In caso di errore durante il login ("Il form inviato non è valido"), dovete cancellare tutti i dati del forum dalle impostazioni del vostro browser (cookies, dati, cache). Provate anche prima il "cancella cookie" che trovate in basso in tutte le pagine del forum (icona cestino se siete in visualizzazione mobile) e poi a cancellare dalle opzioni del browser. Chiudete le schede e riavviate. Se ancora non riuscite, non avete cancellato tutto (fate una prova da altro browser o dispositivo, vedrete che funziona).

Il superstite

Opere ed autori
Rispondi
Avatar utente
Insight
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 7623
Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20

Il superstite

Messaggio da Insight »

Il tema della catastrofe nucleare, negli anni della guerra fredda, fu molto presente sia in letteratura che nella cinematografia. Nel 1978, il famoso scrittore Carlo Cassola pubblicò un bellissimo romanzo dal titolo Il superstite, nel quale immaginò il nostro pianeta ridotto a un deserto a seguito di una guerra atomica, con un solo essere vivente sopravvissuto: un cane che per ironia della sorte si chiama Lucky, che in inglese com’è noto significa “fortunato”; ma rimanere l’unico abitante sulla faccia della Terra non è davvero una gran fortuna…
Immagine
Lucky è un cane-lupo di grossa taglia, ma il suo aspetto non è bellissimo: il corpo è tozzo e i suoi movimenti non tanto aggraziati. Ha un carattere mite ed è buono d’animo; non farebbe del male nemmeno a una mosca, a meno che non ci fosse un motivo estremamente valido per farlo, come ad esempio difendere il suo padrone…

Il suo destino, però, nonostante la sua bontà, è quello di incutere timore in quasi tutti gli altri animali che incontra e in buona parte anche negli esseri umani, che lo temono per le sue dimensioni e per le lunghe e potenti zanne di cui è fornito. Nessuno sa che egli non le userebbe mai per fare del male a qualcuno in maniera gratuita; e anche gli uomini, pur essendo gli animali più intelligenti – anche se, leggendo questo libro, sull’intelligenza degli esseri umani sorgono molti dubbi – spesso non si rendono conto che quando Lucky, per esempio, si mette a inseguire i bambini, che gli piacciono tantissimo, lo fa soltanto perché vuole giocare con loro. Capita sovente, allora, che Lucky venga ingiustamente messo alla catena dalla donna che vive in casa col suo padrone (una domestica), solo perché essa crede che lui sia un cane cattivo e pericoloso…

Quanto al suo padrone, Lucky lo ama alla maniera di tutti i cani: incondizionatamente. Non si tratta di un padrone cattivo, infatti non lo punisce mai e non gli fa mancare il cibo. Tuttavia è un uomo che sembra estremamente occupato, sempre con la “testa fra le nuvole” (infatti è un intellettuale, professore e scrittore) e che di conseguenza trascura il suo cane, facendogli mancare le attenzioni di cui l’animale avrebbe bisogno. Lucky, per esempio, soffre molto quando il suo padrone gli nega una carezza che lui si aspetterebbe, oppure quando durante la passeggiata quotidiana sul lungomare, anziché tenerlo al guinzaglio lo lascia libero… Al cane, infatti, piace tantissimo essere portato al guinzaglio e non sa come farlo capire al suo padrone, che ogni volta, invece, pensando di fargli un favore, lo scioglie e lo fa camminare da solo…
____________
Siamo verosimilmente in Toscana, anche se il luogo non viene mai nominato. Lucky abita col suo padrone e la domestica in una bella casetta di campagna, non molto distante dal mare. Nella settimana di Ferragosto, si trasferiscono in un altro casolare poco distante. Qui, nel grande giardino delimitato da una ringhiera e chiuso da un cancello, Lucky trascorre un paio di giorni felicissimi, avendo fatto conoscenza con altri esseri umani molto simpatici e affettuosi (che al contrario del suo padrone lo accarezzano spesso) e soprattutto con due nuovi amici: un altro cane (molto più piccolo di lui) e un gatto.

Con i suoi nuovi amici, Lucky gioca e si diverte in giardino tutto il giorno e alla sera dorme insieme a loro nel fienile, scaldandosi con i loro corpi e non senza aver prima fatto la guardia fino a una certa ora, come il suo istinto gli impone sempre di fare.

Una sera, tuttavia, succede qualcosa di molto strano, che Lucky non sa e non saprà mai spiegarsi. Il padrone è da solo in casa (gli altri umani sono partiti per qualche giorno), sta guardando la televisione seduto sul divano e come al solito non ha attenzioni per lui. Lucky gli si struscia tra le gambe per dargli la buonanotte, prima di uscire in giardino e andarsene a dormire nel fienile con i suoi amici. Proprio in quel momento, salta improvvisamente la luce e anche la televisione si spegne. Tutta la casa rimane al buio e il padrone cade dal divano e rotola per terra. Il cane vuole soccorrerlo, ma viene scacciato via in malo modo.

Lucky esce in giardino e non trova i suoi due amici. Tornato in casa, scorge il padrone che si è adagiato sul letto e dorme vestito. Si prepara così a passare la notte da solo nel fienile. La mattina dopo, in casa, il padrone dorme ancora e il telefono squilla a vuoto. In giardino, invece, Lucky scopre il corpo del cane suo amico che giace esanime sull’erba, mentre del gatto non c’è più alcuna traccia…
______________
Proprio la sera di Ferragosto è accaduta la catastrofe, ma Lucky ovviamente non può saperlo. Inizia per lui una nuova e tristissima vita. Col padrone, che finalmente si è svegliato, lascia il casolare delle vacanze e fa ritorno nella sua casa, ma i rari esseri umani rimasti in circolazione, nei giorni successivi, a poco a poco scompaiono tutti. Anche il padrone, divenuto ancora più freddo nei suoi confronti, un giorno esce di casa, lo lascia da solo e senza cibo, e non fa più ritorno.

Alla sera, il cane, in completa solitudine, guarda sconsolato il cielo illuminato dai bagliori delle fiamme: lui non lo sa, ma le città stanno bruciando e anche la poca vita rimasta in campagna ha i giorni contati. Le radiazioni, infatti, si stanno propagando dappertutto e divorano ogni forma di vita che trovano. Così sta succedendo contemporaneamente su tutto il pianeta, per colpa della stupidità degli uomini…

Lucky si rende conto di essere stato abbandonato e per mangiare cerca di arrangiarsi, arraffando tutto quello che trova in cucina e nelle altre case dei dintorni rimaste disabitate. Infatti, si accorge che anche gli animaletti selvatici della campagna sono scomparsi, per cui non gli è possibile nemmeno procurarsi il cibo mediante la caccia: non gli rimane che rubare, anche se non gli piace farlo…

In questa prima fase, tuttavia, il cibo non è un problema, perché Lucky, rovistando nelle case, riuscendo anche ad aprire le porte dei frigoriferi e delle cantine, rimedia sempre qualcosa da mettere sotto i denti. Piuttosto è la solitudine che lo atterrisce, la mancanza di un altro essere al quale dedicare la propria vita, come sente di dover fare in maniera irresistibile, seguendo la propria natura. Lucky, insomma, avverte e soffre in maniera struggente la mancanza di un padrone…

Finalmente per lui, che dopo tutto si chiama “Lucky”, arriva un colpo di fortuna: un gruppo di gatti randagi alla disperata ricerca di cibo si avventura dentro il suo giardino e lui, anziché scacciare i felini (come in una situazione normale avrebbe fatto), li accoglie, nonostante essi abbiano molta paura di lui per il suo aspetto “terrificante” per un gatto…

Lucky si affeziona subito al più piccolo e indifeso dei gatti e decide nel suo cuore di sostituirlo al suo padrone umano. Il gattino, isolato dal suo gruppo (perché i gatti sono animali egoisti per natura), dopo aver vinto gradualmente la paura e la naturale diffidenza, rimane con lui.
______________
Il cane, felicissimo di aver trovato un’altra creatura a cui dedicare la propria esistenza, si prende amorevolmente cura del gattino, procurando il cibo, dividendo tutto con lui, e proteggendolo dal freddo col suo corpo durante la notte.

Il gattino ne approfitta e si stupisce dentro di sé della bontà di questo cagnone enorme, che con una sola zampata potrebbe staccargli la testa. Gli altri gatti, infatti, soprattutto i più anziani, gli hanno sempre detto che nella vita bisogna soltanto badare a se stessi e prendere tutto quello che ti viene offerto senza preoccuparsi degli altri: “Mors tua, vita mea”, questa è la filosofia di vita dei gatti, che essi esprimerebbero se sapessero parlare il linguaggio degli umani.

A poco a poco, a causa dell’abnorme situazione in cui i due animali si trovano a vivere, nasce e si sviluppa tra loro un vero e proprio idillio, che purtroppo però dura solo qualche giorno, venendo interrotto presto dalla morte del più debole dei due esseri. Entrambi, infatti, un giorno mangiano del cibo avariato: ma mentre il cane riesce a salvarsi divorando dell’erba che gli pulisce lo stomaco, per il gattino l’ingestione del cibo avariato è fatale.

Lucky, disperato e senza poter fare nulla, assiste alle ultime ore di vita del suo piccolo amico, che, tuttavia, muore felice di aver scoperto e fatto esperienza di un sentimento assai gratificante e del tutto sconosciuto ai simili della sua specie: l’amore per il prossimo. Il gattino ha vissuto solo qualche settimana, eppure la sua vita, così breve, arricchita dall’esperienza dell’amore, vale tanto di più di quella di qualsiasi altro gatto che sia mai esistito e che abbia vissuto molto più di lui.
_____________
Di nuovo il povero Lucky si ritrova da solo. La ricerca di cibo, divenuta sempre più difficile, lo spinge fino alla spiaggia, dove andava a passeggiare ogni giorno col suo padrone prima che accadesse la catastrofe. Qui Lucky trova una nuova fonte di sopravvivenza negli ultimi gabbiani che sono rimasti sulle scogliere, che però sono molto ammalati e stanno morendo. Per quanto gli dispiaccia, non può fare a meno di nutrirsi e quindi ne sceglie ogni giorno uno tra i più mal ridotti…

Anche la sua ricerca di un nuovo padrone non si ferma. Questa volta Lucky trova in un pesce la nuova creatura a cui offrire il suo amore.
Dall’alto di uno scoglio, il cane scorge ogni giorno un piccolo banco di muggini che dopo aver risalito il torrente di acqua dolce si riversa nel mare. Alla sera, poi, i muggini fanno ritorno: dal mare vanno di nuovo a dormire nel torrente. Il punto di passaggio è pericoloso. I pesci, in pratica, per passare dal torrente al mare e viceversa, devono saltare oltre un piccolo scoglio in secca e può accadere che qualcuno rimanga all’asciutto…

Una mattina, Lucky, ben sazio dopo aver divorato un gabbiano, vede dal suo punto di osservazione un muggine in difficoltà, che nel tentativo di superare lo scoglio, è finito in secca e si sta dibattendo sulla terraferma…

L’intervento del cane è decisivo per il pesce che sta soffocando: con la zampa Lucky gli dà una spinta e lo aiuta a raggiungere il mare. Anche i pesci hanno l’istinto della riconoscenza: da quel giorno, infatti, il muggine, passando nel punto dove sa che c’è sempre il cane a osservarlo, sale in superficie per salutarlo.

Proteggere il banco di muggini diventa la nuova ragione di vita per Lucky e in particolare occuparsi del pesce che ha già salvato una volta. Un giorno, addirittura, il muggine da lui soccorso lo invita a saltare in acqua: si svolge così un altro, seppur brevissimo e insolito, idillio tra un cane e un pesce…

Ma Lucky, poi, fa molto di più anche se i pesci non glielo chiedono: capendo che essi hanno il terrore di una murena, che ogni giorno li aspetta al varco non appena arrivano nel mare e si porta via almeno uno del banco, decide di affrontare in una lotta furibonda, tuffandosi in acqua, il pericoloso predatore, nemico acerrimo dei muggini…

Nonostante non si trovi nel suo ambiente naturale, Lucky, che si farebbe ammazzare per i suoi nuovi amici, riesce ad avere la meglio sulla murena, staccandole la testa con le sue affilate zanne e rimediando, per contro, due poderosi morsi alle zampe.
I muggini, assistendo increduli al combattimento e alla vittoria del cane, vengono tutti in superficie e improvvisano una danza intorno al loro protettore per festeggiarlo e ringraziarlo…
_____________
Ma anche l’idillio con i pesci, purtroppo, è di breve durata. Dopo pochi giorni, Lucky, con suo grande sgomento, una mattina non vede più i suoi amici passare nell’acqua. Li aspetta ancora per diversi giorni, sempre più disperato, mangiandosi un pezzo alla volta la murena che ha ucciso. Finché capisce che anche i suoi amici muggini se ne sono andati. Guardandosi attorno, poi, il cane vede che anche i gabbiani non ci sono più, sono tutti morti. Ora la spiaggia è completamente deserta e nel mare non ci sono più pesci, di nessuna specie…

Lucky ritorna disperato in campagna, dove lo attende la desolazione più totale: non c’è più nessun altro essere vivente. Lui non lo sa, ma è rimasto l’unico animale in vita su tutto il pianeta. No, una vita così, in assoluta solitudine, non vale la pena di essere vissuta per un cane e forse per nessuna altra creatura. Lucky decide così di lasciarsi morire…
***
Una lettura intensa e toccante, che ricordo di aver fatto da ragazzino e che con molto piacere ho ripreso in mano.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie
Rispondi