Le mie classiche merende invernali erano a base di pane, olio e sale, pane, burro e marmellata, magari fatta in casa, o pane e cioccolata, di solito Nutella non di rado sostituita da vaschette dell'ormai scomparsa Ciao Crem, marca che certi barbieri e parrucchieri citavano ai tempi, e ancora neli anni '80, per indicare un taglio o una pettinatura un po' sbarazzina rifacendosi al disegno del ragazzino in bici con i capelli un po' mossi che assomigliava vagamente a quello storico della Kinder
Ai tempi dell'asilo, mia madre aveva la malsana idea di preparami come spuntino le classiche fette Buitoni tonde spalmate di miele, col risultato di ungere più che altro l'interno della borsettina tascapane che usava ai tempi per i bimbi in età prescolare
Alle elementari, frequente era la rosetta (michetta, per lumbard e dintorni) o panino all'olio con mortadella, prosciutto o altri affettati o il pezzo di pizza bianca o rossa eventualmente farcito allo stesso modo. Altre volte si ripiegava in sostituzione sulle due fette di pane, a volte con la frittata invece che con gli affettati, o sulle classiche merendine (Buondì, Girella, Kinder Brioss...).
Un dettaglio tipico della seconda metà dei '70 è che qualche compagno di classe mangiava panini a base di sottilette di cioccolato, relativamente in voga nel periodo e di cui non ricordo la marca precisa (forse ce n'era più di una) poi sparite dalla circolazione. Qualcuno comprava dal fornaio o dal lattaio pizzette rosse rotonde ribattezzate, sotto l'influsso della cultura popolare del periodo, "pizze a ufo", ma può darsi che più che altro ci si si riferisse ai buffi coi negozianti
).
