Ad aprire la serie, nel 1974, fu il libro Come ammazzare la moglie, e perché
Strutturato come un manuale, con un linguaggio scientifico di fondo, facendo ricorso al latino, questo libro enuclea le varie categorie di moglie e le vessazioni che il marito medio italiano è costretto a subire sacrificandosi in nome di un’ordinata e pacifica convivenza. Dopodiché, per ciascuna insopportabile moglie, l’Autore elabora un piano accurato volto alla sua eliminazione da parte dell’infelice marito. La moglie viene uccisa in un modo che le restituisce lo stesso tipo di male che essa infliggeva al marito, per una sorta di legge del contrappasso
Dato il successo del primo libro, e forse anche per un senso di giustizia, nel 1976 Amurri pubblica il secondo, ossia Come ammazzare il marito senza tanti perché
Qui la prospettiva viene rovesciata e tutto è visto dalla parte della moglie, che infelicemente deve sottostare alle manie e ai vizi del marito. Questa volta la lingua utilizzata come riferimento è l’inglese e anche il tipo di humor è più simile a quello anglo-sassone.
Abbiamo così, ad esempio, Il marito che si iscrive al Club 2000 (The very deficient husband), che, in pratica, è il marito fissato con la ginnastica, la salute e gli esercizi dimagranti (dovrà essere ucciso portandolo in un luogo salubre, su una scogliera a picco sul mare, appendendogli un peso sul collo e buttandolo giù).
Oppure: Il marito col demone del gioco (The lasvegas husband), ossia il marito maniaco del tresette, della briscola e del poker, che verrà ucciso con una pugnalata mentre griderà “Passo!” e la moglie pugnalandolo gli risponderà: “No, caro, non passi ma trapassi”. Oppure la moglie lo eliminerà con tre colpi di pistola al cuore, quando rilanciando al tavolo da poker il marito griderà: “Tre volte!”.
Chiude la trilogia il libro dedicato ai figli, nel 1978: Come ammazzare mamma e papà
Qui la lingua utilizzata di fondo è il francese e anche in questo libro lo schema è lo stesso. Vengono individuate varie categorie di papà e di mamma che, naturalmente, come nei libri precedenti, sono esagerate ma che nascondono anche un principio di verità. Corrispondentemente, si stabilisce il modo in cui il figlio dovrà sbarazzarsi dell’impossibile genitore.
Abbiamo, ad esempio:
Il padre che si arrabbia ogni volta che arriva la bolletta del telefono (Le père drin-drin-drin) , che verrà ucciso provocandogli un colpo, formando 10 volte al giorno, per 3 mesi, il numero per sapere l’ora esatta di Singapore;
La madre che vuol sempre stare coi giovani (La mère impicionne). E’ la mamma che conosce e sa tutto degli amici dei figli e che durante i festini, anziché andarsene in un’altra stanza, rimane là a parlare coi ragazzi. Verrà uccisa rinchiudendola in un ospizio per vecchi.
Il padre che vorrebbe che il figlio almeno a 25 anni si trovasse un lavoro (Le père de colloquement). Qui c’è forse una critica più ai figli che ai genitori, nel senso che si parla del figlio che a 25 anni, anziché cercarsi un lavoro, è parcheggiato all’università e si veste con abiti firmati comprati coi soldi di papà (siamo già verso gli anni Ottanta).
Comunque, il padre che pretende che il figlio vada a lavorare verrà strangolato dal figlio, che utilizzerà per l’occasione una sciarpa di cachmere
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Si tratta di libri senza dubbio divertenti, che mettono in luce con umorismo intelligente e sarcastico alcuni vizi delle famiglie italiane degli anni Settanta (ma forse, con le dovute differenze, anche di quelle odierne). E’ facile, leggendoli, riconoscere qualche figura di moglie, di marito, di genitore o di figlio con la quale ci è capitato di imbatterci, quando addirittura non si tratta di esempi che ci riguardano direttamente o da molto vicino…