partite eliminatorie, perse incredibilmente la finale con i tedeschi.
Toccò poi alla grande Olanda di Cruyff, Neeskens, Krool, Haan, Rensembrink cedere proprio quando sembrava inarrestabile.
E la stessa sorte capitò alla grande Francia di Platini che perse la semifinale nei mondiali in Messico, impedendogli di fare il super duello contro Maradona (secondo me avrebbe vinto la Francia).
Puskas, Cruyff, Platini, Re senza corona...

[Mauro Tozzi]

Per rimarcare ancora di più la grandezza di quella squadra, basti dire che l'Olanda non si qualificava per i Mondiali dal 1938, cioè da 36 anni!

[Ximanth]

Ancora ricordo la prima volta che vidi l'Olanda esibirsi col suo calcio "totale"... Mondiali '74, Olanda-Uruguay. Una sorta di assalto di cavallette che correvano tutte verso la metà campo. E io non capivo. Non sapevo della tattica dell'off-side. Avevo già visto e ammirato -grazie a qualche sintesi- Ajax e Feyenoord. Ma una cosa simile non l'avevo mai percepita sul campo. Rammento che restai a bocca aperta, chiedendomi cosa diavolo fosse quel modo di interpretare il calcio. Dallo stupore passai a una vera a propria "cotta" sportiva nel giro di pochi giorni, complice anche la delusione per l'eliminazione dell'Italia, tanto che quando comprai il mio primo "Guerin Sportivo", un numero speciale dedicato proprio ai mondiali, non tollerai affatto le parole di Brera, che quasi derideva o -comunque- non dava credito al modulo orange... Forse i fatti accaduti in seguito potranno avergli dato ragione. Resta però il fatto che quel calcio era divertentissimo e pure bello, impreziosito com'era da singoli di altissimo valore.

[Mauro Tozzi]

Vi consiglio questo articolo tratto dal sito Storie di calcio:

http://www.storiedicalcio.altervista.or ... landa.html

[inout]

Non solo la migliore nazionale degli anni settanta ma probabilmente tra le più grandi in assoluto, pur non avendo vinto niente, crearono un nuovo modo di giocare, in parte (secondo alcuni) anticipato dal modulo del grande torino.

[Mauro Tozzi]

Fu forse uno dei pochi casi nella storia del calcio in cui gli sconfitti entrarono nel mito più dei vincitori.

[ataru]

http://calcioolandese.blogspot.it/2013/ ... glior.html