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"Hair" (1979)
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- Settantiano VIP
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- Iscritto il: sab 21 mar 2015, 16:23
"Hair" (1979)
Nel '79, Milos Forman, entrato fra i grandi di Hollywood dopo il successo del premiatissimo "Qualcuno volò sul nido del cuculo" (1975), dirige la versione cinematografica di un famoso musical del decennio precedente, con qualche libertà rispetto al testo di partenza. E' la storia di un ragazzo della provincia americana che sta per partire per il Vietnam, Claude, e del suo incontro casuale con un gruppo di hippies newyorkesi, tra i quali emerge la personalità esuberante di Berger. Claude vivrà con loro alcune avventure e si innamorerà di una bella ragazza di una classe elevata, incrociata casualmente nel Central Park. Per permettergli di passare la sua ultima giornata sul suolo americano con lei, Berger si sostituirà all'amico. Finale tragico. Colonna sonora strafamosa, con due autentiche perle: Aquarius e Let the sunshine in. Gli interpreti, tutti all'altezza dei loro ruoli, si immaginavano i divi degli anni a venire, ma non sempre hanno mantenuto le promesse: ricordiamo, su tutti, John Savage (Claude), già attore per Cimino ne "Il cacciatore", Treat Williams (Berger), Beverly D'Angelo (la ragazza ricca). Un film che non può mancare nella cineteca personale del Settantiano d.o.c.!
- RebekahMikaelson
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Re: "Hair" (1979)
Sembra una bella trama, peccato però per il finale così triste
What we see and what we seem is but a dream. A dream within a dream...
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Hair (1979)
Film musicale e drammatico diretto da Milos Forman e uscito nel 1979, ispirato all'omonimo musical teatrale.
Un giovane americano deve partire per la guerra del Vietnam, ma poco prima conosce a New York un gruppo di hippies. Si unisce alla comunità, fa nuove esperienze, tra le quali l'uso di droghe, e si innamora di una ragazza. Quando poi deve andare al campo di reclutamento militare, un amico hippy lo sostituisce affinché lui possa passare ancora qualche giorno con la ragazza che ama. In questo breve lasso di tempo, il campo viene evacuato e i reclutati spediti in guerra. Così, l'amico hippy parte al suo posto per l'inferno del Vietnam dal quale non farà più ritorno...
Un giovane americano deve partire per la guerra del Vietnam, ma poco prima conosce a New York un gruppo di hippies. Si unisce alla comunità, fa nuove esperienze, tra le quali l'uso di droghe, e si innamora di una ragazza. Quando poi deve andare al campo di reclutamento militare, un amico hippy lo sostituisce affinché lui possa passare ancora qualche giorno con la ragazza che ama. In questo breve lasso di tempo, il campo viene evacuato e i reclutati spediti in guerra. Così, l'amico hippy parte al suo posto per l'inferno del Vietnam dal quale non farà più ritorno...
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
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Anni 80? No, grazie- Whiteshark
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Re: Hair (1979)
Il film non mi è mai granchè piaciuto, ma la colonna sonora è spettacolare.
Remember:
Cheap and fast is not reliable
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Re: Hair (1979)
Concordo: un Forman "minore", direi, ma le musiche sono fantastiche. Nel film, alcune giovani "promesse" ( non del tutto mantenute...): Savage, D'Angelo e Treat Williams.
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Re: Hair (1979)
Scusatemi, guardando indietro ho visto che c'è già una discussione aperta un po' di tempo fa su questo film...
http://www.anni70.net/forum/viewtopic.php?f=11&t=1305
Si potrebbe attaccarla qua per eliminare il doppione?
http://www.anni70.net/forum/viewtopic.php?f=11&t=1305
Si potrebbe attaccarla qua per eliminare il doppione?
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Anni 80? No, grazie- barbatrucco
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Re: "Hair" (1979)
Rivisto pochi anni fa: non saprei se definirlo un Forman minore, come è stato scritto di recente nel topic gemello aperto dopo che questo era sfuggito ai più...
Mi sento di includerlo tra le sue punte di diamante, per quanto inferiore, qui sono d'accordo, agli autentici capolavori che rientrano in questo novero (su tutti, ovviamente, il citato Qualcuno volò sul nido del cuculo che è anche un film-chiave del Decennio, ugualmente tratto da un'opera preesistente).
Da un parte, c'è la riflessione sul conflitto in Vietnam ormai concluso tipica del cinema americano dei tardi '70 (il musical vero e proprio era una protesta sulla guerra in pieno corso una decina d'anni prima); dall'altro, si ripensa al movimento hippie e alle lotte per i diritti civili che erano temi particolarmente "caldi" alla fine degli anni '60.
Pare in effetti che il regista coltivasse da tempo il sogno di adattare Hair per il grande schermo: in pratica, con questo film capitalizzò il successo del "nido del cuculo" e sfruttò l'onda emotiva e artistica del bilancio sul conflitto, benché la sua versione sia incentrata soprattutto sulla rivoluzione socio-culturale che caratterizzò gli ultimi anni '60 e influenzò buona parte dei '70.
Ne risulta un film che, se da un lato risulta leggermente artificioso nel ricreare l'atmosfera di appena due lustri fa, dovuta anche alla sua natura di racconto in musica, scorre bene principalmente per la bellezza della colonna sonora, già notissima, e la condivisibilità dei messaggi di fondo.
Non stupisce perciò che gli autori lo disconobbero non tanto per qualche libertà rispetto alla trama originale, ma a causa della resa piuttosto superficiale degli hippie e delle loro istanze: coi personaggi ridotti a stereotipi macchiettistici, l'unica cosa che a parer loro rimandava all'essenza dell'opera erano proprio le canzoni.
Mi sento di includerlo tra le sue punte di diamante, per quanto inferiore, qui sono d'accordo, agli autentici capolavori che rientrano in questo novero (su tutti, ovviamente, il citato Qualcuno volò sul nido del cuculo che è anche un film-chiave del Decennio, ugualmente tratto da un'opera preesistente).
Da un parte, c'è la riflessione sul conflitto in Vietnam ormai concluso tipica del cinema americano dei tardi '70 (il musical vero e proprio era una protesta sulla guerra in pieno corso una decina d'anni prima); dall'altro, si ripensa al movimento hippie e alle lotte per i diritti civili che erano temi particolarmente "caldi" alla fine degli anni '60.
Pare in effetti che il regista coltivasse da tempo il sogno di adattare Hair per il grande schermo: in pratica, con questo film capitalizzò il successo del "nido del cuculo" e sfruttò l'onda emotiva e artistica del bilancio sul conflitto, benché la sua versione sia incentrata soprattutto sulla rivoluzione socio-culturale che caratterizzò gli ultimi anni '60 e influenzò buona parte dei '70.
Ne risulta un film che, se da un lato risulta leggermente artificioso nel ricreare l'atmosfera di appena due lustri fa, dovuta anche alla sua natura di racconto in musica, scorre bene principalmente per la bellezza della colonna sonora, già notissima, e la condivisibilità dei messaggi di fondo.
Non stupisce perciò che gli autori lo disconobbero non tanto per qualche libertà rispetto alla trama originale, ma a causa della resa piuttosto superficiale degli hippie e delle loro istanze: coi personaggi ridotti a stereotipi macchiettistici, l'unica cosa che a parer loro rimandava all'essenza dell'opera erano proprio le canzoni.
Resta di stucco, è un barbatrucco!