Ciao, è il mio primo post del 2015, e ne approfitto per rifare a tutti gli auguri di Buon Anno.
Insight ha scritto:Monopoli mi piaceva abbastanza (volevo sempre il fungo come segnalino), ma il fatto è che se uno riusciva a edificare sul "Parco della Vittoria", il gioco praticamente finiva lì, nel senso che al 99,9 % aveva vinto la partita...
Beh, era pur sempre una casella su quaranta totali, quindi il 2,5 per cento di possibilità di capitare lì: ma le altre 39 caselle? Potevano essere potenzialmente deleterie, con il rischio di indebitarsi e dover vendere case, magari fabbricate proprio in Parco della Vittoria.
Insight ha scritto:Risiko non lo conosco bene, non ci ho mai giocato... Ai primi anni delle superiori avevo dei compagni che si trovavano ogni sabato pomeriggio per giocarci e facevano pure dei tornei... Io non mi sono mai aggregato.
Tra i giochi in scatola è il più bello in assoluto.
Si tratta di un gioco tattico di guerra, ma non ti fare suggestionare da questo: è un gioco piacevolissimo da giocare in compagnia, come pochi. E poi, noi bambini degli anni 70, non giocavamo forse con soldatini, carri armati giocattolo e simili?
Ritagliati qualche oretta di tempo, trova altri appassionati, e giocaci. Non te ne pentirai, fidati!
Un mio ricordo settantiano, legato al gioco più geniale che sia mai apparso su questo pianeta: sto parlando naturalmente degli scacchi.
Dall'estate 1978 al 1980 inoltrato era forse il mio gioco preferito.
Acquistai diversi libri, giocai molto con mio fratello più grande, con altri ragazzini, con un mio zio, fino a diventare, per l'epoca e l'età ( 13-14 anni ) un discreto giocatore .
Conoscevo a memoria alcune partite giocate da grandi scacchisti ( Alekine, Capablanca, Fisher, Lasker ), che erano descritte in questi libri.
Affinai molto la tecnica, potevo continuare e fare progressi, poi a un certo punto impegni scolastici più pressanti ( i primi anni del liceo ), e nuovi interessi, mi hanno indotto a mollare un pò con gli scacchi. Adesso ogni tanto gioco con il computer: un paio di anni fa ottenni una patta con il programma tarato al livello 10 ( il massimo ), un risultato che ancora oggi mi lascia incredulo!
La mia apertura se avevo il bianco era la classica D2-D4 col pedone, cioè attacco di Donna, con sviluppo coordinato di entrambi gli alfieri, cavalli al centro e preferibilmente difesa con arrocco lungo.
Se avevo il nero, l'apertura era l'altrettanto classica E7-E5, con rafforzamento del centro della scacchiera, e arrocco quasi sempre corto.
Ma potevo variare: dipendeva dal tipo di avversario che avevo davanti.
