La bottiglia con il tappo meccanico

[Betelgeuse]

Comune, molto comune nel nostro decennio: era praticamente in ogni casa:

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Inventato negli ultimi decenni dell'ottocento, questo sistema di apertura/chiusura della bottiglia, si basa su un meccanismo alquanto laborioso, ma di bell'effetto, che conferisce alla bottiglia, e al liquido che la riempie, un aspetto elegante. La struttura era formata da un tappino, di solito in porcellana, provvisto, nella parte inferiore, di una guarnizione di gomma. Il superamento del tappo essenzialmente di sughero, determinò a poco a poco una trasformazione proprio nella struttura della stessa bottiglia. Non era più necessario che avessero un collo lungo per proteggere il tappo di sughero e questo permise la possibilità di sperimentare e di differenziare la creazione di bottiglie dalle forme e dimensioni di vario tipo. Nei settanta molti di noi utilizzavamo questo tipo di bottiglie per usare le polveri per l'acqua frizzante, con le mitiche scene delle bottiglie che venivano capovolte più volte, scene che sono rimaste nell'immaginario collettivo.
La bottiglia standard con il tappo meccanico era quella da un litro, usata, oltre che per l'acqua frizzante, anche per il vino, che poteva essere conservato e servito in ottime condizioni. Ma era decisamente sconsigliata per contenere olio, a causa della chiusura non sempre ermetica.
C'erano anche i bottiglioni da due litri, adattissimi per il vino, rosso in particolare, fino a circa cinque litri di capienza, che alcuni produttori di vino vendono ancora, soprattutto negli ipermercati.
Con la diffusione capillare delle acque minerali nelle bottiglie di plastica, del vino nelle bottiglie con tappi di sughero e nei cartoni, e delle bevande gassate anch'esse nelle bottiglie di plastica, le bottiglie con il tappo meccanico sono oggi poco utilizzate, ma ogni tanto escono fuori, soprattutto per contenere vino artigianale. Ed essendo un oggetto complessivamente elegante e bello da vedere, contribuisce ad allietare ancora di più la tavola, non disdegnando di dare all'ambiente un retrogusto settantiano.

[lisa jean]

Nei Settanta, i nostri frigoriferi erano pieni di questo tipo di bottiglie: basterebbe la foto dell'interno di un frigo (oggi vi si trovano, per lo più, solo bottiglie di plastica) per misurare la distanza di questi tempi da quelli. La bottiglia con il tappo era necessaria, in particolare, per l'acqua "idrizzata". Ma anche le bevande che compravamo erano in bottiglie di vetro (la mia preferita era quella pesantissima, di colore arancione, della Fanta). Le bottiglie del latte, invece (quando non era nel cartone "piramidale"), erano di un vetro molto sottile. Comunque, ho acquistato da qualche anno due bottiglie così: una del tutto simile a quella postata (anch'essa "sfaccettata", a sezione poligonale), un'altra dal corpo liscio e di colore azzurrino, che, d'estate, tengo in frigo sempre ben piena d'acqua e anice: un'autentica meraviglia dissetante da servire "on the rocks". Ma, da qualche tempo, ho riscoperto anche le caraffe: ancora d'estate ci preparo l'acqua con il limone (non trattato), lasciandone qualche fettina in infusione; inoltre, qualcuno mi ha suggerito di servire il vino in caraffa (coperta da tovaglioli, tipo trattoria): da quando ho preso quest'abitudine, non subisco più le critiche di tanti "esperti" che avevano sempre da ridire sugli infelici (a loro dire) abbinamenti. Potenza del "packaging" !

[Betelgeuse]

tengo in frigo sempre ben piena d'acqua e anice: un'autentica meraviglia dissetante da servire "on the rocks"

Miiiiii me l'ero dimenticata la mitica acqua e anice: sono d'accordo, non è un dissetante, ma IL dissetante. Anche se il sapore è piuttosto forte

Ma, da qualche tempo, ho riscoperto anche le caraffe: ancora d'estate ci preparo l'acqua con il limone (non trattato), lasciandone qualche fettina in infusione; inoltre, qualcuno mi ha suggerito di servire il vino in caraffa (coperta da tovaglioli, tipo trattoria): da quando ho preso quest'abitudine, non subisco più le critiche di tanti "esperti" che avevano sempre da ridire sugli infelici (a loro dire) abbinamenti. Potenza del "packaging" !

E' d'uso, soprattutto negli ultimi anni, di servire la sangria nella caraffa, con alcune fette di pesca o di arancia, ma anche con ghiaccio ( ma non sempre ). La sangria è stata una mia piacevole scoperta dell'età adulta, in quanto è gustosissima, dissetante e poco alcolica.
Il vino lo bevo, comunque poco, ma solo se è di buona qualità, e tu sai che in Sicilia abbiamo dei vini spettacolari ( uno su tutti, il meraviglioso Corvo Glicine ). Quello mediocre mi disgusta un pò.

[Mauro Tozzi]

Noi usiamo ancora oggi queste bottiglie per metterci le spremute d'arancia.

Comunque, ricordo che in queste bottiglie erano venduti anche sciroppi vari (mente, orzate, ecc.)

[cyke67]

E chi non ricorda queste bottiglie e il loro utilizzo per l'acqua frizzante?

[RebekahMikaelson]

Noi usiamo ancora oggi queste bottiglie per metterci le spremute d'arancia.

Comunque, ricordo che in queste bottiglie erano venduti anche sciroppi vari (mente, orzate, ecc.)

A vendere gli sciroppi in quel tipo di bottiglie sembra che qualche ditta abbia ricominciato: ce n'è un tipo, di marca non famosissima ma di gusto piuttosto gradevole, che da due anni è confezionato così: ne ho già accumulate parecchie Anche noi ci mettiamo spremute, tè freddo...