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Testate fumetti 1970-1979

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Alias
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Iscritto il: mar 24 set 2013, 18:08
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Re: Testate fumetti 1970-1979

Messaggio da Alias »

Bellissimo.
Ricordo male o veniva pubblicato nella stessa collana di Tarzan?
I would trade all my tomorrows for a single yesterday...
Gimli Il Nano
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Iscritto il: sab 24 feb 2018, 11:14

Re: Testate fumetti 1970-1979

Messaggio da Gimli Il Nano »

Alias ha scritto:Bellissimo.
Ricordo male o veniva pubblicato nella stessa collana di Tarzan?
Di Rin Tin Tin .
Ultima modifica di Gimli Il Nano il gio 3 nov 2022, 18:30, modificato 1 volta in totale.
G.K. Chesterton : "Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate".
Gimli Il Nano
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Re: Testate fumetti 1970-1979

Messaggio da Gimli Il Nano »

Gimli Il Nano ha scritto:
Alias ha scritto:Bellissimo.
Ricordo male o veniva pubblicato nella stessa collana di Tarzan?
Di Rin Tin Tin .
[...]
Del Cavaliere Sconosciuto, edito dalla Casa Editrice Cenisio di Milano, sono usciti ventidue numeri in un arco di tempo di nove anni, da luglio 1967 al maggio 1976 (più quattro albi di raccolta, dall’agosto 1976 al maggio 1977) Trimestrali i primi due, semestrali dal terzo all’undicesimo, poi di nuovo trimestrali dal dodicesimo al ventiduesimo; costava 150 lire all’inizio (fino al quinto numero), per poi salire a 200, a 250 e infine a 400 lire. In effetti non si trattava di storie originali, ma di ristampe di storie già apparse su Rin Tin Tin & Rusty, altro celebre fumetto che ebbe vita più lunga, quasi vent’anni, fra il 1960 e il 1977, anch’esso sotto la direzione di Carla Arcaini, che prendeva lo spunto dalla serie televisiva statunitense, ma le cui storie furono quasi sempre indipendenti. La presenza in edicola del nostro Cavaliere è proseguita in Francia fin quasi al 2000. Era tutto in bianco e nero, tranne, ovviamene, la copertina; i testi erano di Luigi Grecchi (Milano, 1923-2001), collaboratore de L’intrepido e Il monello, e i disegni di Carlo Raffaele (Raphael) Marcello (Ventimiglia, 1929-2007), che ha collaborato con Sergio Bonelli sia alla serie di Zagor che a quella di Tex. Il segno grafico di Marcello è “pulito”, chiaro, scorrevole, tratta le figure con rispetto, le caratterizza senza stravolgere la loro umanità, non diventa mai ironia o caricatura, non altera la loro natura, e in ciò diverge dal modo in cui tanti altri disegnatori raffigurano i loro eroi e anche, bisogna dirlo, dal modo in cui li tratteggiano molti scrittori del Novecento, i quali pare quasi che nutrano odio e disprezzo nei confronti delle loro "creature". Anche i testi di Grecchi sono “puliti”: senza sbavature, né eccessi, chiari, comprensibili, ragionevoli, mai volgari, mai sopra (o sotto) le righe. In breve, disegni e testo formano un binomio “credibile” nel mettere in scena un dramma antico quanto l’uomo, la lotta fra il bene e il male, naturalmente condita con il sale dell’avventura, cioè con l’interessante quale mezzo (e l’utile per scopo), come direbbe Alessandro Manzoni. Il male ha, di volta, in volta, il volto di svariati nemici, ma più di tutti quello dell’odioso e arrogante signorotto turco-mongolo Gourban Khan, che rappresenta il male della politica e anche il male dell’avidità e della lussuria: infatti egli, in primis aveva rapito da piccolo il nostro futuro cavaliere e sua madre (a voler essere "pignoli", una pecca della storia è forse proprio la scelta di far cadere un pietoso velo su come la madre del Cavaliere ha vissuto la prigionia accanto al rapitore). Lo aveva cresciuto per farlo diventare il suo degno successore. Visto che, una volta morta la madre che gli ha svelato il tutto, lui era scappato e si era riunito al vero padre, allora (piano "B") vorrebbe mettere le mani tanto sui diritti di futuro rajà del suo nemico, quanto sulla sua graziosa futura sposa. Intanto il Cavaliere Sconosciuto, in attesa di salire al trono e di potersi unire in matrimonio all’amata Nadina, si batte impavidamente contro innumerevoli avversari e affronta pericoli d’ogni genere, senza mai retrocedere, o venire a patti, o scoraggiarsi, come si addice al perfetto eroe senza macchia e senza paura. Bindra, con la sua forza erculea, rappresenta la fedeltà e la tenacia incrollabile: non c’è ostacolo che scanserebbe, né rischio che non correrebbe pur di prestare un valido aiuto al suo amico e signore, anche se molte delle situazioni nelle quali essi si trovano invischiati non sono di quelle che si risolvono semplicemente allargando le sbarre di una prigione con la forza delle braccia, o afferrando una belva feroce per la [...]
G.K. Chesterton : "Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate".
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