hal9000 ha scritto:Anche Genova ha le sue famigerate "lavatrici"
E' proprio da lì che era partito il discorso, se ne era parlato alla pagina precedente
A proposito poi del "capsule building" giapponese...
galerius ha scritto:Insight ha scritto:Giusto, dai... Mangiare, si mangia un panino fuori, e l'acqua calda a che serve in fondo? Mi meraviglio degli oblò così grandi, non vorrei mai che qualcuno perdesse troppo tempo a guardar fuori...
Considerazioni abbastanza allucinanti, in effetti...
... Bisogna dire che in Giappone è o era diffuso, e sicuramente lo era all'epoca, l'uso dei bagni pubblici intesi come lavatoi collettivi, tipo terme spartane, un po' come potevano trovarsi da noi in qualche centro nei decenni precedenti, ma lì sembra essere cosa del tutto comune (o lo era, non ho idea adesso).
Inoltre, ci poteva stare che uno scapolo, nel sistema nipponico del "superlavoro" vero o presunto, risolvesse più facilmente, quando non poteva permettersi un ristorante, con un "a portar via" o consumando qualcosa di tipico da quei carretti di venditori ambulanti che tutt'ora dovrebbero essere una presenza familiare.
Ovviamente, ragiono in base a conoscenze rudimentali e l'immagine complessiva risulta un po' alienante, ma d'altra parte è possibile che queste abitazioni fossero concepite più come alloggio temporaneo o transitorio, anche quando si era stanziali, o come pernottamento economico in caso di viaggi di lavoro, ad esempio.
Magari si comprava una "capsula" come investimento allo scopo di affittarla, supponendosi in tal caso un prezzo competitivo che avrebbe ripagato della spessa iniziale con la successiva locazione