In caso di errore durante il login ("Il form inviato non è valido"), dovete cancellare tutti i dati del forum dalle impostazioni del vostro browser (cookies, dati, cache). Provate anche prima il "cancella cookie" che trovate in basso in tutte le pagine del forum (icona cestino se siete in visualizzazione mobile) e poi a cancellare dalle opzioni del browser. Chiudete le schede e riavviate. Se ancora non riuscite, non avete cancellato tutto (fate una prova da altro browser o dispositivo, vedrete che funziona).

Storia naturale di una passione

Opere ed autori
Rispondi
Avatar utente
Insight
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 7623
Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20

Storia naturale di una passione

Messaggio da Insight »

Romanzo del giornalista e scrittore Alfredo Todisco (1920-2010), pubblicato nel 1976.

Scritto in stile “dannunziano” e molto incentrato sulla figura del Vate, questo romanzo intende tuttavia riscoprire e rivalutare il D’Annunzio “cantore della natura”, ossia, secondo l’Autore, l’ultimo grande poeta che avrebbe celebrato l’unità armonica fra l’uomo e la natura…
________________
Protagonisti principali sono Sebastiano Rispoli, un uomo di quarant’anni di origine siciliana che però vive da molti anni a Trieste, e Delfina de Yebes, una donna di poco più giovane (sui trentacinque anni), di sangue misto spagnolo e italiano, anche lei dimorante a Trieste, in una villa in collina che si affaccia sul golfo.

Nella primavera del 1968 o del 1969, Sebastiano e Delfina si incontrano per caso a una festa tenuta in una villa di un amico comune, a Trieste. Tra i due scoppia subito una passione intensa e travolgente, che però durerà soltanto tre giorni…

Entrambi sono personaggi “particolari”, diciamo “complessi”, con un passato non facile alle spalle. Sebastiano è immigrato da piccolo con la famiglia a Trieste e ha passato un’infanzia e una giovinezza caratterizzate dai noti problemi di ambientazione che hanno dovuto affrontare tutti i meridionali immigrati nelle città del Nord, dovendo fare i conti, spesso purtroppo, con l’intolleranza e il razzismo dei settentrionali.
Delfina, invece, ha alle spalle un matrimonio difficile ed è da poco rimasta vedova con due figli ancora piccoli (anche se non le mancano i soldi).

Soprattutto la donna è quella “meno equilibrata”, sentimentalmente e mentalmente, dei due, anche per la sua complicata storia pregressa. Il matrimonio di Delfina è durato circa quindici anni. All’inizio andava tutto bene, lei era innamoratissima del marito e sono arrivati, infatti, i bambini. Poi la passione si è gradualmente spenta e nell’ultimo periodo, prima che il marito si ammalasse, l’unione coniugale era entrata in crisi. Il marito, infatti, aveva una relazione con un’altra donna più giovane, che peraltro era molto amica di Delfina.

Francesca (così si chiama la ex amante del marito) era, ed è ancora, a sua volta sposata con un certo Duilio Vendramin, di professione “skipper” (il personaggio più insopportabile del libro), una specie di “playboy”, quarantenne biondo ossigenato, che gira il mondo con la barca a vela. La coppia abita in una villetta vicina a quella di Delfina…

Una volta scoperto il tradimento del marito con la sua amica Francesca, Delfina era riuscita a sopportarlo e a sua volta, a poco a poco, essendo “sentimentalmente disorientata”, si era avvicinata a Duilio…

Qualche tempo dopo si erano “scoperte le carte” e le due famiglie, messa da parte ogni gelosia, avevano apertamente e pacificamente praticato lo “scambio”: il marito di Delfina, pur continuando ad abitare con moglie e figli, andava spesso a passare la notte con Francesca nella villetta vicina. E Duilio, quando ritornava dai suoi viaggi in barca a vela, andava a passare la notte con Delfina. Così era andata avanti negli ultimi tre anni, fino a che il marito di Delfina si era ammalato gravemente e in poco tempo aveva lasciato questo mondo. La sua prematura dipartita aveva messo fine all’incrocio di coppie…
________________
Quando Sebastiano incontra Delfina, nella villa dell’amico comune, conosce anche Duilio e Francesca, ma resta subito “stregato” dalla vedova ancora giovane e molto piacente…

Quella notte stessa, Sebastiano e Delfina fanno per la prima volta l’amore nella villa di lei. Subito il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, Sebastiano invita la donna nel suo ben più modesto appartamento di città e i due passano così la loro seconda “notte di fuoco”. Infine, qualche giorno dopo, l’uomo invita la vedova a fare una gita insieme a lui a Gardone Riviera, per visitare il Vittoriale, la celebre ultima dimora di Gabriele D’Annunzio…

Durante la visita al Vittoriale, Sebastiano espone, per pagine e pagine, a Delfina, la sua teoria su D’Annunzio, che costituisce peraltro materia del saggio che egli sta scrivendo per un editore che ha promesso di pubblicarlo.

Sebastiano, mentre accompagna Delfina nelle varie stanze e nel parco del Vittoriale, decanta il Vate e soprattutto mette in luce le sue doti di “poeta della natura”, che non sono mai state colte dalla critica letteraria, che invece si è sempre concentrata esclusivamente sugli aspetti “erotici” della figura di D’Annunzio; ma soprattutto si lancia in una lunga e aspra invettiva contro la “cultura tecnologica” dei nostri tempi…

Secondo Sebastiano, il progresso tecnologico ha guastato, “ucciso”, la natura; e l’ansia della produzione industriale e dell’innovazione scientifica ha corrotto l’equilibrio fra l’uomo e l’elemento naturale…

Ormai andiamo verso la fine del mondo e di questa fine sarà responsabile l’uomo moderno, che ha lasciato che la tecnologia prendesse il sopravvento sulla natura: D’Annunzio è stato l’ultimo grande uomo, intellettuale e poeta, che ha celebrato in maniera sublime la commistione perfetta tra l’elemento umano e quello naturale…
_______________
Ma, purtroppo, quello della visita al Vittoriale è anche l’ultimo giorno in cui Delfina e Sebastiano si amano. Qualche tempo dopo, infatti, lei gli rivela di avvertire un’attrazione molto forte per un altro uomo (l’amico comune che li aveva fatti incontrare casualmente) e di non sentire più amore per lui. Lo ringrazia, comunque, perché in quei tre giorni aveva provato nei suoi confronti una passione struggente… E’ stato come se Sebastiano avesse risvegliato in lei i sensi ormai sopiti…

Il rapporto tra i due, poi, si trascina avanti ancora fino all’estate, anche se ormai è soltanto amicizia e non più amore. A dire il vero, Delfina, che vive costantemente sull’orlo della depressione, sente in certi momenti un “ritorno” di passione nei confronti di Sebastiano, ma ormai la storia non decollerà più…

Finisce con una bella crociera in Grecia e in Turchia, in barca a vela insieme a Duilio e Francesca e a un’altra coppia. Quest’altra coppia è composta da una ragazza di vent’anni che è la nuova amante (più o meno segreta) dello skipper Duilio…

Durante una tappa della crociera, nel pieno sole di agosto, Sebastiano e Delfina si allontanano dalla comitiva e si inerpicano su un alto promontorio della costiera turca. Qui si siedono sul ciglio di una roccia che cade a picco sul mare e contemplano lo spettacolare panorama.

In uno scenario tipicamente dannunziano, coi due ex innamorati che osservano estasiati la voragine sotto di loro (in effetti sembra il finale, in versione non tragica, del Trionfo della morte), Sebastiano sente che ormai è giunto il momento del distacco definitivo da Delfina…

Sebastiano e Delfina, seduti sul ciglio del burrone, assistono poi alla crudele distruzione, da parte di un falco, delle sue stesse uova che giacciono ancora immature nel nido…

Perché il falco impedisce agli esseri della sua stessa specie di venire al mondo? Sebastiano, da attento studioso dei fenomeni naturali, spiega a Delfina che non è colpa della natura, ma ancora una volta dell’uomo moderno: infatti, gli antiparassitari chimici utilizzati in agricoltura, entrando nella catena alimentare, danneggiano in maniera spesso irreparabile i rapaci…

Le femmine del falco, per colpa degli antiparassitari che hanno ingerito nutrendosi di altri uccelli erbivori “contaminati”, depongono uova malformate, con una membrana sottile al posto del solido guscio: i pulcini non nasceranno mai, sono condannati a morire nello stadio ancora embrionale…Sono gli stessi falchi adulti, allora, che preferiscono sopprimere quegli “aborti”, quegli insulti che oltraggiano la loro natura…
***
Mah, insomma. Già non sono un grande estimatore dei romanzi di D’Annunzio, ma leggere una loro brutta copia è certamente peggio. Ma, a parte questo, l’ho trovato noioso e inconcludente. Infine, personalmente, non condivido l’avversione profonda e totale per la tecnologia né la visione, troppo manichea secondo me, per cui la natura sarebbe sempre e comunque “buona” e “l’homo technologicus” una creatura indegna, che sembra stare al mondo con il solo scopo di distruggerlo…
Io sinceramente non credo che sia proprio così.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie
Avatar utente
Whiteshark
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 3611
Iscritto il: ven 4 ott 2013, 17:25

Re: Storia naturale di una passione

Messaggio da Whiteshark »

Non ho letto il libro, e francamente questa recensione non stimola granchè a leggerlo. Più che un "papocchio" dannunziano, vista anche l'ambientazione, mi sembrerebbe un "pastrocchio" Sveviano, con quella patina psicanalitica spesso insopportabile, e che solo nei capolavori di Svevo e di pochi altri riesce a non ammorbare.
Remember:

Cheap and fast is not reliable
Cheap and reliable is not fast
Fast and reliable is not cheap
Avatar utente
Insight
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 7623
Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20

Re: Storia naturale di una passione

Messaggio da Insight »

Essendo tirata in ballo Trieste, non poteva mancare, benché molto in sottofondo, la "patina psicanalitica" che tu dici :) Ci sono anche riferimenti espliciti, tuttavia a Saba e non a Svevo... Del resto, Todisco visse e studiò a Trieste e in questo libro dimostra di conoscerla molto bene.

Ma il suo cuore, almeno in questo romanzo, batte per D'Annunzio e anche lo stile di scrittura...Sembra proprio, a tratti, di leggere L'innocente, Il piacere e soprattutto Il trionfo della morte... "Egli la possedette...", "Si abbandonarono con struggimento dei sensi", ecc, ecc... L'amore come una forza naturale e incontrollabile, che spinge il maschio a "possedere" la femmina... Roba da brividi per me :)
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie
Rispondi