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Mercerie anni Settanta

In casa e fuori, a scuola, nei negozi, al bar, in discoteca, in vacanza...
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lisa jean
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Mercerie anni Settanta

Messaggio da lisa jean »

Qualche giorno fa ho chiesto a mia madre di comprarmi dei bottoni per una giacca. Li ha comprati, come fa sempre per acquisti simili, in un mercatino rionale. Eh già, le belle mercerie di una volta sono ormai molto rare! Ricordo quando mi ci recavo con mia madre (che, cavandosela con il cucito, era una cliente affezionata): entrare in quei negozi, per comprare ora nastri, ora aghi, ora tagli di fodere, per me era un piacere delizioso. Nonostante io non sappia affatto cucire, ho sempre trovato affascinante tutto questo. Mi incantavo, in particolare, a guardare i modelli per i ricami nelle vetrine, gli espositori di spagnolette, con gli splendidi colori accostati e i cassettini dei bottoni ( ogni cassetto aveva attaccato all'esterno il modello di bottone che conteneva). Nelle mercerie tutto era magico: bastava entrare e...subito in un'altra dimensione. Ricordo anche che vendevano cartamodelli (mia madre li comprava, di tanto in tanto) e , in qualche caso, riviste che potevano interessare alle clienti (tipo quelle dedicate al ricamo). Ma, insomma, ci si trovava davvero di tutto: fibbie per cinture, metri e ditali, forbici, gomitoli, perline, perfino strass e fiori per acconciature (molto settantiane :D ). Era forse una mia impressione, ma mi pare che in quei negozi l'atmosfera fosse più rilassata: le clienti (non ricordo di averci mai visto uomini) si intrattenevano piacevolmente, prendendosi tutto il tempo che volevano, scambiandosi anche "dritte" e consigli sui loro lavori.
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Insight
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Re: Mercerie anni Settanta

Messaggio da Insight »

Chissà perché, prima di aprire questo post ho letto in velocità "Macerie anni Settanta" :lol: Quindi mi aspettavo una discussione su demolizioni, esplosioni e terremoti :eek:

Ho qualche ricordo delle mercerie, ci entravo con mia mamma o mia nonna. Devo dire che i bottoni attiravano abbastanza anche me, mi piaceva manipolarli un po', specialmente se erano particolari: rossi, grandi o di velluto... Mi piacevano anche, come oggetti, gli aghi di sicurezza. Cucire, però, mai; ancora oggi non so cucire i bottoni se mi si staccano :)
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Betelgeuse
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Re: Mercerie anni Settanta

Messaggio da Betelgeuse »

Mia mamma ci comprava soprattutto le spagnolette.
Comunque io per merceria ( esattamente " miccera ", in catanese ) ho sempre inteso anche il droghiere, o il lattaio, o comunque un piccolo esercizio di generi alimentari
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RebekahMikaelson
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Re: Mercerie anni Settanta

Messaggio da RebekahMikaelson »

Vicino a casa mia c'è una merceria grande che ha cassetti di bottoni, gli espositori per i rocchetti di filo, le mollette per capelli da cerimonia e il tulle, però ha un'aria fredda e un po' gnè gnè, con molto vetro e arredi che mi danno più l'impressione da anni 80. Una che non c'è più,ma che era storica e molto grande, era in centro: ho fatto appena in tempo a vederla: ha chiuso che non avevo nemmeno otto anni, peccato davvero. Aveva di tutto, anche i fiorellini di stoffa, col gambo di filo di ferro e senza, perline, paillettes, tanti tipi di nastri,pizzi, tulle (anche dorato e argentato), mollette e cerchietti per capelli eleganti e da tutti i giorni, gomitoli di tanti tipi di cui una parte erano fine serie e stavano in un cestino all'ingresso, in offerta speciale... per elencare tutto ci vorrebbe insomma una descrizione "dickensiana", lunga una pagina abbondante ;) Non vendevano più le riviste di lavori femminili, ma non escludo che avessero singoli cartamodelli: spesso ci andavano le sarte e le poche nonne che ancora se la sentivano di fare qualche costume ai bimbi per le recite a scuola. Ricordo che l'arredamento era soprattutto sul verde bosco e tutti i banconi avevano la superficie di vetro che lasciava vedere la merce nel cassetto. Il nome, ahimè, non lo ricordo :( Noi ci andavamo il sabato, giorno di mercato e di vacanza da scuola, io i primi anni ero così bassa che per vedere qualcosa che non fossero i gomitoli dovevo farmi sollevare dal papà e poi restavo lì estasiata a guardare tutto quello che c'era e spesso ci "guadagnavo" una mollettina o qualcosa di simile.

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Insight
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Re: Mercerie anni Settanta

Messaggio da Insight »

Il termine "spagnolette" mi fa un po' ridere perché da noi, nel dialetto antico ormai caduto in disuso, le "spagnolette" erano le sigarette. Quando ero piccolo io, c'era ancora qualche persona anziana che usava questo termine. Scusate la digressione :)
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lisa jean
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Re: Mercerie anni Settanta

Messaggio da lisa jean »

Insight ha scritto:Il termine "spagnolette" mi fa un po' ridere perché da noi, nel dialetto antico ormai caduto in disuso, le "spagnolette" erano le sigarette.
E come le chiamavi, allora? "Spolette", oppure "rocchetti di filo" o come? Scusa, ma è una semplice curiosità. Comunque, devo ringraziarti: ho fatto una breve ricerca, grazie a questo tuo post, ed ho scoperto che il significato originario della parola è proprio quello che aveva nel tuo dialetto, mentre quello che ha assunto nel vocabolario moderno deriva dalla forma simile dei due oggetti :) em_tanks .
Per me, invece, il termine "spagnoletta" resta indissolubilmente legato a quelle di Superpippo...Ta-dah"!
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Insight
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Re: Mercerie anni Settanta

Messaggio da Insight »

Sai che non mi ricordo come le chiamavamo? "Spolette", no...Son quelle delle bombe :)

Probabilmente semplicemente "filo" o "rocchetto". Rochèl, in dialetto triestino :)
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franz75
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Re: Mercerie anni Settanta

Messaggio da franz75 »

Anche mia nonna, che è tuttora una valentissima sarta, li chiama "spagnoetta" o "rochèo", appunto.
E, leggendo un precedente topic, Insight mi ha fatto venire in mente che pure i miei nonni chiamano ancora i fiammiferi "fulminanti".
Tornando in topic, anch'io ho un nitidissimo ricordo di queste mercerie, perché nella località termale di Montegrotto Terme (proprio vicino alla stazione dei treni), ne possedeva una la mia cara bisnonna (mamma della nonna materna).
Nel corso degli anni la bottega si era un poco trasformata, perché oltre alla "minuteria" si vendevano anche vestiti e giocattoli. Addirittura c'era una piccola sezione di cartoleria (fino a quando ho avuto sette-otto anni, la bisnonna, poco prima che iniziasse la scuola, mi regalava sempre una scatola di colori a pastello Giotto: non la scatola grande, però: una più piccola dove c'erano dentro meno colori e più "corti"...ma era una cosa che nella mia classe avevo solo io e ne ero molto geloso: penso fosse un qualche campione che ogni anno la bisnonna si faceva dare dai rappresentanti... :) ). Comunque, i cassettini con i bottoni, i ripiani con le stoffe, le confezioni dei fazzoletti ricamati, le cerniere lampo di tutti i colori e le misure...splendidi ricordi.
Un'ultima curiosità: tutta la cassettiera con i cassettini piccoli per bottoni, spille et similia, l'aveva costruita il mio bisnonno, che era falegname (la sua bottega era dietro al negozio...esercitò fin quasi ad ottant'anni...)
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