Vorrei comunque chiudere con due titoli usciti nel 1978, anche se mi è mancato il tempo (e soprattutto la testa) per scriverne un resoconto dettagliato.
Il primo è un romanzo dello scrittore americano Don DeLillo, dal titolo Cane che corre (originale: Running dog).
Siamo nella New York piuttosto tetra e violenta di metà anni Settanta…
Running dog è il titolo di una rivista specializzata in scandali politici. Moll Robbins è un’abilissima e spregiudicata reporter della rivista, che si trova ad indagare su una intricata vicenda, in cui il potere politico si mescola a torbidi affari in materia di “arte erotica”…
Un potente senatore e altri personaggi oscuri (un ex agente della CIA , un mercante d’arte erotica e un ricco industriale del “porno”) sono tutti alla ricerca di una misteriosa pellicola che dovrebbe contenere le scene di un’orgia svoltasi nel famigerato bunker sotto la Cancelleria del Reich, durante gli ultimi giorni di guerra, con protagonista lo stesso Hitler…
Un “filmino” dal sapore apocalittico, in cui i noti protagonisti (e soprattutto lui, Adolf) ormai consapevoli della loro fine, si abbandonano alla depravazione totale con segretarie, mogli e amanti, mentre i russi già passeggiano davanti al Reichstag ….
Una pellicola che i collezionisti più sfegatati (ma non solo) sono disposti a pagare milioni di dollari…anzi: pur di averla, alcuni non esitano a ricorrere a mezzi illeciti, finanche all’omicidio…
Ma il torbidume non si ferma qui: c’è di mezzo anche uno scandalo politico, una specie di rete spionistica che organizza attentati in tutto il mondo allo scopo di destabilizzare i vari Paesi…
Ad affiancare la reporter, c’è Glen Selvy, l’intermediario del senatore, che involontariamente si trova ad aiutare Molly (tra i due scoppierà anche una passione erotica).
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Chi alla fine si aspettava il fimino “hard” con Hitler protagonista rimarrà deluso. Anche se - vi dirò - che la descrizione del contenuto del film mi ha impressionato molto lo stesso: si tratta, infatti, di una fugace apparizione del Fuhrer che negli ambienti spettrali del bunker si esibisce in un’imitazione di Charlot, con tanto di bastone e bombetta, per far divertire i figli di Goebbels poco prima dell’iniezione letale…Riuscite a immaginare qualcosa di più grottesco e inquietante?
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Il secondo libro col quale chiudo questa carrellata annuale è l’arcifamoso La cruna dell’ago, best seller (uno dei tanti) dello scrittore britannico Ken Follett.Una spy story molto appassionante e che continua ad essere ristampata anche dopo quarant’anni…
La storia (inventata) è ambientata in Gran Bretagna tra il 1940 e il 1944.
Die Nadel (che in tedesco significa “ago” o “stiletto”) è il nome in codice della più abile e temuta spia tedesca, che si trova in Inghilterra (ma nessuno sa dove sia, ovviamente), dove assume varie identità e trasmette i suoi pericolosi ed efficacissimi messaggi cifrati all’Abwehr, il servizio segreto della Germania nazista…
La spia lascia dietro di sé una scia di sangue, uccidendo chiunque tenti di fermarla o che semplicemente, anche per puro caso, scopre la sua identità o la mette in pericolo di essere scoperta. Per uccidere, Die Nadel, con un’incredibile freddezza, usa appunto uno stiletto, col quale trafigge il cuore delle sue vittime senza pietà…
Nel maggio del 1944 sono in gioco le stesse sorti della Seconda guerra mondiale… Il servizio segreto britannico organizza azioni diversive per disorientare il nemico, per far credere ai tedeschi che lo sbarco finale degli Alleati avverrà in Francia: ma in corrispondenza della Manica anziché in Normandia… Per questo vengono ammassate finte truppe (aerei e carri armati di cartapesta) proprio nei pressi della Manica…
Ma Die Nadel è là e scopre tutto. Bisogna assolutamente fermarlo prima che trasmetta il suo messaggio in Germania, rivelando che il concentramento di mezzi militari è fasullo e che lo sbarco avverrà in Normandia…
In extremis, dopo una tragica carambola di avvenimenti e di morti, un manipolo di uomini coraggiosi e soprattutto la determinazione di una donna, riusciranno a fermarlo e a salvare le sorti della guerra e del mondo…
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Con questi due libri, dunque, e anche se non sono riuscito a descriverli come avrei voluto, chiudo la galleria di quest’anno, che ho cercato di dedicare in maniera speciale al 1978.Arrivederci al prossimo anno, che cercherò di dedicare specialmente al 1979.