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Campionato di calcio di serie A 1977-78

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Betelgeuse
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Re: Campionato di calcio di serie A 1977-78

Messaggio da Betelgeuse »

Al termine di questo campionato, si ritira dal calcio giocato, il Capitano dell'Inter, il Capitano della Nazionale, il Capitano dei Capitani: Giacinto Facchetti.
Oggi ricorre il decimo anniversario della Sua scomparsa ( 4 Settembre 2006 ).
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Whiteshark
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Re: Campionato di calcio di serie A 1977-78

Messaggio da Whiteshark »

Due espulsioni in carriera, ma chi lo ha fatto (e lo dice uno juventino doc) ancora adesso dovrebbe sentirsi male.
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Re: Campionato di calcio di serie A 1977-78

Messaggio da Betelgeuse »

A me risulta una sola espulsione in carriera: 13 aprile 1975, Inter-Fiorentina, 1-0 per proteste.
Standing ovation di San Siro all’uscita dal campo.
Betelgeuse
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Re: Campionato di calcio di serie A 1977-78

Messaggio da Betelgeuse »

Domenica 30 ottobre 1977: si gioca Perugia-Juventus su un acquitrino. Nel primo tempo Renato Curi, giocatore del Perugia, si infortuna leggermente in uno scontro con Causio. Nella ripresa tuttavia rientra, ma dopo cinque minuti si acca­scia improvvisamente al suolo. Il gesticolare disperato dei giocato­ri fa pensare a qualcosa di grave, e tutti sono basiti, non essendoci stato alcun contrasto di gioco. Arriva la barella, il giocato­re esanime viene portato fuori dal campo. I medici del Perugia gli praticano due iniezioni, il massaggio cardiaco, la respira­zione bocca a bocca. Mentre la partita, tra com­pagni e avversari ignari, riprende, viene caricato su un'au­toambulanza e portato al Policli­nico di Perugia, dove tuttavia non si può fare altro che constatarne il decesso.
Si scoprì successivamente che Curi soffriva di una malattia cronica del cuore che probabilmente non era compatibile con il proseguimento dell'attività agonistica.
Una giornata, quella, di sconcerto per lo sport, italiano e non.
Instanca­bile motorino di centrocampo, Curi aveva il dono di saper far girare i compagni, trovandosi sempre nel vivo del gioco. Ed era ben voluto nella squadra anche, se non soprattutto, per la Sua generosità.

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Whiteshark
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Re: Campionato di calcio di serie A 1977-78

Messaggio da Whiteshark »

Tra l'altro proprio Curi aveva "giustiziato" la Juventus due anni prima, siglando il gol all'ultima giornata che aveva affossato le ultime speranze bianconere contro i cugini granata.
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felipe
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Re: Campionato di calcio di serie A 1977-78

Messaggio da felipe »

Dopo il primo campionato di cui mantenga memoria (74-75), vado a ripescare il 77-78, che è sicuramente quello dai ricordi più dolci, almeno per noi simpatizzanti del mitico Lanerossi.
E' il campionato dello storico secondo posto, pur se va ammesso, come anche altri hanno scritto, che il titolo della Juve non fu mai in discussione.
Ci si ripresentava in serie A dopo due anni di purgatorio in serie cadetta, con l'ultimo di questi vinto alla grande grazie al contributo di un giovane attaccante, tal Paolo Rossi (r.i.p.), a seguito della felice intuizione del compianto mister G.B. Fabbri (mah, a quei tempi però forse si diceva sempre allenatore e basta) che dalla posizione di ala destra lo aveva spostato, notate le caratteristiche tecniche, al centro dell'attacco, facendone il capo cannoniere con 21 reti.
Ai nastri della seria A ovviamente le aspettative erano minori, ci si augurava la solita salvezza, che per tanti anni si era riusciti nel passato a raggranellare.
In effetti la marcia di quel che ancora oggi noi consideriamo il "Real Vicenza" non fu inizialmente granchè brillante, nella mia memoria il cambio di passo avvenne dopo il mercato di riparazione, con l'acquisto di Mario Guidetti e il ritorno di Cerilli, a cui seguì immediatamente una vittoria per 4-2 in quel di Bergamo, e da lì l'ascesa impensabile all'inizio.
Paolo Rossi fece addirittura meglio del torneo precedente, arrivando alla ragguardevole quota di 24 goal, e da lì la convocazione in nazionale per i mondiali in Argentina, con la conquista del posto da titolare in una delle squadre azzurre dal gioco più piacevole che si ricordi.
Tra campionato e mondiali ci fu l'affaire della comproprietà di Rossi, il cui cartellino era diviso tra Lanerossi e Juventus, che non trovarono l'accordo, rimandando la definizione alla presentazione delle buste.
Con grande sorpresa la spuntò la squadra biancorossa, col presidente Farina a proporre una valutazione pazzesca per l'epoca, di circa 2,6 miliardi.
Riguardo a questa vicenda, permane qualche lato oscuro (ho letto nel passato di soffiate fasulle, intromissioni di personaggi ambigui, lo stesso Farina mi sembra aver dichiarato successivamente di essersi fatto "fregare").
Aldilà di tutto, fu una splendida avventura, se vista con gli occhi del bimbo di allora.
A posteriori, la gestione del cartellino di Rossi probabilmente portò a far sì che questa avventura finisse rapidamente.

p.s.: sono andato a memoria, senza consultare il web, se trovate qualche imprecisione abbiate pietà di me :)
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Whiteshark
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Re: Campionato di calcio di serie A 1977-78

Messaggio da Whiteshark »

In effetti c'è sempre stato una sorta di "giallo" dietro a quella operazione che, di fatto, fu la più importante del mercato, oltre ad essere in pratica la prima. All'epoca, infatti, le prime operazioni di ogni sessione estiva di calcio-mercato riguardavano la risoluzione delle comproprietà. E sul tavolo, quell'anno, c’era quel nome che faceva sognare: LR. Vicenza e Juventus si contendevano niente meno che Paolo Rossi, l’uomo che con i suoi 24 gol aveva mandato in visibilio l’intera città berica. Si era giunti a questa conclusione in quanto le due società, nelle persone dei rispettivi presidenti: da un lato “Giussi” Farina, il contadino proveniente dalla provincia veronese, da molti considerato come “Cenerentola alla corte del principe”, dall’altro Gianpiero Boniperti, l’uomo abituato a starci alla corte dei principi essendo sempre vissuto, prima da calciatore e poi da dirigente, alla Juventus, la squadra degli Agnelli, della grande città e dei potentati economici, non avevano trovato l’accordo.

È un duello all’ultimo sangue, soprattutto per le dichiarazioni di Farina: «Noi combatteremo con i moschetti, loro con i bazooka», va dicendo da giorni il proprietario dei vicentini, ponendo l’accento sull’enorme differenza di possibilità economiche esistenti tra le due società. Il presidente berico è comunque combattuto sul da farsi: tentare di trattenere Paolo rossi comporta certamente un grave sforzo economico, problema che non ha certamente la Juventus con la Fiat dietro le spalle. Il patron del Lanerossi Vicenza decide di coinvolgere l’intera squadra: l’ultima domenica di campionato, prima della partita contro la Juve, consegna a tutti carta e penna ed invita a scrivere quella che ritengono la cifra da mettere in busta chiusa per tentare di trattenere il giocatore. Tutti concordano con una valutazione attorno al miliardo, con l’allenatore Fabbri che propone un miliardo e quattrocento milioni di lire, valutando praticamente il calciatore quasi tre miliardi, uno in più di quanto il Napoli ha speso tre anni prima per i servigi di Beppe Savoldi.

Dall’altra parte della barricata non è che le cose siano più semplici. L’avvocato Agnelli, il vero padrone della Juventus, ha dato mandato a Boniperti di fare “una valutazione tecnica e non di mercato.” In pratica al presidente viene chiesto di contenere i costi: in un periodo in cui gli operai vengono messi in cassa integrazione, quando non licenziati, la Fiat non può permettersi esborsi astronomici per un nuovo ragazzotto in mutande che tira calci ad un pallone.

Ciò che accade la sera precedente all’apertura delle buste, forse mentre Farina si trova davanti al televisore di casa per seguire le gesta della nazionale, probabilmente è frutto di leggenda. Sembra che il patron del Vicenza riceva una telefonata nella quale un personaggio rimasto sconosciuto afferma che la Juventus avrebbe offerto due miliardi e mezzo per la metà del giocatore, invitando Farina a scrivere due miliardi e seicento milioni per trattenere il suo gioiello. La notte trascorre convulsa e al mattino, in lega, nella busta sigillata con la ceralacca appone l’offerta di 2.612.510.000 lire. Lo stupore è enorme quando, all’apertura della busta consegnata da Boniperti, si legge la cifra di 850 milioni. Evidentemente in casa bianco-nera si è giocato a perdere.

La notizia è sensazionale: Davide, ossia il piccolo Vicenza, la provinciale che per oltre un ventennio è stata costretta a lasciar sistematicamente partire i suoi campioni alla volta delle grandi – Pavinato al Bologna, David alla Roma, Gori e Vinicio all’Inter, Biasiolo al Milan e per ultimo Damiani prima al Napoli e poi alla Juventus, solo per citarne alcuni -, accontentandosi di sopravvivere in serie A rilanciando giocatori dati ormai per finiti o formandone altri dal nulla, ha sconfitto Golia, ovvero la grande convinta di far razzia dei “gioielli” bianco-rossi, magari a buon mercato.

«Mi vergogno, ma non potevo farne a meno: per vent’anni il Vicenza ha vissuto degli avanzi. E poi lo sport è come l’arte, e Paolo è la Gioconda del nostro calcio…» sono le prime parole pronunciate da “Giussi” Farina, il contadino che è arrivato a valutare un calciatore ben 5 miliardi, 225 milioni e ventimila lire, perché in questo venerdì 19 maggio Farina ha acquistato la metà a lui mancante del cartellino dell’ancor presunto fuoriclasse.

Sui quotidiani sportivi in primis, ma anche su quelli generalisti, non si parla altro che dell’incredibile esborso di Farina per un calciatore. Da più parti si grida allo scandalo ponendo l’accento sulla grave crisi economica del Paese, sui milioni di lavoratori in cassa integrazione, o peggio licenziati, non ché sul tremendo momento sociale che vive l’intera nazione. Il Presidente della Federcalcio Franco Carraro, per protesta, decide di rassegnare le dimissioni, volendo abbandonare un mondo che, a suo dire, ha perso qualsiasi senso della misura. L’intento è sicuramente nobile in questo 1978, peccato che troveremo lo stesso a manovrare questo “porco” mondo quando ricoprirà la carica di “ministro dello sport,” e quando ci ritornerà dentro salendo nuovamente sulla poltrona da lui ora abbandonata con tanto sdegno, avvallando ben altre operazioni economico-finanziarie dei club che, all’inizio degli anni duemila, si indebiteranno con la banca di cui lui, guarda caso, è socio. Ma questa è un'altra storia, come direbbe Lucarelli.
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felipe
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Re: Campionato di calcio di serie A 1977-78

Messaggio da felipe »

Grande White, molto esaustivo.
Io ho in effetti proprio il ricordo, ma magari trattasi di leggenda metropolitana, di un Farina che, confidandosi con qualcuno pre-apertura buste, avesse confidato: "Forse mi sono fatto fregare!".
Diciamo che quel sogno richiamato ebbe davvero breve vita, l'anno successivo ci fu una nuova retrocessione (anche se abbastanza clamorosa, se ricordo bene a un certo punto si navigava pure in zona Coppa Uefa, prima di un filotto di sconfitte consecutive che ci portò a giocarci il tutto per tutto all'ultimo turno a Bergamo, casualmente stessa cosa capitata in un campionato di qualche anno prima, ma questa volta l'esito fu diverso).
Ma soprattutto il dissesto economico dovuto all'operazione mise la società in grave crisi, tanto che da lì a poco si precipitò in terza serie.
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