Il monello

[lisa jean]

Quanto mi piaceva "Il monello"! Cominciai a leggerlo perché lo comprava mia sorella (maggiore di me di ben 10 anni) e mi lasciava leggere alcuni fumetti (che lei riteneva) adatti ai più piccoli. Poi cominciai a "soffiarglielo": quando lo lasciava, io me ne impossessavo, leggendolo tutto. Ricordo che c'erano servizi sui successi musicali del momento, ma anche rubriche varie (mi pare che, proprio in questa rivista, c'era una rubrica dedicata a storie del filone "del mistero"). Poi c'erano i fumetti ed alcuni personaggi fissi, alcuni dei quali avevano le fattezze di divi del cinema . Confesso di non ricordare i personaggi ricorrenti, tranne i più recenti (seconda metà del decennio): Il clan dei segugi e Moses. Insomma, mi piaceva sfogliarlo, anche perché si percepiva il fatto che si trattava di una rivista che si rivolgeva particolarmente ai lettori della mia età, ma proponeva un ventaglio molto ampio di argomenti e generi.

[Mauro Tozzi]

Copertina del 1974.

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[Quickdraw]

Nel "Monello" il personaggio forse più conosciuto era Pedrito el Drito,

Il coraggioso sceriffo di Tapioka City.
Clicca sulla miniatura per ingrandire Con grandi baffoni e testa piccola, passa il tempo tra ubriacarsi nei saloon e pestaggi con i bulli che infestano la città. Sua "amorevole" consorte è Paquita, che non esita a dimostrargli il suo affetto con il mattarello.
Clicca sulla miniatura per ingrandire Poi c'era il cowboy Miniringo
Clicca sulla miniatura per ingrandire Poi c'era Colby
Clicca sulla miniatura per ingrandire Le strisce di Teo
Clicca sulla miniatura per ingrandire Altra protagonista era Nancy, accompagnata da Sluggo, in Italia furono ribattezzati rispettivamente Zoe e Arturo
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[Quickdraw]

Altri protagonisti: Piccola Eva
Clicca sulla miniatura per ingrandire Poi c'era la teen ager Tippi Tin, che prendeva spunto dal fumetto Archie
Clicca sulla miniatura per ingrandire Oltre ai fumetti c'erano giochi e articoli del mondo culturale e dello spettacolo, sullo sport e sugli animali.
In seguito però aumentarono soprattutto le rubriche di genere musicale, ma anche quelle dedicate allo sport. Ma anche rubriche che parlavano di libri e di "mistero" come "Le storie dell'impossibile".
Le avventure di genere western furono man mano sostituite da fumetti di carattere poliziesco o sentimentale.
In questo video si sfogliano dei numeri della nostra epoca

[lisa jean]

Teo! L'avevo completamente dimenticato ! Poi c'erano Arturo e Zoe, ma quelli li ricordavo benissimo !

[RobyCC8800]

Che nostalgia...
C'erano pure L'Intrepido e Lanciostory ed erano per i ragazzi piu' grandi, mia sorella maggiore li comprava regolarmente in edicola ed io li sfogliavo avidamente anche se non riuscivo ad apprezzarne le storie e gli argomenti, chi si ricorda Billy Cristal o la serie stupenda de L'Eternauta?

[lisa jean]

Che nostalgia...
C'erano pure L'Intrepido e Lanciostory ed erano per i ragazzi piu' grandi, mia sorella maggiore li comprava regolarmente in edicola ed io li sfogliavo avidamente anche se non riuscivo ad apprezzarne le storie e gli argomenti, chi si ricorda Billy Cristal o la serie stupenda de L'Eternauta?

Leggevo anche quelli, ma meno de "Il monello". De "L'intrepido", comunque, ricordo l'affascinante Billy Bis, mentre Cristal, se non sbaglio, era de "Il monello"
"L'Eternauta" lo ricordo bene, almeno le prime "puntate": questo fumetto di fantascienza comparve su "Lanciostory" (questo lo "soffiavo" a mio fratello ). Ma su queste due altre gloriose riviste sarebbe meglio, forse, aprire altri due topics.

[RobyCC8800]

concordo,
apri che poi ci spremiamo le meningi x ricordare altre cose!

[lespaul]

(mi pare che, proprio in questa rivista, c'era una rubrica dedicata a storie del filone "del mistero")

A firma di Luciano Gianfranceschi, mi pare...

[barbatrucco]

Ricordo lo spazio destinato allo sport, anche se in misura leggermente minore rispetto a "L'Intrepido" (e mi sono sempre sembrate testate gemelle, con forti similitudini anche se fin dalle copertine quest'ultima era molto incentrata sul calcio) e alla musica, e naturalmente i fumetti.
Di questi avevo rimosso Teo, ma lo ricordo perfettamente, con quell'aria così "beat", e sospetto che fossero strisce tradotte e probabilmente estratte, non sempre con criterio, da storie più lunghe. Naturalmente ricordo anche Pedrito. Sbaglio, o le copertine disegnate erano di Walter Molino?