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Lauda, grave incidente al Nurburgring

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Insight
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Re: Lauda, grave incidente al Nurburgring

Messaggio da Insight »

Un racconto molto intenso di questo terribile incidente. Lauda, dunque, deve la vita a un pugno di uomini coraggiosi... E qui non voglio fare l'antipatico, ma quando penso a come è andata, mi viene sempre in mente di quando una volta, tempo prima (forse l'hai già scritto, non ho voglia di cercare, scusami ;) ) un altro pilota era morto in un incidente in pista e Lauda aveva continuato la sua corsa. E quando alla fine della gara gli avevano chiesto perché non si fosse fermato a soccorrere il suo collega, lui aveva risposto qualcosa del tipo: "Non sono pagato per fermarmi, ma per correre...".
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Whiteshark
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Re: Lauda, grave incidente al Nurburgring

Messaggio da Whiteshark »

Alla (giusta) osservazione dell'amico Insight credo sia giusto che sia lo stesso Lauda a rispondere, cosa che ha fatto nel suo libro "La mia storia", dal quale riporto il passo "incriminato":

Zandvoort 1973: fu quella tragica corsa durante la quale, alla televisione, si vide bruciare lentamente Roger Williamson. A proposito di quell'incidente vi furono molti equivoci e vorrei parlarne ancora una volta.

Io stesso fui accusato di insensibilità in occasione di quella disgrazia, come se fossi rimasto indifferente al fatto che qualcuno stava bruciando. Ma non si trattava di uno qualsiasi, bensì di un amico; io lo conoscevo bene ed ero in stretti rapporti con il suo sponsor, Tom Wheatcroft. Ci conoscevamo tutti dai tempi della Formula 3, quindi i nostri rapporti erano familiari, nulla a che vedere con i comportamenti della Formula 1.

Tre punti di vista sul medesimo incidente. Il primo puramente realistico: ottavo giro, Williamson sbandò verso sinistra in un punto veloce ma che non presentava problemi. In seguito si ipotizzò una rottura di una sospensione o una gomma forata**. La macchina aveva urtato lo steccato ed era rimbalzata verso la psita capottando più volte e arrestandosi presso il guardrail opposto con le tuote in aria.

Secondo punto di vista: David Purley, al momento dell'incidente, si trovava immediatamente dietro e capì la situazione. Frenò di colpo, accostò la vettura a bordo pista e corse verso quella di Williamson che stava già bruciando. Le fiamme non erano ancora minacciose. Purley tentò di capovolgere l'auto, ma da solo non aveva forza sufficiente. Il personale di pista ed i pompieri preferirono trattenerlo invece di aiutarlo (…). La direzione di gara non prese nessuna decisione. Nessuna bandiera rossa, nessuna interruzione. Solo la lotta solitaria da Purley trasmessa in TV.

Punto di vista di un pilota: un grosso incidente, nessuna bandiera rossa, fumo e fiamme, ed il pilota coinvolto, visibilmente illeso, che cercava di spegnere l'incendio della vettura; io non potevo rendermi conto che Purley stava cercando di salvare la vita a Williamson, perchè la seconda macchina era sul prato, fuori dal campo visivo, forse anche coperta dal fumo, non ricordo bene.

Quando poi comprendemmo che cosa era effettivamente accaduto fummo colpiti assai profondamente. Non dimenticherò mai più il viso inondato di lacrime di Tom Wheatcroft, completamente distrutto (ed anche le espressioni sul podio di Stewart, Cevert ed Hunt sono simili nds). Particolarmente svantaggiosa per noi si rivelò la discrepanza tra il campo visivo nostro e quello del pubblico televisivo: per milioni di persone continuava a svolgersi lo spettacolo di uno sport inumano in cui i coleghi, ad eccezione di Purley, non facevano nulla per salvare uno dei loro, ma continuavano a girare come automi (…). Ci si può considerare freddi ed egoisti, ma non vi era nessuno che non avrebbe tentato di strappare un collega da un'auto in fiamme. Nel caso di Roger Williamson coincisero un insieme di fattori: un servizio d'ordine inadeguato, viltà e mancanza di raziocinio, una direzione di corsa incapace ed uno scenario equivoco che impedì agli altri piloti di capire come si stavano svolgendo i fatti.

Per quanto mi riguarda, personalmente, mi è stata rimproverata pesantemente una infelice dichiarazione che rilasciai al termine della corsa. Oggi, dopo tanto tempo, posso solo dire che in quella circostanza ero lontanissimo da qualsiasi forma di cinismo o di semplice superiorità. In quegli istanti eravamo circondati da una sarabanda di giornalisti che si affollavano e spingevano e poteva quindi accadere che si abbreviasse una dichiarazione per sbarazzarsi di un reporter particolarmente insistente. Ancora oggi ricordo il GP.Olanda 1973 come uno dei giorni più deprimenti della mia carriera.

** Si era discusso all'epoca se la causa dell'incidente fosse da attribuire alla rottura della sospensione posteriore o al dechappamento di un pneumatico. Credo che la risposta sia in una foto sul web, di eccezionale qualità, credo scattata alla curva Tarzan lo stesso giro dell'incidente, in cui si vede nitidamente il pneumatico posteriore sinistro (guardando la vettura) che ha assunto una forma “oblunga” tipica della deformazione centrifuga in una gomma forata.
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Re: Lauda, grave incidente al Nurburgring

Messaggio da Insight »

Una dichiarazione frutto di nervosismo, insomma... Certo, se io volessi sbarazzarmi di un reporter o di una qualsiasi altra persona molesta, la manderei direttamente a quel paese, non me ne uscirei con una frase così brutta, che oltretutto danneggia pesantemente la mia immagine... A meno che quella frase non corrisponda esattamente a quello che penso e provo in quel momento e il nervosismo, travolgendo i miei freni inibitori, me la fa venir fuori...

Io credo che Lauda in quel momento la pensasse esattamente così: per quanto potesse dispiacergli la morte di un collega-amico, riteneva più importante la sua corsa. Poi, forse, col senno di poi, invecchiando e maturando - e soprattutto considerando quello che è successo a lui - avrà cambiato idea. Questo sono disposto a riconoscerglielo.
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Re: Lauda, grave incidente al Nurburgring

Messaggio da Mauro Tozzi »

Ma Lauda ha più incontrato Merzario da allora, se non altro per ringraziare colui che gli ha salvato la vita?
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Re: Lauda, grave incidente al Nurburgring

Messaggio da Whiteshark »

Queste le parole di Merzario riportate in un'interessante libro di Luca Delli Carri "La danza dei piedi veloci":

"...Lauda non alzò mai il telefono per ringraziare l'amico o il nemico Merzario. Poi, dopo, fece il gesto pubblico di regalarmi un orologio: ma io a queste cose non ci credo. E bisogna sapere che nell'incidente di Williamson, lui non si fermò ad aiutarlo, e nemmeno gli altri. Quella volta Lauda disse:"Il mio mestiere è fare il corridore, non il soccorritore". Il caso poi ha voluto che proprio lui dovesse beneficiare dell'altruismo altrui. Ma per me Lauda era un collega tra i tanti prima e lo è rimasto anche dopo. Non è scoccata l'amicizia, non sarebbe scoccata comunque."
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Re: Lauda, grave incidente al Nurburgring

Messaggio da Insight »

Ma guarda te... Salvi la vita a uno e quello ti regala un orologio... Roba da matti, pensavo che gli orologi si regalassero per la Cresima.
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Re: Lauda, grave incidente al Nurburgring

Messaggio da avvocato »

Insight ha scritto:Una dichiarazione frutto di nervosismo, insomma... Certo, se io volessi sbarazzarmi di un reporter o di una qualsiasi altra persona molesta, la manderei direttamente a quel paese, non me ne uscirei con una frase così brutta, che oltretutto danneggia pesantemente la mia immagine... A meno che quella frase non corrisponda esattamente a quello che penso e provo in quel momento e il nervosismo, travolgendo i miei freni inibitori, me la fa venir fuori...

Io credo che Lauda in quel momento la pensasse esattamente così: per quanto potesse dispiacergli la morte di un collega-amico, riteneva più importante la sua corsa. Poi, forse, col senno di poi, invecchiando e maturando - e soprattutto considerando quello che è successo a lui - avrà cambiato idea. Questo sono disposto a riconoscerglielo.

Uffa, amico Insight, i piloti da corsa devono guidare, correre, rischiano essi stessi la vita durante una qualunque gara. Nella concentrazione di quei momenti, possono anche non percepire la gravità di un incidente di un collega.
Nel caso Williamson, l'unico che potesse percepire la gravità del fatto fu Purley (che lo seguiva) e che infatti eroicamente si fermò per cercare di salvare il collega.
Ma la risposta di Lauda non fu una risposta affatto sbagliata, anzi fu una risposta tecnicamente perfetta, i piloti guidano e basta, e sono pagati per questo (e Lauda nel 1973 ancora pagava per guidare...). Dovevano essere i commissari di corsa ad intervenire, mentre in verità furono scandalosamente inefficienti e dannosi.

Circa Merzario, è da 40 (quaranta) anni che ci marcia su questa vicenda di avere salvato Lauda e sulla ingratitudine dell'austriaco. Onestamente non ne posso più. Certo Merzario fu davvero generoso e coraggioso nel salvare Niki, ma solo per il ritorno pubblicitario e giornalistico che ne ha avuto, Merzario a Niki Lauda dovrebbe erigere un monumento.
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Re: Lauda, grave incidente al Nurburgring

Messaggio da Insight »

Oh, mamma mia, adesso anche sulla Formula 1 mi contraddici? Tu diventerai il mio incubo :lol:
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Re: Lauda, grave incidente al Nurburgring

Messaggio da avvocato »

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Re: Lauda, grave incidente al Nurburgring

Messaggio da sundance76 »

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