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Il monte del Cattivo Consiglio

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Insight
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Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20

Il monte del Cattivo Consiglio

Messaggio da Insight »

Vorrei ricordare il grande scrittore israeliano Amos Oz, scomparso qualche giorno fa, con questo suo libro del 1976:

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Sono tre novelle che in parte si intrecciano fra loro e vanno a comporre un bel affresco della Gerusalemme ante-indipendenza, nel biennio 1946-47: “Il monte del Cattivo Consiglio”, “Il signor Levi” e “Nostalgia”.

La Gerusalemme di queste pagine è una città fiorente, piena di giardini, frutteti, sole e paesaggi incantevoli; eppure sospesa in un’atmosfera di precarietà e carica altresì di tensione, come se ci fosse una tempesta che stesse per scoppiare e che, in effetti, come sappiamo, scoppiò l’anno seguente, non appena lo Stato d’Israele dichiarò la propria nascita e indipendenza.

Sono ancora gli inglesi che comandano, i “protettori”, che però non riescono a dismettere i loro panni di colonizzatori e come tali si comportano: più da padroni che da garanti della libertà e del diritto dei sionisti di esistere…

I racconti sono corali: i protagonisti, spesso bizzarri, rendono bene l’idea di quella realtà composita che costituiva (e costituisce ancora) il tessuto sociale di quella martoriata terra.
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Il capolavoro, a mio avviso, è la novella centrale, intitolata “Il signor Levi”, dove il principio di realtà si fonde con la fantasia infantile, in una combinazione molto suggestiva e poetica.
Su tutti i personaggi, infatti, emerge un bambino di dieci- undici anni, preso un po’ in giro dai coetanei, ritenuto “strano”, di nome Uriel (detto Uri)...

Uri interiorizza quell’atmosfera di tensione che tutti avvertono… Tutti, infatti, sanno che presto ci sarà la guerra, che lo Stato d’Israele non potrà nascere in pace, anche se i nemici al momento, nell’estate del 1947, sembrano essere gli inglesi e non gli arabi.

Il bambino, che vive chiuso in un suo mondo fantastico, è convinto che il suo vicino di casa, un giovane elettricista politicamente impegnato, sia uno dei capi della Resistenza contro gli inglesi e che stia costruendo in gran segreto un’arma letale che darà la vittoria finale a Israele, una specie di “raggio della morte”...

Così, il bambino, senza dirlo a nessuno, pensa anche lui seriamente di collaborare con i liberatori d’Israele e si prepara a suo modo alla guerra: coi tappi di bottiglia, coi carri armati di carta stagnola, con vecchie scatoline di latta, con bottoni arrugginiti. Ogni sera, nel segreto della sua stanzetta e in una cantina, predispone scenari di battaglie colossali…

Purtroppo, però, ben presto la guerra vera ci sarà….
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
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Anni 80? No, grazie
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