Nei Settanta il vocabolario era più maschilista di quello di oggi, per cui premettere il sostantivo
donna al corrispondente maschile sembrava il massimo delle "pari opportunità"
Allora erano dunque
donna-ministro e
donna-sindaco (così come
donna-poliziotto e
donna-ingegnere). Si faceva eccezione solo per
dottoressa, professoressa e
avvocatessa, ormai in uso da secoli, probabilmente; solo alcuni si ostinavano ad usare questi termini al maschile anche per le donne. Alle medie usai (non ricordo perché) la parola "notaia" in classe: l'insegnante di lettere mi disse che era una forma introdotta dal femminismo, senza peraltro prendere posizione. In quel periodo appresi con piacere, in televisione, che nei paesi anglofoni la forma
Ms aveva ampiamente preso il posto di
Mrs e
Miss; sperai vivamente che potesse accadere un giorno anche in Italia l'abolizione di questa assurda "casistica"
! Oggi, di fatto, si usano per lo più le forme femminili: mi pare resistano come forme "comuni" solo
medico e
ingegnere.