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L'amante

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Insight
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L'amante

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Romanzo del 1977, che rese famoso in tutto il mondo lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua.
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Ambientato ad Haifa nello spazio di un anno, tra l’estate del 1973 e quella del 1974, L’amante è un romanzo “familiare” narrato in prima persona da più voci, sicché gli stessi avvenimenti, anche i più minimali, sono ripresi e raccontati dai diversi protagonisti. L’intreccio appare così come un mosaico, composto da voci e punti di vista differenti.
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I personaggi sono:

ADAM: il capofamiglia, un uomo di 44-45 anni, che dirige ad Haifa un’officina meccanica di automobili.

ASYA: la moglie di Adam, un’insegnante di Storia al liceo e ricercatrice storica.

DAFI: la figlia di Adam e Asya, una ragazza di 14-15 anni, studentessa al liceo dove insegna la madre. In piena “crisi” adolescenziale.

GABRIEL: figura molto enigmatica attorno alla quale ruota la storia e la cui voce compare solo alla fine del libro. Un giovane poco più che ventenne. Per un periodo frequenta assiduamente la casa della famiglia e diventa l’amante di Asya (è appunto lui l’ “amante”).

NA’IM: un ragazzetto arabo di 13-14 anni, apprendista meccanico nell’officina di Adam, che si prende una cotta per Dafi. Anche Dafi si innamora di lui.

VADUCCIA: la nonna ultranovantenne di Gabriel, per gran parte della storia sospesa tra la vita e la morte (ma ciò non le impedisce di avere dei pensieri).
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All’inizio dell’estate del 1973, Adam e Asya sono una coppia di quarantenni “in crisi”, sposati da vent’anni. Si vogliono ancora molto bene, ma entrambi si sentono lontani, avvertono che l’amore che c’era un tempo non c’è più e, in pratica, pur senza litigare, ognuno si fa la propria vita, che peraltro è molto diversa: Adam ha la passione delle auto e se ne sta tutto il giorno nell’ufficio della sua officina a controllare i suoi dipendenti, mentre Asya è una professoressa di liceo, tutta presa dalle sue ricerche storiche e a sua volta molto appassionata dell’insegnamento.

Tra i due pesa anche una brutta storia pregressa: quando la loro bambina Dafi aveva pochi mesi, avevano anche un altro figlio di cinque anni, che però era nato sordo. Un giorno il bambino aveva attraversato la strada da solo e, investito da un’automobile, era morto. Di quella disgrazia, in un certo senso, aveva avuto colpa Adam, perché aveva costruito un apparecchio elettronico per amplificare l’udito e lo faceva portare al figlioletto. L’apparecchio però era difettoso: ogni tanto si guastava e anziché amplificare l’udito emetteva un fischio dentro le orecchie, che disorientava completamente il bambino…
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La figlia adolescente, Dafi, è una ragazzina molto intelligente e sensibile. Soffre di insonnia, rimane sveglia fino a notte fonda e poi a scuola spesso si addormenta sui banchi. E’ un po’ ribelle e talvolta risponde male agli insegnanti. Nonostante abbia un gruppo di amiche, si sente insoddisfatta ed è insofferente al mondo degli adulti, che le appare pieno di contraddizioni e ipocrisie.

Un giorno di quell’estate arriva a sconvolgere la finta tranquillità della famiglia il giovane Gabriel, che si presenta all’officina di Adam con l’auto in panne, una vecchia e splendida Morris del 1947, verniciata di azzurro. Attratto sia dal fascino “retrò” dell’automobile, sia dall’aspetto bizzarro di Gabriel, che gli sembra un ragazzo molto ingenuo e puro, Adam decide di aiutarlo.

Gabriel ha vissuto per due anni a Parigi facendo lavoretti occasionali ed è ritornato in Israele perché qualcuno gli aveva detto che sua nonna, Vaduccia, era morta e aveva lasciato lui come unico erede. Tornato ad Haifa per riscuotere l’eredità, tuttavia egli aveva scoperto che la nonna, benché in stato incosciente, era ancora viva.
Trovandosi il giovane in difficoltà economiche e con la nonna da assistere, Adam decide di aiutarlo e gli propone, d’accordo con la moglie, di lavorare per lei, assistendola nelle sue ricerche storiche e facendole da segretario.

Gabriel inizia così a frequentare la famiglia e Adam capisce presto, vedendo Asya come “rinata”, che fra i due c’è molto di più che un rapporto di lavoro…
Tuttavia, essendo contento di vedere che sua moglie è finalmente felice, decide di fare finta di niente…
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In ottobre di quell’anno scoppia la guerra del Kippur con l’Egitto. Gabriel, essendo cittadino israeliano e nell’età buona per l’arruolamento, è obbligato a presentarsi al comando militare. Il giovane, tuttavia, è tentato di andarsene da Israele per non prendere parte alla guerra. Adam, invece, lo convince a presentarsi richiamandolo ai suoi doveri.

La guerra dura poco, ma Gabriel alla fine del conflitto non ritorna. Si teme per la sua vita, ma egli non figura nell’elenco dei caduti. Potrebbe essere tuttavia uno dei dispersi nel deserto del Sinai…

Adam, vedendo che la moglie è caduta in una specie di stato quasi depressivo e anche perché si sente responsabile per aver esortato Gabriel a presentarsi al comando, decide di mettersi sulle sue tracce. Da quel momento, lo scopo della sua vita è quello di ritrovare Gabriel, l’amante di sua moglie, sperando che sia ancora vivo da qualche parte.

Nel frattempo arriva all’officina Na’ym, un ragazzino arabo molto sveglio e abile nel lavoro, che conquista presto la simpatia e la fiducia di Adam. Siccome Vaduccia, la nonna di Gabriel, si è risvegliata dallo stato di incoscienza e abbisogna di qualcuno che la accudisca in casa, Adam propone al ragazzo di andare ad abitare da lei per aiutarla, anche al fine di “arrotondare” un po’ i guadagni non molto alti di un apprendista meccanico. Il ragazzino accetta e comincia anche lui a frequentare la famiglia.

Na’ym e Dafi si piacciono molto subito, ma ovviamente non si dichiarano, per reciproca timidezza e anche perché a separarli è la loro diversa etnia e cultura, e anche la differenza di ceto sociale. Na’ym, tra l’altro, ha un fratello più grande che commette un attentato e viene arrestato come terrorista.
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Alla fine i diversi “fronti” della storia si chiudono nell'estate del 1974:

Adam – che in un momento di debolezza consuma un rapporto sessuale con una quindicenne amica della figlia – (ma nessuno lo saprà mai), dopo mille ricerche riesce a ritrovare Gabriel. Lo trova a Gerusalemme, ancora con la sua Morris (ora, però, verniciata di nero) insieme a un gruppo di ebrei ortodossi. Il giovane gli racconta la sua storia: di aver disertato dopo pochi giorni dall’inizio del conflitto, unendosi a un gruppo di ortodossi e iniziando una nuova vita da girovago con loro.

Dafi viene espulsa dalla scuola per aver augurato la morte al suo professore di matematica; ma finalmente si lascia andare con Na’ym: i due scoprono l’amore e sono felici.

Vaduccia, dopo aver ritrovato la vita per alcuni mesi ed essersi affezionata molto a Na’ym, muore nel sonno mentre dorme nella sua poltrona.
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Un ottimo romanzo, originale nella sua struttura a più voci e “intimista”, come piace a me.
Il personaggio più simpatico, che conquista maggiormente il lettore, è senz’altro quello di Dafi.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
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Anni 80? No, grazie
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