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Dungeons & Dragons
- Omero
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Dungeons & Dragons
La prima edizione fu pubblicata nel 1974.
Fu, sicuramente, il primo gioco di ruolo nel quale mi imbattei durante il decennio. La confezione che acquistai era in inglese, perché allora non c'era ancora nessuna versione in italiano. Perciò mi dedica,i per alcuni mesi, alla traduzione del ponderoso manuale e cercai di reclutare altri accoliti per allargare la striminzitissima cerchia di possibili giocatori che dimostrassero interesse per questo tipo di giochi, ma senza eccessivi successi: qui non eravamo proprio abituati a passatempi di questo tipo.
Non esistevano tavole di gioco, nessuna miniatura. Solo carta e matita e questo non favoriva l'immaginazione di chi era abituato al Monopoli piuttosto che ad altri giochi da tavolo più gettonati. Mi affascinava la varietà di dadi ai quali si doveva ricorrere (dalle 4 alle 20 facce) e ne acquistai tanti, di vari materiali e colori. Mi parevano gemme che si muovevano nelle mani e rotolavano sul piano del tavolo. Riuscii a fare poche partite, mai completate del tutto perché anche la lunghezza delle partite non favoriva la concentrazione dei partecipanti.
In ogni caso mi è rimasto nel cuore e fu il capostipite di una serie di altri giochi similari e derivati che acquistai più avanti negli anni.
Questa era la scatola primigenia:
Clicca sulla miniatura per ingrandire Qui le informazioni basilari del gioco:
https://it.wikipedia.org/wiki/Dungeons_%26_Dragons
Fu, sicuramente, il primo gioco di ruolo nel quale mi imbattei durante il decennio. La confezione che acquistai era in inglese, perché allora non c'era ancora nessuna versione in italiano. Perciò mi dedica,i per alcuni mesi, alla traduzione del ponderoso manuale e cercai di reclutare altri accoliti per allargare la striminzitissima cerchia di possibili giocatori che dimostrassero interesse per questo tipo di giochi, ma senza eccessivi successi: qui non eravamo proprio abituati a passatempi di questo tipo.
Non esistevano tavole di gioco, nessuna miniatura. Solo carta e matita e questo non favoriva l'immaginazione di chi era abituato al Monopoli piuttosto che ad altri giochi da tavolo più gettonati. Mi affascinava la varietà di dadi ai quali si doveva ricorrere (dalle 4 alle 20 facce) e ne acquistai tanti, di vari materiali e colori. Mi parevano gemme che si muovevano nelle mani e rotolavano sul piano del tavolo. Riuscii a fare poche partite, mai completate del tutto perché anche la lunghezza delle partite non favoriva la concentrazione dei partecipanti.
In ogni caso mi è rimasto nel cuore e fu il capostipite di una serie di altri giochi similari e derivati che acquistai più avanti negli anni.
Questa era la scatola primigenia:
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https://it.wikipedia.org/wiki/Dungeons_%26_Dragons
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Re: Dungeons & Dragons
Ne parla Dossena in un libro che ho già citato a proposito dell'Oca, Giochi da tavolo, tracciandone una breve storia e facendo qualche considerazione, valida allora come oggi ( ad esempio sul fatto che "civiltà" vuol dire anche portare una maschera, cioé interpretare un ruolo ).
All'epoca non lo conoscevo affatto ; nessuno parlava di fantasy, film in tal senso non se n'erano ancora girati - sarebbero poi 'esplosi' negli '80 con titoli quali La Storia Infinita, Labyrinth... - e nessuno poteva prevedere il successo, nel nuovo millennio, del Signore degli Anelli di Jackson. Era un genere di nicchia, specialmente in Italia, e anche fra i patiti non è detto che tutti avessero voglia di giocare a D&D, per cui non mi è difficile immaginare le difficoltà di Omero a trovare qualche compagno d'avventura.
Oggi non so se ci giocherei ; allora...chissà, forse mi avrebbe affascinato, chi può dirlo.
All'epoca non lo conoscevo affatto ; nessuno parlava di fantasy, film in tal senso non se n'erano ancora girati - sarebbero poi 'esplosi' negli '80 con titoli quali La Storia Infinita, Labyrinth... - e nessuno poteva prevedere il successo, nel nuovo millennio, del Signore degli Anelli di Jackson. Era un genere di nicchia, specialmente in Italia, e anche fra i patiti non è detto che tutti avessero voglia di giocare a D&D, per cui non mi è difficile immaginare le difficoltà di Omero a trovare qualche compagno d'avventura.
Oggi non so se ci giocherei ; allora...chissà, forse mi avrebbe affascinato, chi può dirlo.
Attento, Black Jack, perché adesso ti tingo...sarebbe "ti tengo", ma è per far rima con...GRINGO...!
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Re: Dungeons & Dragons
Ecco una selezione dei dadi. E' indicativa perché ce ne sono un'infinità (in fondo come i plettri per chitarra), per tutti i gusti e di tutte le dimensioni. Cast the dies!, era la frase più ricorrente nel manuale. Un pò come "il dado è tratto".
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Re: Dungeons & Dragons
Appropriato!galerius ha scritto: (ad esempio sul fatto che "civiltà" vuol dire anche portare una maschera, cioé interpretare un ruolo ).
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Re: Dungeons & Dragons
Omero ha scritto:Appropriato!galerius ha scritto: (ad esempio sul fatto che "civiltà" vuol dire anche portare una maschera, cioé interpretare un ruolo ).
Contemplando i dadi in fotografia, specialmente quelli a più facce, ho idea che sarebbero stati per me parte del fascino...
( Significativo che venga usato il verbo cast, che suggerisce fra l'altro anche un'idea di divinazione e incantesimo ( "cast a spell" eccetera ) al posto del più moderno e prosaico throw the dice )
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Re: Dungeons & Dragons
Infatti Galerius. Verbo dalle reminiscenze ancestrali (nonostante il mio lapsus plumae: manca una "c")
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Re: Dungeons & Dragons
In "dies", dici ?Omero ha scritto:(nonostante il mio lapsus plumae: manca una "c")
Se sì, penso sia giusto come l'hai scritto...è il plurale di "die" alternativo a "dice"...almeno credo
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Re: Dungeons & Dragons
Mai visto nè sentito (riconosco la mia ignoranza ! )
Remember:
Cheap and fast is not reliable
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Re: Dungeons & Dragons
Capito...esiste comunque anche "dies", ho controllatoOmero ha scritto:Controllato. Erore mio! Il manuale usava proprio dice.
A proposito, Dossena scrive che il testo che accompagna il gioco "...é una sberla di 100 pagine dattiloscritte fitte. Chi non legge correntemente l'inglese non ce la fa. Mettersi a tradurle è come affrontare un testo tecnico, specialistico ecc."
Confermi fosse così lungo ?
E che tu sappia è stato poi tradotto ?
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