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Strage di Fiumicino 1973

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KentoStraker
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Strage di Fiumicino 1973

Messaggio da KentoStraker »



Il 17 dicembre 1973 alle ore 12:51, un commando terrorista palestinese (Settembre Nero), proveniente dalla Spagna con un volo precedente, composto da 5 persone fece irruzione all'interno del terminal di Fiumicino. Gli uomini, dopo aver estratto armi automatiche ed esplosivi dalle loro valigie, si fecero strada all'interno del terminal fino alla pista, sparando all'impazzata e uccidendo 2 persone. Raggiunta la zona di stazionamento dell'aeroporto, i terroristi si diressero verso il Boeing 707 della Pan Am, volo 110 per Teheran con scalo a Beirut delle 12.45, e vi gettarono all'interno una bomba al fosforo e due granate dirompenti. Gli assistenti di volo tentarono di evacuare il velivolo il più velocemente possibile, aprendo le uscite di emergenza sulle ali, dal momento che le altre erano ostacolate dai terroristi. Molti passeggeri riuscirono a scappare, ma 30 rimasero uccisi; tra questi quattro italiani: l'ingegner Raffaele Narciso, il funzionario Alitalia Giuliano De Angelis, di ritorno alla sede di Teheran con la moglie Emma Zanghi e la loro figlia Monica di 9 anni. Nell'attacco perse inoltre la vita un giovane finanziere di appena 20 anni, Antonio Zara, che giunto per primo sul luogo dell'assalto a seguito dell'allarme generale emanato dalla torre di controllo dell'aeroporto, tentò di contrastare i dirottatori.
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Re: Strage di Fiumicino 1973

Messaggio da Insight »

Questa, seppur vagamente, me la ricordo :(
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Whiteshark
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Re: Strage di Fiumicino 1973

Messaggio da Whiteshark »

Questo terribile attentato (che ebbe anche una tragica coda all'aeroporto di Atene, dove i terroristi palestinesi erano atterrati dopo essere saliti su un 737 della Lufthansa, dove fu ucciso un altro italiano addetto al trasporto bagagli, Domenico Ippolto, il cui cadavere fu gettato sulla pista) mostrò chiaramente che il "lodo Moro" non serviva a molto. E la cosa, tra l'altro, indebolì molto presso gli USA la posizione della futura vitima delle BR.
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Re: Strage di Fiumicino 1973

Messaggio da Insight »

Direi che tutti i governi italiani, nonostante la sudditanza agli USA, sulla questione israelo-palestinese sono sempre stati sbilanciati a favore dei palestinesi, al punto da essere sempre molto teneri con i terroristi. Non e' un caso se in alcune lettere di Moro scritte dalla prigionia si leggono esortazioni ai suoi compagni di partito che, tradotte in parole semplici, suonano cosi' : "Dai, su, amici, quale ragion di Stato? Coi terroristi palestinesi abbiamo sempre chiuso un occhio, perché ora non possiamo farlo anche coi terroristi de noartri?".

Questo favor per il terrorismo palestinese ebbe il suo apice nei clamorosi fatti di Sigonella del 1985, dove, a mio parere, non fu soltanto una questione di puntiglioso orgoglio craxiano a far fuggire il pericoloso terrorista Abu Abbas... Quell'episodio, piuttosto, si inserisce perfettamente nella nostra tradizione di politica estera filopalestinese....

Chissa' che accordi c'erano sotto... Magari anche armi e tecnolgie vendute ai terroristi.. O piu' banalmente il prezzo del petrolio... O scambi di favore con il nostro amico Gheddafi, che, come noto, era tra i principali finanziatori e sostentori del terrorismo internazionale... Insomma, conoscendo i furbacchioni che erano al governo, non credo proprio che quella linea politica fosse dettata da un senso di solidarieta' verso l'oppresso popolo palestinese... ;)
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Whiteshark
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Re: Strage di Fiumicino 1973

Messaggio da Whiteshark »

Mah, il "lodo Moro" viene così chiamato perchè, a leggere in rete, fu ideato nel 1969 da un’idea dell’allora Ministro degli Esteri del governo Rumor I, appunto Aldo Moro. Ma venne "sdoganato" dopo l’attentato alle Olimpiadi di Monaco del ’72. L’Italia e altri stati europei, tra cui la Francia, pensarono a come evitare gli attentati. La chiave può essere una sorta di immunità a chi agisce sul territorio nazionale nell’illusione di una tregua. Ed in effetti, prima della tragedia di Fiumicino, altri due fatti erano accaduti, anche se diminore importanza:

1) Giugno 1973. Un ordigno esplode in Piazza Barberini a bordo di una Mercedes ferendo un cittadino giordano e uno siriano. È un incidente, i due stanno fabbricando una bomba. Vengono scarcerati il 13 agosto dello stesso anno.

2) Settembre 1973. Cinque terroristi arabi vengono trovati in possesso di lanciamissili di fabbricazione sovietica grazie a un’operazione congiunta tra SID e Mossad ad Ostia. L’intento è abbattere un aereo civile israeliano in partenza dall’aeroporto di Fiumicino in occasione della visita della premier Golda Meir. Hanno tra i 20 e i 30 anni e sono di varie nazionalità, c’è anche un libico, Atef Bseiso. A seguito di contatti con Kamal, rappresentante dell’Olp in Egitto, si richiede la liberazione dei terroristi. I cinque vengono tenuti in custodia a Viterbo, ma a distanza di due mesi, due di loro, tra cui Bseiso, vengono rimessi in libertà provvisoria e accompagnati in Libia sulla base di indicazioni del governo Rumor IV, ministro degli esteri Aldo Moro.
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