Ricordo molto bene il mio primo giorno di scuola. Era il 1 ottobre 1975. Ricordo, purtroppo, una certa mia ansia nei giorni precedenti, perché due anni prima c’era stato il “fallimento” dell’asilo: per motivi che non sto a spiegare, perché mi dilungherei troppo, non ero riuscito ad ambientarmi, non avevo socializzato coi miei compagni (piangevo sempre), finché mia madre si era impietosita e, dopo appena un mese, non mi aveva più portato all’asilo. Così ero rimasto a casa con lei per altri due anni, attaccato alla sua gonna…
Avvicinandosi il momento della scuola, temevo in cuor mio di ripetere la brutta esperienza dell’asilo…e però sapevo che questa volta non avrei potuto “fallire”, sapevo che a scuola non si poteva non andare…
Quel primo giorno, dapprima ci fu un breve incontro di presentazione con la direttrice, le maestre delle prime classi, tutti i bambini con i genitori…Poi, a un certo punto, i genitori se ne andarono e chiamarono le classi…Noi tutti ci precipitammo in aula a prenderci il posto…
Neanche a farlo apposta, non fui abbastanza svelto, e capitai nel posto più “sfigato”: un banchetto vicino alla finestra, ultimo della fila, messo di traverso rispetto a tutti gli altri. La maestra non ci fece caso o comunque non lo reputò importante, così passai quella mia prima ora di scuola un po’ guardando verso la cattedra (in diagonale) e un po’ guardando il profilo della mia compagna, vicina di posto, tutta intenta ad ascoltare le parole della maestra…
Naturalmente non ebbi il coraggio né di chiedere alla maestra che mi spostasse il banco né, tanto meno, di alzarmi e di sistemarlo da solo… Fu un’ora di “terribile” disagio e mancò poco che mi mettessi a piangere… Ma mi feci forza e riuscii a resistere.
Per fortuna, il giorno seguente trovai, con gran sollievo, che il mio banco era stato allineato come tutti gli altri e da quel momento in poi non ebbi più problemi